Ciao.
Criticherò a nome del tutti inesistente che rappresento, che ne dici?
Beh, quello che c'è da dire lo hai già detto tu: la storiella è banale e trita, ma lo spunto davvero sincero, voglio dire che ho apprezzato tantissimo il fatto che tu abbia scritto un racconto ispirato alla realtà ( il graffito) al contrario delle opere che nascono adesso quali specchi di una realtà desiderata. Hai scritto qualcosa che può succedere ossia che una ragazza critichi il vandalismo in base ciò che vede come qualcosa di insensato e illegale, ma al contempo descrivi in modo indiretto e inconscio la dissonanza cognitiva della ragazza che si verifica nel momento in cui accetta i murales come opere d'arte, proprio prima di averne uno personale. La descrizione finale del murales è cinematografica, hai delineato l'immagine in maniera impeccabile ed essenziale prima della fine, al momento giusto dopo aver tenuto alta la curiosità del lettore nel chiedersi cosa mai avesse disegnato il tipo.. Ovviamente le circostanze sono assurde, lo ripeto, e non ti giustificare parlando del film mentale di tutti. L'opera è sincera, ma lo sarebbe stata ancora di più se avessi messo il tutto nel quadro di un momento di estraneazione mentale del personaggio...Ma avresti scritto tutt'altra storia, no?
Beh, spero di leggere qualcosa di diverso e perciò migliore!
Buon lavoro!
Perla |
