Recensioni per
Sous le soleil froid de Saint-Julien-de-Crempse
di Belarus

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master

Recensione/valutazione valida per il contst "E fece...il gran rifiuto" indeto sul contest di EFP
Grammatica e ortografia: 10/10
Assolutamente lodevole, non vi ho trovato nulla di particolare degno di segnalazione, ho già letto delle tue storie e posso dire con cognizione di causa che è molto difficile trovare qualcosa che possa essere riportato in questa sezione.
Stile: 10/10
Nulla da dire, alla fine del testo alludi alla “prolissità”, io invece la chiamerei attenzione per il dettaglio, dato che non tutti quelli che si avvicinano alla storia possono avere una preparazione (almeno di base) sulla seconda guerra mondiale e sul fronte occidentale.
Non male la scelta delle frasi in francese, non solo per il bene dell’ambientazione, ma anche perché permette di capire il ruolo dei vari personaggi, in bocca ai prigionieri fa un certo effetto…
Originalità: 10/10
Ottima, tutti sono bravi a esecrare gli atti immondi compiuti dalla parte sconfitta, estremamente più difficile farlo quando sono stati compiuti dai vincitori (in questa storia si rievoca un episodio in qualche modo minore, ma la storiografia ufficiale ha avuto molta difficoltà a trattare argomenti “spinosi” come le fosse di Katyn o il bombardamento di Dresda), come se ricordarli sminuisse in qualche modo il fascino della vittoria (nell’antica Roma erano più coerenti, i nemici venivano costretti a ornare il trionfo del vincitore per poi finire nel carcere Mamertino, dove nessuno rimpiangeva la loro sorte, ora invece si pensa che il vincitore debba avere anche l’etica dalla sua parte, cosa estremamente difficile, se non impossibile).
Gradimento personale: 10/10
Massimo, davvero, mi è piaciuta molto sia l’idea di fondo, in primis perché contrasta con l’ideale manicheo che in guerra ci siano “buoni” e “cattivi”dove i primi non compiono mai azioni riprovevoli e i cattivi invece compiono ogni sorta di atrocità (questa storia dimostra che al momento opportuno ognuno può compierle); il secondo conflitto mondiale poi da questo punto di vista ha assunto una caratteristica da “guerra di religione” (o di visioni del mondo).
Ho trovato molto bello il particolare del crocifisso, non solo o non tanto da un punto di vista etico o religioso, ma perché mi ha fatto venire la scena finale (con tanto di foto di riferimento, almeno nell’edizione in mio possesso) degli Ultimi giorni dell’umanità di Kraus, là si parla del primo conflitto,ma la sostanza è tragicamente la stesso, almeno a mio modo di vedere)
Bellezza e potenza delle associazioni d’idee, questa storia mi ha fatto venire in mente un telefilm tedesco, Heimat, storia di una famiglia renana dagli anni ’20 fino agli ’80 (in uno degli episodi uno dei personaggi finisce appunto nelle mani dei maquis, ma riesce comunque a riportare a casa la ghirba, anzi, non viene nemmeno maltrattato, non troppo almeno).
E, notizia che forse potrà far piacere al tanto bistrattato Matthew, dalle mie parti viene ricordato eccome (almeno dai più anziani) il suo apporto alle forze alleate, dato che un reparto di canadesi fu acquartierato nella villa comunale durante la campagna d’Italia.
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
Ottima davvero, allora come mai un voto non massimo? Sostanzialmente per il lieve contrasto che c’è tra la caratterizzazione canon dei personaggi di Himaruya e quella presente nella tua storia, in APH, pur prendendo vagamente spunto dai fatti del secondo conflitto mondiale, c’è un’atmosfera sostanzialmente scherzosa/parodistica, difficilmente vengono mostrati in momenti drammatici o sarebbero capaci di fare quanto descritto nella tua storia.
Non male anche il modo in cui hai presentato i morituri, molto lontani dall’idealizzazione dei soldati della Wehrmacht come automi spietati modellati dall’ideologia nazista, che ora si trovano dalla parte del mirino e non da quella del grilletto, eppure dovevano pensare che non è salutare trovarsi prigionieri in un paese da anni sotto occupazione, perdipiù quando i carcerieri hanno deciso di non attenersi alle regole imposte dalla convenzione di Ginevra…
Attinenza al tema: 1/5
Uhm, dov’è? Davvero, ho letto la storia più volte, e non escludo possa aver fallito (o fallato) nelle mie capacità ermeneutiche, e mi dispiace immensamente dare una voto così basso per questo aspetto del giudizio, ma davvero non sono riuscito a trovarlo, mi pare che nessuno all’interno della storia si rifiuti di fare alcunché, semmai lo fa a malincuore, almeno che per “gran rifiuto” non s’intende quello di non rinunciare alla rappresaglia contro i prigionieri, ma se è questo non si è nello spirito del contest, che doveva essere la rinuncia a qualcosa che in teoria dovrebbe essere positivo per il/la protagonista, rinunciare a una vendetta non può considerarsi tale, soprattutto nella particolare ambientazione nella storia (da “pietà l’è morta”, come si sarebbe detto da altre parti, più o meno nello stesso periodo dove si svolge la tua storia, e verso gli stessi nemici).
Così la penso, non credo che ti mancherà chi avrà capito meglio la storia e ti darà un giudizio migliore del mio, ma questa (a torto o a ragione) è l’idea che mi sono fatto.
Totale: 45/50

Recensore Veterano

I° posto: Belarus con Sous le soleil froid de Saint-Julien-de-Crempse 

Grammatica e lessico: 15/15 (Grammatica 10/10, lessico 5/5) 
Originalità (trama, struttura, presentazione...): 5/5 
Caratterizzazione e Dark side: 10/10 
Giudizio personale: 5/5 
Punteggio totale 35/35
 
Testo nascosto - clicca qui
Principalmente ho apprezzato le descrizioni che hai fornito del paesaggio e dei sentimenti dei vari personaggi, Francia in primis: le trovo ben riuscite, dettagliate al punto giusto per far immaginare l'ambientazione almeno in parte. Mi è piaciuto anche il modo in cui hai mosso i personaggi e come li hai presentati nel contesto, adattandoli all'ambiente. 
Unica, piccolissima pecca è che in certi punti il soggetto della frase non è molto comprensibile, o per lo meno non lo è subito. Non so se questo dipenda da me o dal tuo modo di scrivere e di presentare la storia, ma certe volte mi è toccato andare a rileggere le frasi precedenti per comprendere che erano collegate alle successive. Tolto ciò il testo in generale rimane di facile comprensione, con una struttura semplice ma ben concepita. 
Sul lessico e sulla grammatica non ho quasi nulla da dire, sono davvero buoni entrambi i parametri, ho solamente riscontrato una semplice svista qui: "seduto sul gradito polveroso..." dove ho supposto dovrebbe esserci scritto "gradino"; e due virgole a mio parere superflue qui: "Del piccolo [...]coccolato per secoli, non restava neanche l'ombra." e qui: "...sui visi del gruppo di tedeschi, che dopo ore di rappresaglia...". 
Per il resto, ripeto, non c'è nulla da dire: i periodi sono ben costruiti, il racconto è reso quindi comprensibile grazie anche al lessico appropriato che hai utilizzato. 
Dopo il contesto, la cosa che più ho apprezzato è l'escamotage, a mio modestissimo parere originale, di sfruttare il reale fatto storico accaduto a Saint-Julien-de-Crempse per spiegare il lato cattivo di Francis: sicuramente una giustificazione ben costruita e più che valida per l'ambientazione. Più in generale ritengo che anche Francia e Canada siano entrambi molto ben caratterizzati, perfettamente adattati al contesto in cui si muovono, simili agli originali sotto ogni aspetto. 
In verità non ho molto da dire poiché ritengo che il lavoro sia stato curato bene sotto ogni punto di vista. Una storia senz'altro molto carina anche se un po' malinconica, ma dato il contesto in cui è ambientata credo sia anche ovvio e questo non toglie proprio nulla al lavoro in generale che, anzi, a mio parere rimane davvero apprezzabile. Oltretutto io ci ho percepito un lieve accenno Franada, forse più palese (ma nemmeno molto, in realtà) del triangolo con Inghilterra, e questo è sicuramente un punto a tuo vantaggio. 

Recensore Junior

Ciao :)
E' davvero difficile lasciarmi senza parole, ma leggere questa one-shot mi ha letteralmente levato il respiro. Non riesco ad immaginarmi Francis vendicativo (tranne, naturalmente, nei confronti di Arthur) e quando ha detto "uccidine diciassette" un brivido mi ha attraversato la schiena, mi ha davvero toccato nel profondo. Poi, quando Matthew gli chiede se Francis stesse bene e questo gli risponde di non parlare in francese e Mattie gli risponde temerario che non importava, parlando nuovamente in francese, mi ha fatto vedere Canada sotto una luce differente (malgrado, come hai detto tu, nessuno se lo fili, ma io adoro Matthew ç__ç), quella sua parte che non mostra mai, ma quando lo fa sa davvero spiazzare tutti.
Credo che tu abbia saputo cogliere davvero bene il "Dark Side" di Francis. Sono fanfiction che non si leggono tutti i giorni, perchè non si raccontano quasi mai episodi di guerra raccontato dal punto di vista delle Nazioni e la tua storia merita, davvero.
Non ho altro da aggiungere se non COMPLIMENTI, contunua così!
Un bacio,
Sakura :3