Prima parola che ho da dirti: spiazzata!
Seconda parola: amareggiata.
Lo ammetto: di fanfic ne ho lette tante, ma nessuna aveva un sapore amaro come questa! E l’amarezza deriva proprio dalla consapevolezza che la scelta di Goku è probabilmente la più egoistica che abbia mai compiuto!
La storia è molto breve eppure terribilmente intensa: c’è un Goku tormentato, due figli – comprensibilmente – arrabbiati, una moglie compassionevole a oltranza, ben oltre il normale senso della logica umana.
Ma andiamo con ordine.
Per prima cosa, ci tengo a esprimere il mio punto di vista sulla trama. Per quanto inusuale e tremendamente “a effetto”, trovo sia molto sentimentale e che in parte trascenda il senso vagamente comico del manga. Le cosiddette esigenze di molti acquisiscono, all’interno della trama, un ruolo terribile e funesto. C’è modo e modo per venire incontro alle esigenze di tutti, ma Goku, senza peraltro smentirsi, sceglie il più drastico. Se c’è una cosa sulla quale non posso non complimentarmi con te è senz’altro l’originalità! Ammetto i miei limiti: mai avrei immaginato una storia simile! Il mio cervello, atrofizzato dai libri dell’università, non avrebbe potuto concepire nulla del genere, né io avrei potuto raccontare questa storia in maniera tanto concisa ed efficace. Su questo, sei stata molto brava! Sintetica, rapida, diretta.
Se proprio devo trovare una pecca alla tua storia, questa è – paradossalmente – l’eccessiva rapidità. Per quanto, infatti, la trama alla fine risulti chiara, all’inizio non è semplice capire bene cosa stia succedendo, né è indicato in maniera esplicita quando avviene tutto ciò. Certo, queste piccole “carenze” si possono ben giustificare col fatto che tutto sommato il senso della storia non è capire quando Goku abbia compiuto una tale scelta, quanto piuttosto il perché e il come. Questi ultimi due aspetti sono fin troppo evidenti, anche se, a mio avviso, non fanno che accentuare la tendenza sostanzialmente egoistica di Goku quando si tratta di fare il bene della sua famiglia. E qui viene fuori un’altra questione: quale famiglia? Chiaramente, il gesto del nostro protagonista è stato assolutamente salvifico per i suoi genitori e per suo fratello: ha dato loro una possibilità di riscatto e una nuova vita, sacrificando sé stesso, sua moglie e i suoi figli. È egoistico tutto ciò? Non saprei davvero come rispondere a questa domanda. Forse, è egoistico se rapportato a Chichi, Gohan e Goten, ma è estremamente altruistico se si pensa al nuovo destino che Goku ha donato alla sua famiglia di origine! La contraddizione di fondo – e la tua bravura nel rendere ciò tanto palese – sta proprio in questa “doppia faccia della medaglia”, nella certezza, cioè, che la felicità di alcuni implica la sofferenza di altri. Non ho ben capito – e credo che questo aspetto non sia molto chiaro all’interno della narrazione – se Goku abbia preso questa decisione anche per salvare le anime dei suoi parenti e per ridare loro una seconda possibilità o soltanto per il proprio desiderio di tornare ad avere la sua famiglia. Comunque stiano le cose, il dolore provocato nei suoi cari è inimmaginabile.
Ti segnalo altre piccole cose che non sono molto chiare:
Loro ricorderanno che sono stati inviati bambini sul tuo pianeta, allevati da Son Gohan che con il suo amore ha cambiato la natura violenta dei saiyan.
Per Son Gohan, intendi il figlio di Goku, oppure nonno Gohan? Vista l’ambiguità della situazione, ho il dubbio di non aver compreso bene a chi tu ti stia riferendo.
I due fratelli Son avevano la loro età: uno quarantasei anni e l'altro cinquant'anni, appena fatti.
In realtà, tra Gohan e Goten la differenza di età dovrebbe maggiore, anche se probabilmente il tuo non è un errore ma una scelta ben pensata. In questo caso, però dovresti specificare in nota il perché di questo piccolo cambiamento – ovviamente, comunque, non è affatto un errore molto grave.
Passiamo ora ai vari personaggi.
Ti chiedevi se Goku fosse IC e io ti rispondo in maniera molto sincera: non ce lo vedo Goku a piangere in una situazione del genere, più che altro perché è un personaggio sempre molto convinto delle proprie scelte, che mai dimostra pentimenti anticipati. Di cavolate ne ha fatte, insomma, ma le ha sempre fatte con raziocinio, pur compiendo scelte non condivisibili. Ciò non toglie che i personaggi di Dragon Ball abbiano tutti quanti delle sfumature inaspettate, che Akira fa venire fuori in situazioni impensabili o particolarmente drammatiche – vedi il gesto di Vegeta di abbracciare suo figlio prima di sacrificarsi contro Majin Bu. Complessivamente, dunque, anche se questo non è il comportamento che mi sarei aspettata da Goku, non lo giudicherei nemmeno troppo OOC, sebbene, ripeto, io lo avrei reso molto più convinto e meno addolorato.
Chichi mi è piaciuta davvero tanto. Solo una donna come lei avrebbe potuto accettare di buon cuore una simile decisione da parte del marito! D’altra parte, la moglie di un grande eroe non può che essere a modo suo una coraggiosa eroina, quindi… condivido in pieno la tua scelta di renderla “complice” della volontà di Goku.
Comprensibilissima anche l’iniziale rabbia dei suoi figli: Goten e Gohan, in questo caso, si dimostrano ben più umani dell’umana Chichi.
Per quanto riguarda la correttezza grammaticale, la storia è generalmente ben scritta. C’è qualche piccolo errore qua e là, ma niente di grave.
Per chiarezza, comunque, ti segnalo le sviste:
Goku sarebbe stato lì,con loro.
Capsule Corporation,per una rimpatriata
l'aveva odiato con tutta se stessa;ma infine aveva compreso.
In queste frasi c’è un piccolo errore di battitura: manca lo spazio dopo la virgola e il punto e virgola!
Un amore, scelto.
Non un amore, promesso.
A rendermi perplessa, qui, è l’uso della virgola. Tu probabilmente l’hai usata per dare enfasi all’aggettivo, ma di solito in italiano e bene non separare mai il sostantivo dal suo aggettivo. Magari, per evidenziarlo, avresti potuto scriverlo in corsivo.
In quei sguardi innamorati, non vi era traccia di promessa.
I sostantivi che cominciano con s + cons. vogliono l’articolo lo al singolare e gli al plurale. In questo caso, anche l’aggettivo dimostrativo deve seguire la medesima regola: dunque la forma corretta è quegli.
L' esigenze
Qui suppongo che tu abbia voluto rimanere fedele alla citazione così come l’hai letta. Hai fatto bene! Però ricorda che in italiano contemporaneo l’articolo con l’apostrofo si usa con i nomi al singolare. C’è anche un piccolo errore di battitura: hai inserito uno spazio tra l’apostrofo e la parola successiva.
le apparì
La terza persona singolare del verbo apparire al passato remoto è apparve.
E' tutto chiaro?
Piccolo consiglio: anche se è una profonda, immensa scocciatura, è bene scrivere la e maiuscola accentata in questo modo à È
Per trovarla, su word, basta andare su inserisci e poi su simbolo. Stesso procedimento anche su NVU (inserisci, poi caratteri e simboli).
Bene, sono giunta alla fine della mia logorroica recensione, che, come avrai capito, è sicuramente positiva. Ripeto: la cosa che più apprezzato nella tua storia è l’incredibile fantasia che hai dimostrato di possedere! Avessi io un terzo della tua inventiva!
A parte le piccole incertezze che ti ho segnalato – ma che assolutamente non fanno della storia una “schifezza” – direi proprio che sei riuscita in quello che credo fosse il tuo intento: colpire!
Non buttarti giù! Hai delle potenzialità ottime!
9dolina0
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