Avevo cominciato a sospettarlo sin dai primissimi capitoli di “Just close your eyes”, adesso ne ho la certezza incontrovertibile: tu mi vuoi male. Se così non fosse, non avresti motivo di ledere il mio stato emotivo (e la mia reputazione) con cose come questa (della serie “non bastavano le long, adesso ci sono anche i missing moments”). Ebbene, malgrado l’accanimento che continui a dimostrare nei miei confronti, voglioti bene comunque e anche tanto perché, come al solito, nelle tue storie trovo situazioni e caratterizzazioni che soddisfano sia la Alley lettrice, sia la Alley fangirl (e ad una fan fiction non si può proprio chiedere di più).
Il fandom, a mio avviso, ha bisogno di storie come questa: frizzanti, vivaci, irresistibili, esattamente come i siparietti comici con cui hai condito le due long della serie. Personalmente, sono avida di racconti che mostrino i Vendicatori (e gli altri personaggi dell’universo Marvel) alle prese con la quotidianità: mi piace da morire vederli fronteggiare non alieni e minacce planetarie, ma problemi assolutamente ordinari (ma non per questo facilmente risolvibili), quelli che le persone normali (che poi è questo che loro sono, una volta dimessi costumi, armature e divise: persone normali) affrontano giornalmente. Ebbene, tu sei bravissima ad architettare intrecci di questo tipo e a conferire ai caratteri quel tocco di assoluta normalità che tanto amo e tanto ricerco.
La prima scena è bastata a disintegrare i miei feels. L’enumerazione delle premure che ciascun personaggio dedica a Pepper è emozionante ed è bellissimo il modo in cui ciascun accortezza è proporzionata al carattere di chi la compie: da Noelle e dal modo in cui Pepper rivive, attraverso lei, Tony ed il loro rapporto, passando per la dolcezza di Bruce (l’immagine di lui con le ciambelle che sorride timidamente accanto al letto di Pepper è devastante *occhioni lucidi*) fino a Clint che passa per la finestra e porta “clandestinamente” dolci e schifezze *ride*
Le tue donne (perché sono proprio “tue”, gli hai conferito un’impronta personalissima) sono un’associazione a delinquere *rotola* Sono stupende e non so davvero quale momento/battuta mi abbia fatto sganasciare maggiormente. Una menzione speciale va senza dubbio alla battuta finale: una conclusione impeccabile, perfettamente in linea con l’umorismo genuino e verace che permea tutta la storia. Per il resto, il complottare delle giovani donzelle è spassosissimo dall’inizio alla fine, e vedere Phil e Clint alle prese con i loro marchingegni è impagabile *riprende a rotolare* Anche se è difficile dirlo (perché son tutte davvero splendide), penso d’aver prediletto, nella circostanza, Natasha (“Siamo sicuri che Coulson non l’abbia ucciso dopo cinque minuti e ora sia impegnato a far sparire il cadavere?” e “Dille che Phil non è ancora arrivato e io mi sto chiedendo perché vi sto aiutando”; “Ci stai aiutando perché Clint Barton è probabilmente, anzi sicuramente, l’unico essere umano che ami?”. Natasha sospira, e Sharon è quasi sicura che stia sorridendo. Questi sono stati alcuni dei frangenti che ho preferito in assoluto *awweggia*).
E poi vabbeh *vomita amore* Tu non hai il diritto di rendermi una fangirl più esagitata di quanto non sia già *piange e raccoglie i cocci della sua dignità* Penso che al “Non eri tu” il mio squeee sia risuonato molto più forte di quello di Noelle e Sharon (Darcy invece è partita con gli “aw” e non ha ancora finito).
Grazie di cuore, come sempre *abbraccia* Spero di potermi gustare al più presto altri missing moments della serie!
P.S. Penso sia superfluo dirti che, nel mio Head Canon, Pepper funge stabilmente da Cupido tra Clint e Phil *ride* *scuoricina* |