Et voilà, eccomi qui come promesso.
Wow, beh, non è davvero niente male. E' introspettiva, struggente e malinconica al punto giusto.
Il dolore di Billie, l'apatia nei suoi confronti. La mancanza che ha nei confronti della moglie e dei figli.
Una fitta di dolore mi ha trapassato il petto alle parole "Le sue chitarre ormai le ha già perse tutte, vendute per ricavarci soldi, soldi che poi finivano in mano agli spacciatori dei sobborghi."
No, le chitarre no. No ç_____ç
Come ha potuto farsi questo? Perché ti metti a scrivere queste cose, eh? Mi vuoi male, ammettilo.
Dai su, ammettilo che mi vuoi agonizzante sul pavimento, ammettilo che mi odi. ç___ç
Riformulerò la domanda: COME HA POTUTO FARSI, O MEGLIO DIRE, FARCI QUESTO? Perché i primi che ci soffriamo siamo noi fan, vedere uno degli uomini più importanti della nostra vita (perché sì, è così) cadere così in basso, autodistruggersi così.
Se solo penso che prima del rehab la situazione potesse essere vagamente simile a quella che hai descritto tu, io sto male. Insomma, Billie senza Adie, figli e musica non sarebbe Billie.
Hai descritto alla perfezione la situazione, la debolezza e la carcassa di uomo morto che Billie si ritrova ad essere, senza errori grammaticali o di sintassi.
Insomma, è perfetta. Ho amato quell'accento di desiderio (o speranza?) che vaga nei pensieri di Billie, come se non fosse mai troppo tardi per finire un bicchiere di birra e dire "Ok, questa era l'ultimo". Come se non fosse finita, almeno fin quando non sarai sotto terra.
I miei più sfegatati complimenti, carissima. E, credimi, you can do it. |