Recensioni per
Il gatto di Schrödinger
di Kastel

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
25/04/14, ore 08:28

Sono entusiasta! 
Mi piace molto il tuo modo di scrivere, anche se a volte ho avto l'impressione -vaga- che le frasi potessero potenzialmente essere più lunghe  e meno spezzate. 
Ma non importa. Sono entusiasta a prescindere. I contenuti sono meravigliosi, non mi aspettavo una tale profondità e un'idea così a modo suo geniale. 
Quando ho letto che c'era un Cat!Levi mi sono per un attimo trovata a pensare "no ti prego", poi ho capito che NON c'entrava Eren, ho ringrato tuttissanti e GRAZIE per questa sveglia cinica e paradossale!
Non riesco ad esprimermi meglio causa annichilimento mentale dovuto alle ultime tre righe di fic. 
Ngh. 
Geniale!
[...questa recensione è l'evoluzione di un "bella aggiorna", ma chissenefrega. Farò finta di non essermene accorta.]

Recensore Veterano
24/08/13, ore 03:04

Sto per scoppiare in lacrime, dannazione, sono quasi le tre di notte, i miei nervi hanno abbassato la guardia e queste poche parole mi hanno uccisa. Ero entrata incuriosita dal Cat!Rivaille, lo trovavo buffo, ma mai avrei immaginato qualcosa di così meraviglioso. La malinconia pervade questa storia sin dalla prima riga, partendo da "sei vivo? sei morto?" passando per Quel micio di Levi che, nonostante le orecchie, il manto nero e la coda mantiene il suo carattere misterioso che lo rende un personaggio molto apprezzato. "Molto apprezzato", direi amato, almeno da me lo è. E poi Erwin, oh Erwin, sono rimasta col fiato mozzato nelle ultime righe. Conscia del fatto in sè mi rimbombava ancora in testa quel "sei vivo?" e allora ho creduto di non saperlo neppure io, ho avuto, come Levi, paura di aprire la scatola e scontrarmi con la realtà. Basta poco per scatenare una bufera, una scatola, un dubbio e due esseri diversi eppure simili. Se solo esistesse un grado superiore al rating verde te lo darei. Intanto, per quel poco che puó fare, questa storia finisce tra le mie ricordate. Perché la ricorderó, oh sì se la ricorderó! Un bacio, Uni.

Nuovo recensore
23/08/13, ore 22:32

Cieeeow.
Bandiera super positiva perché mi ha sconvolto questa fic. 
Mi ha seriamente lasciato un senso di vuoto e d'inquietudine, non immagini quanto. La prima parte è esattamente ciò che penserebbe un gatto ma soprattutto quello che penserebbe un neko!Rivaille. Eppure le domande trasmettono appunto quest'inquietudine velata che fa già accapponare la pelle, in attesa della seconda parte. Quest'ultima infatti è l'apoteosi dei brividi lungo la schiena, le domande e la scatola-bara, l'ignoto contenuto al suo interno (anche se possiamo immaginare cosa ci sia lì dentro) mi hanno fatto accapponare la pelle. Ciò che è ignoto, ciò che non possiamo né magari vogliamo conoscere fa paura, ciò che quindi immaginiamo ci sia nelle scatole, sconvolge i sensi e paralizza la mente e tu sei riuscita a trasmettere tutto questo in così poche righe di grande effetto.
 E il fatto che non venga svelato cosa ci sia effettivamente all'interno delle scatole amplifica il tutto. Probabilmente la bara è addirittura vuota, facendo riaffiorare nella mia testolina l'immagine di un Ervin spezzato e ingoiato dai Giganti.
Diciamo che i due spazi temporali, quello di una casa confortevole e sicura in un universo e quello della terra invasa dalla paura e dai Giganti in un altro, sono legati da questo filo invisibile che si dispiega fino ad arrivare alle frasi finali. Frasi finali che riassumono tutto, in una danza macabra di paradossi funebri, ombre sconosciute e ghigni nostalgici. O almeno, questo è quello che ho visto e provato io.
Complimenti e saluti da una persona molto losca.
Bea.

Recensore Veterano
23/08/13, ore 20:57

Stasera sono in vena di recensioni - che non so fare, quindi perdonami davvero se risulterà orrenda.
Mi è piaciuta infinitamente. Hai reso decisamente bene l'idea del paradosso della scatola, riuscendo a rendere l'idea pressante del dubbio che si insinua mentre si legge. Le domande ripetute, le descrizioni che lasciano intendere, e un certo velo di angoscia quando si passa alla scatola in cui è contenuto Erwin. Altrettanto mi è piaciuto come sei riuscita a mantenere bene il carattere di Rivaille nonostante sia un gatto - o forse non lo è mai stato e tutto è un sogno che si ripete -, mantenendo tratti della sua personalità in modo molto preciso - viva l'IC che tu dici di non avere.
Una delle sensazioni che mi ha trasmesso la storia è l'idea di un universo a sé stante, come se Rivaille e Erwin fossero contenuti in una scatola insieme - e in questa scatola sono dentro una scatola. Non so se ho reso bene il concetto di quello che intendo - semplicemente che vivono in un mondo fatto dalle loro regole, dai loro non detti e non "scoprire" il contenuto.
Ho il brutto vizio di non saper scrivere commenti adeguati alla storia, quindi mi fermo prima di scrivere idiozie.


Ilse

Nuovo recensore
22/08/13, ore 23:51

Okay, questa fanfic la voglio proprio recensire!
Devo solo rimettere ordine nei miei pensieri xD. A parte che io adoro i gatti, adoro il nero e adoro Rivaille. Quindi partiva già bene. Ma oltre a questo, cioè... che carina! *.* Davvero, mi è piaciuta tanto.
Secondo me è una grande idea far diventare Rivaille un gatto... ha tutti gli attributi necessari per essere un gatto, ha l'espressione di un gatto! E nero, sì, decisamente. Il gioco, poi, che hai fatto tra la scatola e la bara è molto intelligente, e anche un pochino triste. Però insomma, è tutto fantastico!
Mi hai anche ricordato uno dei miei libri preferiti "Io sono un gatto" -appunto- di Soseki Natsume, perché il gatto -che è anche il narratore della storia- ha un po' quel modo di esprimersi.
Adesso la smetto di scrivere frasi sconnesse, volevo solo complimentarmi per la stupendosità di questa fic ù.ù.

Qilqax...