Recensioni per
Le rosse lanterne di festa, le bianche lanterne di lutto
di mamie

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Ebbene, Prezzemolina ritorna :-).
Complimenti, forse la più bella tra le tue storie che io abbia letto. Sei riuscita a farmi piangere, e non è cosa semplice.
Adoro la tua capacità di trattare temi delicati e complessi in maniera struggente, malinconica e bellissima. E mai banale, mai.
Pare quasi di vederla, questa donna distrutta da ricordi dolorosi, terribili. E sullo sfondo una Pechino che non sa, che non ricorda, che non "deve" ricordare.
Complimenti, ancora una volta.
Melianar

Recensore Veterano

VALUTAZIONI RAINBOW CONTEST
Prima classificata

 
MAMIE1  con  LE ROSSE LANTERNE DI FESTA, LE BIANCHE LANTERNE DI LUTTO
Pacchetti:
Pechino, rating verde.
Apollo: Mimosa, guarda le piccole cose perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi.
 
Grammatica e sintassi: 8.5 pt
Ho davvero poco da dirti, Mamie.
La tua storia è ben scritta e scivola come seta.
Solo in questa parte Quel mazzo enorme, che quasi ti sommergeva. Eri così ridicolo. Anche tu ridevi.”  Trovo che quella sequenza di punti appesantisca il racconto.
Inoltre mi permetto di darti un piccolo suggerimento: quando l’immagine che stai descrivendo cambia, oltre al punto ti consiglio di andare a capo.
Il testo risulta più ‘pulito’ dal punto di vista dell’impatto visivo e il lettore ha la percezione immediata del cambio di argomento.
 
Stile e adeguatezza del registro: 9 pt
Mi piace il tuo modo di scrivere!
Hai utilizzato il tono ed il registro perfetti per questa situazione.
Sei riuscita a far trasparire la tristezza e l’indignazione della protagonista.
Inoltre, con l’avanzare della lettura, aumenta il coinvolgimento emotivo e l’empatia.
 
Impaginazione: 3 pt
Diciamo che sono una rompiscatole… però credo che una storia per la quale è stato curato anche l’aspetto ‘stilistico’ _passami il termine_ anche ad impatto, sia più gradevole da leggere.
Le immagini che mi hai regalato con questo tuo breve racconto sono splendide: le mimose, i fuochi d’artificio, il drago...
Forse avresti potuto curare maggiormente la scelta del Font e (perché no?) inserire un’immagine all’inizio della storia.
 
Rispetto degli obblighi e attinenza alla traccia: 10 pt
Dunque… il tuo pacchetto comprendeva:
Pechino
Beh la città non è nominata ma data la presenza della Città Proibita… è fuori da ogni dubbio.
Rating Verde
Beh, non c’è nulla che possa far pensare alla necessità di un rating diverso.
Mimose
Direi che oltre ad essere presenti, hanno un ruolo centrale nella storia.
“Guarda le piccole cose perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi.”
Questa frase è a libera interpretazione: non l’hai inserita nel testo come citazione, ma il senso c’è. Eccome se c’è.
 
Originalità: 10 pt
Sono rimasta stupita perché anch’io avevo scelto Pechino (si, anch’io sono una profuga di questo contest… ironia della vita) e anch’io ho trattato un argomento affine al tuo.
Sei stata più che originale, hai descritto uno scorcio di realtà più che mai attuale, e l’hai fatto meravigliosamente.
 
Gradimento personale: 5 pt
 
Per un totale di 45,5/50 punti
 

Recensore Master

Molto bella anche qusta storia (grazie per il link), mi è piaciuto molto lo stile adoperato nella narrazione, perso in una sorta di indeterminato fluire del tempo, così vasto da annullare le vite di quelle persone che per secoli sono entrate nel centro del potere (qualcuno, mi pare fosse Canettti parlava di un "centro oscuro del potere" che tanto più lo è quanto appare luminoso all''esterno) dove sono entrati e usciti funzionari per promozioni o rimozioni, cortigiani apparentemente fedeli e sinceri ma pronti a tutto per avere il loro "posto al sole", ambasciatori di paesi lontani per chiedere alleanze o consegnare tributi, mogli e concubine per saziare le voglie del potente di turno e così via, tutti andati via nelle pieghe del tempo, in quello che ormai è un posto turistico (anche se il potere cambia sede, giammai indole).
Ma per il personaggio protagonista di questa vicenda non è tanto la struttura palaziale nel suo aspetto istituzionale a destare così tanto fascino quanto il suo ruolo di raccordo per una selva di ricordi che costituiscono la sua sola forma di esistenza, dato che si tratta di un passato piuttosto lontano dal suo vivere quotidiano (o almeno a me così sembra).

Recensore Master

Non so esattamente come definire questa fic. Mi vengono in mente due termini: “malinconicamente nostalgica” o “tristemente dolce”.
I pensieri della donna che rimane sono commoventi.
Come sempre con poche parole riesci a creare un miscuglio di emozioni che non lasciano scampo, ti travolgono.
E’ un piccolo gioiellino profondo che fa riflettere.
Mi è piaciuta. Complimenti.