Recensioni per
Dreamers' Disease
di Leslie
Leggendo questo capitolo credo di aver capito il perché del titolo di questa storia, ovvero il tema del "sogno", o meglio di quel tipo di sogno che non muore all'alba, ma anzi accompagna nelle fasi di veglia chi lo porta e grazie a esso conduce la sua esistenza, ne abbiamo uno in questo caso molto diffuso nella specie, di più, direi che lo è nella sua universalità, ovvero il desiderio di autorealizzazione, che accomuna le protagoniste della storia, se il sogno è lo stesso, variano i dettagli: mentre la maggiore sembra aver trovato un ubi conistam dal punto di vista strettamente personale e tenta (con discreto successo, parrebbe) anche la via dell'affermazione professionale, l'altra è agitata da altro tipo di pulsioni, complice anche la giovane età, vorrebbe in primo luogo sentirsi amata, ma vuole precorrere i tempi, non riesce a trovare quello che cerca nei coetanei e ha bisogno di un altro tipo di rapporto, di un ragazzo che sappia guardare oltre il proprio naso, che abbbia un tipo di attegiamento allo stesso tempo ridanciano e scherzoso ma che porti con sé un minimo di maturità, insomma, pare un'altra variazione della dama cortese che cerca il cavalier servente, o comunque uno che sappia avere qualche attenzione disgiunta dal desiderio fisico, o che almeno quest'ultimo non sia preponderante. |
Posso dire che la parte più interessante di un capitolo generalmente godibile sia stata la caratterizzazione della madre dell'amasio della sorella minore della protagonista, in un primo momento l'ho giudicata positivamente per il suo atto di liberalismo nei costumi nel non avere reazioni particolari nel vedere i due in un atteggiamento poco equivocabile, l'ho vista come una figura di genitore "moderno" e di ampie vedute che non si stupisce nel vedere due giovano compiere qualcosa che dovrebbe essere tipico della loro età. |
Molto bella la scelta di porre a inizio capitolo una scena dialogica tra la sorella maggiore e i suoi amici (davvero molto carina la scelta di questi ultimi di sposarsi in segreto senza nessuna particolare ragione che quello che fa un matrimonio non dev'essere necessariamente il fasto della cerimonia e del rinfresco, ma la volontà di stare insieme con tutto il valore che tale atto ha dal punto di vista legislativo, in questi tempi sarebbero un esempio da seguire), perché permette a lei stessa (e a chi ne legge le sue avventure) quello che poteva essere la sua vita prima che il "ciclone sorella minore" entrasse obtorto collo nella sua vita. |
In primis complimenti per la scelta dei due diversi pov, permette di capire al meglio lo stato d'animo dei due personaggi principali, a cominciare dalla mutua considerazione che nessuno avrebbe gradito la compagnia dell'altra, nel nome di interessi che possono sembrare (da chi non si trova in situazioni simili) meschini e gretti, ma che dovrebbe invece rappresentare uno dei più antichi, se non primordiale, istinto dell'uomo, ovvero aiutare i propri parenti, sempre che questo desiderio sia reciproco, ma qui mi pare di vedere poca voglia di offrirlo e ancora meno di riceverlo, dato che in entrambi i casi sembra mancare la buona volontà, vi sono state costrette solo per inappellabili ordini superiori (non deve far bene, in un momento in cui ci si vorrebbe aprire al mondo, ritornare al nido e non per lieti motivi). |
Da quel che ho capito non sembra male, le feste dovrebbero essere (almeno per certa propaganda) un momento di gioia o almeno di pausa dalle ambasce tipiche del resto dell'anno, invece sembra che una qualche maligna entità si diverta a tentare i mortali portandoli all'ira molesta proprio in quei momenti. |
Uaaa! Avrei scommesso di aver dimenticato nickname e password, ma grazie al cielo non è così e posso lasciarti una recensione! ** |