"deve conoscerne la formula o il nome"
Mi fermerei alla formula (conoscere, ad esempio, il nome di un Incanto Revelio non è sufficiente a lanciarlo).
"Il nome dell'incantesimo è solitamente (ma non sempre) una o più parole in lingua latina che cercano di ricordare l'effetto della magia desiderata."
Anche qui confusione fra nome e formula. Tra l'altro, la formula è spesso formata da un latinorum piuttosto inesatto, o da parole provenienti anche da altre lingue accoppiate o alterate. Ti consiglierei di ripensare un po' questa parte.
Mi piace il concetto della bacchetta che impara mentre il mago si allena, mi convince meno l'idea di non creare incantesimi con effetti analoghi per non confondere le bacchette. C'è un momento (se non ricordo male nel 5° o 6° libro) in cui il professor Lupin spiega ad Harry che gli incantesimi vanno e vengono un po' come le mode, quindi non ci sarebbe niente di strano se in vari momenti siano stati inventati incantesimi diversi per fare le stesse cose.
"più la bacchetta sarà in grado di scaturirne al meglio la magia"
Attenzione: qui, e in altre frasi, usi male il verbo "scaturire". È un verbo intransitivo, non si può usare al passivo: L'acqua scaturisce dal tubo, ma il tubo non scaturisce l'acqua, al massimo la fa scaturire. Forse è meglio se, al posto di "scaturire", usi "lanciare".
Infine, è buona l'idea di riportare un elenco di incantesimi; forse è un po' ingenuo parlare di Enciclopedia Magica Ufficiale degli Incantesimi come di un elenco che comprenda tutti gli incantesimi possibili, e che sia l'unico elenco di incantesimi che funzionano davvero. A cosa servirebbero, allora, le migliaia di volumi vari della biblioteca di Hogwarts?
Anche qui, occhio alla confusione fra nome e formula degli incantesimi (di alcuni si conosce solo il primo, di altri solo la seconda, ma sono due cose diverse).
Passo al prossimo! |