Porco Pinguino del Perù, sono secoli che non recensisco qualcosa su EFP. Probabilmente perché non ho trovato nulla di interessante -O comunque non ne ho avuto il tempo- e, soprattutto, perché tutte le storie che seguo sono interrotte dall'era del Paleolitico (?).
Sono capitata per caso sul tuo profilo e ho notato questa storia. Il titolo non mi ha colpita così tanto, però beh, sai, dal momento che è scritta da te doveva essere senza alcun dubbio qualcosa di... Di Woh. . (?)
Nella tua scrittura leggo sempre un velo di malinconia, uhm. Probabilmente è anche il fatto che i personaggi di Axel e Roxas sono così di natura; insomma, essere Nessuno è una gran bella mer-, uhm, cioè, non è il massimo, ecco. *Coff Coff*
Anyway, che dire, apprezzo assai il tuo stile. E' scorrevole, privo di errori, sì, non mi pare di essermi imbattuta in qualche mancanza ortografica o cose del genere, ma questo suppongo che ormai tu lo sappia bene, quindi passiamo oltre.
Mi piacciono molto le similitudini che utilizzi; trovo che esse siano fondamentali per arricchire la storia, per donarle un tocco di colore, diciamo anche eleganza, permettere al lettore di avere un quadro completo di ciò che sta leggendo. Ecco, diciamo che le similitudini permettono al lettore non solo di leggere, ma anche di ''guardare'' per davvero il racconto.
''... come una fotografia che ne conservava le sembianze ed i colori ed i dettagli ma non il dinamismo.''
Hai descritto in maniera impeccabile ''Il Mondo Che Non Esiste''. Non ti sei persa in descrizioni infinite, hai utilizzato poche righe che hanno permesso al lettore di ''sentire'' questo senso di incompletezza, questo essere fatti a metà, avere sempre una mancanza dentro.
Axel in questa storia è... E' come piace a me, insomma. Un uomo che si prende cura di Roxas in ogni maniera. Un uomo che ama anche se non può amare. E ama un essere che a sua volta, teoricamente, non dovrebbe essere in grado di ricambiare.
Il fatto che lui prenda il gelato insieme a Roxas soltanto perché adora vederlo tranquillo è una cosa che mi ha stretto l'animo, te lo assicuro. E anche tutta la storia dell'ultimo pezzo del ghiacciolo che cade dalla torre, e di Axel che poi gli porge il proprio.
Ohw.
Malinconia e dolcezza, ecco che cosa sono questi due.
Una stanza vissuta. Che espressione splendida. Una stanza vissuta, sì, ricca di ricordi, qualcosa di tastabile nella mente. Perché è vero, è verissimo; Roxas è avvantaggiato rispetto gli altri Nessuno, poiché comunque egli non ha un vero e proprio prima , di conseguenza non sente la morsa della nostalgia.
La parte dell'incubo mi ha spezzato il cuore dalla dolcezza e dalla tristezza, dico sul serio. La maniera in cui Axel cerca di prendersi cura di Roxas è struggente sotto ogni punto di vista. Il dilemma è che desidera salvarlo, aiutarlo in qualche modo, ma sa che non ci riuscirà mai del tutto. Potrà abbracciarlo, tenerlo stretto a sé in ogni maniera, ma gli incubi torneranno sempre, prima o poi. -Si sente una poeta (?)-
''... come piccole pepite incastonate tra i carboni di una miniera.'' Un'altra similitudine perfetta per evidenziare l'importanza dei più piccoli dettagli.
che per dei Nobody voleva dire più o meno “va una merda, ma oggi non si nota”. Ho amato tantissimo questa frase perché mi ha strappato un sorriso amaro, ohw.
E, oh, la storia della multa sull'eccessiva carineria (?) di Roxas, la maniera in cui Axel gli spiega che gli incubi non sono pericolosi... E' tutto tremendamente dolce e triste.
''Mesi interi a dargli baci e lui sognava una ragazza.'' Vabbeh, questa frase si commenta da sola, dddai. ;_;
Il finale è... No, niente, vedi, io ho letto la tua storia questa mattina e adesso l'ho praticamente riletta per poter fare una recensione decente (Accidenti a me e alla mia fissa di commentare ogni singola parola dei racconti, blbl), e, sai, rileggendo la frase finale mi sono commossa. E' la prima volta che mi succede, di commuovermi soltanto dopo la seconda lettura intendo. Probabilmente prima non vi avevo fatto caso, ero un po' rincoglionita, però cavolo, è triste, è triste perché comunque questa storia è vera, vera nel videogioco, intendo. Axel è lì, che aspetta Roxas, e lo aspetterà sempre.
Il titolo forse non sarà così ''intrigante'', perché è una frase che si è sentita una miriade di volte, però alla fine mi sono accorta che non avresti potuto sceglierne uno migliore.
Tanti complimenti, cara Ella, questa perla mi è piaciuta molta. Il punto è che descrivi scene semplici arricchendole di particolari che fanno emozionare in qualche modo.
Alla prossima c:
Ps. L'AkuRoku Day, non so perché, ha una sorta di calamita che ti impedisce di vomitare fuori qualcosa di decente. Dunque l'unica cosa che finisci di fare è salvare tutte le immagini nuove su Tumblr ebbbasta. :c
Pss. Sono rimasta assai perplessa quando non ti ho più trovata tra i miei ''autori preferiti''. E chissà da quanto tempo è così-! Non me ne sono mai accorta ;__; Quindi mi scuso e ti ri-aggiungo immediatamente! |