Recensioni per
Marionetta
di ZKaoru69

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Veterano
21/08/14, ore 15:51
Cap. 1:

Commento ricevuto nel contest "Voglie estive di gustose letture". Premio Miglior Introspezione.
La grammatica e la sintassi sono pressoché perfette, ad esclusione di questo errori:
“«Quel dommage!, je suis désolé»” --> dopo il punto esclamativo non ci va la virgola e si deve usare la maiuscola. Sinceramente però non mi stupirei che esistesse una regola di cui non sono a conoscenza: qui una virgola, in effetti, suona davvero bene.
Devo farti i miei complimenti perché comunque il racconto è abbastanza lungo e hai curato davvero alla perfezione sia stile che lessico. Si adattano infatti entrambi al contesto storico e, allo stesso tempo, ai pensieri di Isolde.
Questa storia mi è piaciuta davvero moltissimo, un po’ per l’ambientazione, un po’ per gli avvenimenti raccontati, ma soprattutto per la caratterizzazione della protagonista: è davvero di un’umanità sconcertante, con tutti i pregi e i difetti che può avere una qualsiasi giovane della sua età e del suo rango. La debolezza di Isolde è una cosa che mi ha colpita davvero molto, con la repressione dei suoi sentimenti, con la sua ingenuità quando vede il suo promesso sposo “spassarsela” con la cameriera, ma soprattutto alla fine: è talmente debole e diventata ormai così succube del ruolo che le è stato imposto  fin da piccola che, nemmeno quando si rende conto di che tipo di persona è Jean-Pierre-Emilien, non riesce a ribellarsi. L’unico sprazzo di combattività che mostra è mentre discute con lui di Goethe e alla conclusione. Ecco, sono finalmente arrivata alla parte che preferisco : la conclusione! Se la trama in sé forse non è una delle più originali, il finale è davvero ad effetto; leggendo questa storia ho pensato che la vita di Isolde sarebbe finita, che il tutto sarebbe sfociato nel dramma e, manco a dirlo, quando ho letto che aveva intenzione di uccidersi, ormai ero convinta che l’avrebbe fatto. Invece no: è talmente debole che non riesce neanche a ribellarsi un’ultima volta, questa volta per essere, in qualche modo, libera davvero e smettere di seguire ciò che da sempre un marionettista – il padre e, molto presto, il cugino – le ordinava di fare. Conclusione che mi ha intristita ancora di più del pensiero di un suo suicidio. Mi hai davvero lasciata con l’amaro in bocca e con ancora una volta la convinzione che, con la caratterizzazione di Isolde, tu abbia fatto un lavoro a dir poco magistrale.
Altra parte della storia che mi ha davvero fatto piacere leggere – o meglio, che mi ha lasciato un senso di inquietudine parecchio forte – è la narrazione dell’incubo. Sembra davvero di essere dentro il subconscio della ragazza, con le sue più grandi paure e il terrore per il matrimonio che, il giorno seguente, sarebbe avvenuto.
Insomma, una storia davvero bella e profonda che mi ha lasciato un bel pacchetto di emozioni (molto poche positive) e, soprattutto per questo, ti faccio tanti complimenti. Bravissima davvero.
 

Recensore Veterano
01/10/13, ore 23:44
Cap. 1:

Recensiamocela! (Il mio genio incompreso) Contest

TREDICESIMO CLASSIFICATO
Marionetta di ZKaoru69
 
Grammatica: 14/20
Ho trovato alcuni errori, come “che già si intravvedeva nella foschia mattutina” (non è esattamente un errore ma intravedeva è la forma più corretta da usare), “si erano a stento sambiati una parola” e “che sembravano risprendere di luce propria”, non mi dilungo troppo, si tratta di errori di battitura.
La punteggiatura poteva essere utilizzata meglio, in alcuni casi hai frammentato troppo i periodi rendendo il discorso poco fluido.
 
Stile / Originalità:15/20
Sul fatto che si tratti di una storia molto particolare non ho nulla da eccepire.
Mi è piaciuta la tua idea, sia per quanto riguarda l’ambientazione storica che la caratterizzazione dei personaggi.
A mio avviso sarebbe stato opportuno avere una maggiore accortezza nella ricerca dei vocaboli da utilizzare, per elevare il registro e dare maggiore risalto alla narrazione.
 
Gradimento personale: 24/30
Adoro le storie che approfondiscono tematiche delicate: tu hai saputo descrivere bene il dramma di questa giovane donna, le sue paure e il suo desiderio di libertà.
Ho apprezzato la disquisizione sul romanticismo tedesco, la caratterizzazione dei personaggi e l’introspezione psicologica.
Forse avresti potuto porre l’accento sui motivi che spingono Jean-Pierre-Emilien a comportarsi in quel modo perchè francamente...me lo sono chiesto.
 
Punteggio: 53/70 + (21+21,75+24)/3=22,25 
TOT.  75,25
 

Recensore Veterano
27/09/13, ore 17:43
Cap. 1:

Recensione partecipante al contest "REcensiamocela! (Il mio genio incompreso)
Grammatica: 9/10
Non sono un drago con la grammatica e io stessa ho un sacco di problemi, soprattutto con la punteggiatura. Inoltre non mi sento di considerare errori evidenti sviste o refusi. Tuttavia non ho visto grossi strafalcioni oppure orrori come quelli che spesso trovo nelle storie pubblicate su questo sito, orrori che mi fanno smettere immediatamente di legggere. Solo un appunto, sono quasi sicura che "intavedeva" si scriva con una V sola, con due mi suona malissimo!
Stile/Originalità 7/10
Scrivi con uno stile lineare e scorrevole e utilizzi un lessico adeguato all'epoca storica e alla condizione sociale dei protagonisti. Non ho gradito le frequenti frasi in francese perchè detesto leggere le note a piè di pagina ma immagino sia un problema mio che non conosco la lingua, anche se ne comprendo la necessità, considerata l'ambientazione della storia.
Ho trovato la trama abbastanza banale, a mio parere l'espediente narrativo del sogno, per quanto abusato, poteva essere articolato meglio. Ho gradito, invece, il finale aperto. Il suicidio della protagonista, quello sì sarebbe stato scontato. Invece hai scelto di mostrarcela accettare il proprio destino, in linea con ciò che ci si può aspettare da una nobile fanciulla dell'epoca ma forse non con un'eroina della letteratura romantica.
Gradimento personale 5/10
Sono spiacente, ma non è il genere di storia che amo leggere.
L'ambientazione storica e i riferimenti letterari ben documentati e corretti mi suggeriscono invece il tuo amore per questo genere di racconti. Spero tu abbia tratto piacere dallo scrivere questa OS e sono certa continuerai a farlo, esplorando le epoche storiche che ti affascinano. Con me sei stata solo sfortunata nel sorteggio e spero che tu lo possa considerare un gioco.
ciao ciao.
cenerella

Recensore Veterano
13/09/13, ore 01:02
Cap. 1:

Ciao! 
Ecco la recensione per il contest "Recensiamola! (il mio genio incompreso)".

Grammatica: 7,75/10
Non mi è sembrato di trovare errori in quanto a coniugazioni di verbi o simili. Ho piuttosto incontrato qualche imprecisione di battituta:
"a stento sambiati una parola" -> scambiati
"risprendere di luce propria" -> risplendere
Altra imprecisione è data da una ripetizione: "Aguzzò meglio la vista, tentando di distinguere meglio la sagoma del castello"
Infine, farei notare due costruzioni che, almeno io, avrei reso diversamente:
"La carrozza procedeva a velocità sostenuta: per pranzo sarebbero giunti a Linderhof."
L'uso dei due punti non mi sembra adeguato, in quanto ciò che segue non è propriamente un'ulteriore spiegazione. Avrei utilizzato un punto fermo.
"La tempesta delle passioni e l'impeto della battaglia. Werther e Götz." qui invece avrei fatto l'opposto, dato che stai spiegando l'animo dei due autori.  Perciò, io sostituirei il punto fermo con i due punti.
Ci tengo a sottolineare che non sono una professoressa di italiano, quindi, se ciò che ho scritto non ti sembra adeguato, non esitare a farmelo notare.

Stile/Originalità: 7/10
Lo stile del racconto è semplice e scorrevole, ed è anche gradevole da leggere. Ma a livello concettuale, avrei preferito più descrizioni in fatto di sentimenti, soprattutto nel finale, quando la protagonista è sull'orlo di farla finita; il tutto mi è sembrato un po' scialbo e impersonale.
Altra porzione che mi ha lasciata delusa è parte dell'incubo: per descrivere la trasformazine della stanza potevi spendere qualche parola in più, spiegando i cambiamenti dei vari oggetti presenti. Inoltre, non mi è stata chiara la comparsa in veste di cavaliere di Götz von Berlichingen.
Infine, i matrimoni combinati e l'ansia della sposa - in questo caso - al pensiero del matrimonio, è una questione già piuttosto sfruttata, a mio parere.

Gradimento personale: 7/10
Nonostante le svariate note, è stata una lettura gradevole, inoltre, hai saputo rendere l'ambiente storico, ma, forse perchè non sono abituata a storie ambientate nel passato, ho fatto fatica a cogliere alcuni punti, come il discorso tra Isolde e il futuro sposo.
Ultima nota: sono stata la scorsa primavera al castello di Liderhoff, ma mi è sembrato tutt'altro che cupo!

Voto totale: 21,75/30

Spero di non essere stata maleducata; ho voluto espriemere la mia opinione e magari esserti stata utile :)

Alla prossima!

RebelYell / _ovest_
(Recensione modificata il 13/09/2013 - 01:03 am)

Recensore Veterano
10/09/13, ore 12:37
Cap. 1:

Beh tanti complimenti.. Ho letto questa storia davvero con molto fervore e mi è piaciuta tantissimo. Il sogno della povera Isolde è in assoluto la parte migliore, in cui lei si ritrova materialmente ad essere una marionetta. Hai reso molto bene l'idea della schiavitù da matrimonio combinato che la sfortunata, come la maggior parte delle donne del suo tempo si ritrovavano costrette a subire. In generale la questione che hai trattato trovo che sia sempre estremamente interessante da leggere o comunque affrontare, è un argomento stuzzicante. Ancora complimenti sinceri alla prossima :)

Recensore Veterano
09/09/13, ore 21:54
Cap. 1:

Ciao! Sono BlackGirl91, alias Party91 del forum, e sono qui per il contest "Recensiamola! Il mio genio incompreso. Ok, diamo inizio alle danze, cioè volevo dire valutazioni!
Grammatica. Con la grammatica siamo perfettamente a posto, a eccezione di tre errorini-ini-ini, sicuramente di svista. Anche il lessico è a posto, così mi pare (non sono un genio della grammatica, però sono strasicura che è ottima). Valutazione: 9,5

Stile / Originalità. Anche qui direi che è ottimo. Il testo è abbastanza scorrevole, per via del fatto che metti uno spazio ogni volta che vai a capo. Non so se sia giusto impostare il testo in questo modo ma penso di sì (ogni autore ha un metodo diverso). Buona la scelta di scrivere alcune frasi in francese e l'uso di un registro medio-alto per denotare (e qui non mi vengono le parole) l'ambiente aristocratico settecentesco. Quindi con lo stile siamo ok. Per quanto riguarda l'originalità, beh... un po' e un po'. Sinceramente non ho mai letto libri di genere storico, a eccezione di due/tre di Ken Follet. Però di povere donzelle obbligate a maritarsi con uomini non proprio casti ce ne devono essere parecchie (perlopiù di genere romantico/drammatico), quindi un quasi otto ci sta. Valutazione: 7,5

Gradimento personale. E qui sono dolori. No scherzo. Non è male, però non è il genere di storia che mi piace leggere (non amo gli storici), anche se devo dire che la frase pronunciata da Gotz nell'incubo e il titolo calzavano a pennello con la situazione della povera Hannnerose e questa è l'unica cosa che mi ha colpita un po'di più. Valutazione: 7

Bene, spero di non essere stata troppo cattiva con questa recensione e che l'accetti così com'è. Comunque se per caso non sei d'accordo con la valutazione ne possiamo parlare privatamente. Saluti,
BlackGirl91
(Recensione modificata il 09/09/2013 - 09:56 pm)

Recensore Master
05/09/13, ore 09:48
Cap. 1:

Ciao!
... Oh, ho ancora i brividi.
Com'è possibile, come, che questa storia sia ancora senza recensioni?
Io mi chiedo perché esistono storie orribili e sgrammaticate con decine di seguaci, mentre i veri capolavori come questo rimangono sempre abbandonati.
La storia è stupenda, stupenda. All'inizio, tu ti aspetti quasi che il nuovo marito sia una brava persona, ma subito si scopre che razza di persona sia.
È disperazione, pura e semplice incapacità di opporsi al destino: una spera sempre in un finale diverso, in un qualcosa che salvi la protagonista, fino all'ultimo.
Ma niente, nemmeno la morte riesce ad afferrare quella piccola marionetta perduta. Oh, che tenerezza, che dispiacere.
E il sogno?
Incredibile, qualcosa di davvero indescrivibile. Angosciante, reale, sembrava di essere lì!
Tu hai talento, hai davvero talento, e credo che dovrebbero essercene di più di storie del genere, in giro!
Ancora complimenti per questa storia favolosa!
Un bacione, tua
Emma ^^