Benvenuti a tutti cari amici telespettatori nella recensione del secondo capitolo, che però è tra quelle del primo. Bene, WHO NOSE!
A conti fatti, debbo ammettere, non è che io sia stato particolarmente impressionato o esaltato da questo numero due. Non so se è la massiccia presenza di flashback, un paio di parti in cui le descrizioni mi hanno stonato, o qualche altra cosa, ma ora provo a focalizzare. Tieni presente che non è l'ambiente apocalittico, a quello ci sono quasi abituato, dopo le città che spariscono in Triduum e i ghiacci eterni in Vox.
Partiamo dai lati positivi così faccio il bellino. NON CE NE SONO HUEHUE ok, scherzo; direi che l'intreccio stranamente si fa presagire intricato al punto giusto già dall'inizio, il che crea quantomeno la giusta curiosità. I riferimenti sparsi invitano a continuare a leggere, così come i misteri e le ambientazioni ancora da scoprire, perciò questo lo salviamo senza problemi. *salva la partita* LOL CLEVER JOKE!!
Se da un lato i riferimenti creano curiosità, dall'altro però stordiscono. Non so quanto sia colpa del fatto che è mattina - ma è mezzogiorno e sono alquanto sveglio -, attribuirei più la colpa ai troppi flashback già nella parte iniziale. Non che si perda il filo del discorso, non esageriamo, però quantomeno non ci si riesce a focalizzare con concentrazione i singoli punti. Inoltre, se per la prima volta posso muovere una critica alle descrizioni, direi che, forse, non sono abbastanza adattate ad una storia on the road; non so nemmeno dirti perché Z la leggo con uno spirito diverso rispetto a quelle del Ciclo, ma so per certo che ho visto troppi aggettivi, giri di parole e fiocchetti intorno ad ogni elemento, del paesaggio o della storia. Sarà che in un Triduum o un Aequor ci si mantiene tutto il tempo sullo stesso panorama o quasi, mentre in un racconto del genere si cambia paesaggio ad ogni passo / capitolo.
In via pratica, in un pezzo come:
"Sussultò. Percepiva distintamente una discreta e glaciale aria settembrina scompigliarle i lunghi capelli mori, ma la sua Palestra era completamente separata dall'esterno.
Ansiosa puntò i suoi occhi bruni verso l'oscurità che si annidava nella stanza fino a scorgere un inconfondibile raggio di luce pallida che penetrava nelle tenebre.
Si sentì paralizzata dal terrore e il suo respiro si fece ansiogeno."
Sento "di troppo" dire cose come discreta, capelli mori, occhi bruni, inconfondibileraggiodilucepallida, respiro ansiogeno (hai anche già detto ansiosa un rigo prima), e in generale anche qualche parola più semplice e quindi scorrevole imho non guastava in una storia che, ricorda, deve scorrere molto di più del Ciclo. Anche sul finale, quello con Ben (che sicuramente è Ben 10, lo dico), è ben ravvisabile una certa abbondanza che a parer mio è più da mensile che da settimanale - se capisci il paragone che intendo.
Tornando sul buono per ora apprezzo i personaggi, che hanno tutti una personalità definita e forte - rimango ad aspettare solo per Roxie (se la chiamo Roxanne mi picchia) che SPERO AVRA' PIU' SCREENTIME IN FUTURO TIPO CASEY EH. Poiché penso che i personaggi femminili siano al contempo i più difficili da definire e i migliori se si riesce a definirli, sto ansiogeno e attendo. Sull'apocalisse ho già parlato; sull'esperienza di medicina ti dico che odierò qualunque cosa di medicina metterai, sappilo previo, odierò tutto di base; la disposizione à la Lost non è che mi entusiasmi, come detto, mi crea confusione; avrei preferito un'impronta maggiormente personale (che spero arrivi, magari l'effetto Lost si smaltisce) visto che, sincerely, raramente ti ho visto sbagliare intrecci e disposizioni. Insomma credi in te stesso, kattobingu, daijoubu, etc etc etc (sto sostenendo che 900 a intuito intreccerebbe meglio di Lost, ECCO TI HO FATTO UN COMPLIMENTO UHAPPY)
Non ho particolari citazioni da fare, se non:
"Un limpido cielo stellato vegliava taciturno su Hoenn quanto riaprì gli occhi"
QUANTO, HAI SCRITTO QUANTO, RILEGGI PRIMA DI PUBBLICARE ALTRIMENTI CI SONO ERRORI POI VIENE MALE.
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