2 - “La strega del bosco” di Mitsuki91.
Totale: 60.95/65.
1) Grammatica e ortografia: 6.45/10.
La storia è scritta bene, peccato per le sviste.
“Lei non era tanto sicura di avercela, un anima”: “anima” è femminile, quindi ci va l’apostrofo prima (- 0.15).
“Aveva pensato alla mamma e alla sua voce gentile che la proteggeva dalle botte di Orvoloson ma non era servito a niente.”: tra “Orvoloson” e “ma” ci va una virgola (- 0.10).
“Sedeva a schiena dritta, aveva un portamento fiero ed elegante e le labbra piene, in quel momento, erano piegate in un espressione di disgusto.”: “espressione” è femminile, quindi ci va l’apostrofo prima (- 0.10).
“Socchiuse le palpebre e vide quella strana ragazza davanti a sé, in piedi, che le dava le spalle e che aveva allargato le braccia, come a proteggerlo dal serpente.”: andava “che gli dava le spalle”, dato che Tom è un ragazzo (- 0.25).
“Non si era ancora abituata alla sua presenza, ma averlo vicino riusciva sempre a procurargli quel nodo piacevole allo stomaco, e lei non ne aveva mai abbastanza.”: dato che Merope è una lei (per quanto mostruosa!) ci va “procurarle” (- 0.25).
“Cecilia sarebbe venuta a trovarlo quella sera, assieme al resto della sua famiglia, e lui doveva ancora pianificare come riuscire a fargli bere quell’intruglio.”: anche Cecilia è una signora, quindi ci va “farle bere” (- 0.25).
“e più passava il tempo e più si convinse che sua sorella si era invaghita per uno di quegli stupidi Babbani del villaggio.”: la costruzione è sbagliata, si dice “invaghita di uno” (- 0.25).
“La lettera del ministero arrivò meno di mezz’ora dopo; tuttavia nessuno di loro l’aprì.”: ti ho tolto 0.15 per la maiuscola mancata a “Ministero”.
“Uno di loro era rimasto per spiegarle che i due avrebbero passato qualche anno in carcere, ad Azkaban, e che avrebbe dovuto badare a sé stessa”: “se stessa” va senza accento (- 0.15).
Ti elenco gli errori di battitura.
“Così inizio a toccarla, quasi per caso, ridendo fra i denti come ad una battuta che solo lui era in grado di capire”: immagino volessi scrivere “iniziò” (- 0.10), tra l’altro starebbe meglio “come per una battuta”.
“La prime volta che ebbe le mestruazioni era convinta di morire, non sapeva che fare”: “la prima volta” (- 0.10).
“cercando di ignorare i versi strani che gutturali che faceva e che le facevano accapponare la pelle.”: il “che” tra “strani” e “gutturali” ti è sfuggito e va sostituito da una virgola (- 0.10).
“aveva visto la deformazione di su padre e la pazzia di suo fratello”: “suo padre” (- 0.10).
“perché il sangue di Salzar Serpeverde scorreva nelle sue vene, e Salazar Serpeverde era stato un grande mago.”: “Salazar Serpeverde” (- 0.10).
“Quando aveva incontrato le ragazza per la prima volta era rimasto stupito nel constatare che le dicerie erano vere”: “la ragazza” (- 0.10).
“Merope, a quel punto, si girò verso di lui e gli si accucciò vicino, osservando le sua ferita con preoccupazione.”: “la sua ferita” (- 0.10).
“e il suo cuore batteva a mille, e aveva la scusa per fetta per toccarlo, e non avrebbe mai voluto lasciarlo, mai.”: ti è sfuggito uno spazio di troppo nella parola “perfetta” (- 0.10).
“Tom, prima di incamminarsi con le nel bosco, ricambiò il sorriso.”: “con lei” (- 0.10).
“Poi Orfin era riuscita a scrollarsela di dosso definitivamente, e aveva urlato la maledizione, incurante delle urla della sorella.”: “era riuscito” (- 0.10).
“il cuscini del divano si scrollarono di dosso la polvere e lo sporco e la coperta tornò al suo posto”: “i cuscini”, al plurale (- 0.10).
““Quello del Ministero li hanno portati via. Ora sono sola.””: “li ha” (- 0.10).
“Lei, una volta sciolto l’incantesimo, non avrebbe più potuto scapparle da nessuna parte, perché sarebbero stati legati.”: “più potuto scappare” (- 0.10).
“Meropa sentì lo stomaco contrarsi, nella solita sensazione di benessere, e il caldo nel ventre accentuarsi di più, sempre di più.”: “Merope” (- 0.10).
“E poi spinse ancora e ancora, e Merope si abbandonò a quelle sensazioni, persa il un mare di calore e suoni, amami, amami, amami.”: “persa in un mare” (- 0.10).
“Era una cosa totalmente diversa di quando era Orfina farlo”: hai dimenticato uno spazio tra “Orfin” e “a farlo” (- 0.10).
“Ma Merope quasi non se ne accorse, persa com’era in quel nuovo stadio dell’estati.”: “dell’estasi” (- 0.10).
“Non bastavano più vederlo da lontano”: “non bastava” (- 0.10).
““È la prima volta che lo fai.” mormorò Tom, confuso “Stai diventando intraprendete.””: “intraprendente” (- 0.10).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 9.5/10.
Il tuo stile mi piace, questa non è una novità. È sempre molto pulito e interessante, ma stavolta l’ho gradito un po’ meno. Più che altro, all’inizio mi sembrava un po’ “infantile”, troppo semplice, e immagino che – se non è una mia erronea impressione – tu l’abbia fatto perché Merope era giovane e per adeguare, insomma, lo stile all’età del personaggio. Di solito è una cosa che mi piace e non ti ho penalizzata più di tanto perché, continuando la lettura, la sensazione è sparita e mi sono appassionata alla narrazione.
Una cosa che invece ho apprezzato particolarmente è come sei riuscita a descrivere tutti gli aspetti della vita di Merope e le cose con cui entra in contatto in chiave sensoriale e fisica. Essendo lei non molto acculturata e neanche troppo sveglia, è naturale e perfettamente realistico che si relazioni a situazioni o a persone attraverso ciò che conosce già: e così quando Orfin la molesta lei non pensa mai al disgusto o all’incesto in chiave morale, ma riflette i suoi sentimenti in bruciori e dolori, mentre quando è Tom a toccarla non prende coscienza di essere “eccitata” o di provare desiderio, ma sente un calore nel bassoventre. Hai unito le reazioni fisiche all’introspezione e ci sei riuscita benissimo: ci hai fatto seguire passo per passo le dinamiche interne di Merope senza dover quasi mai nominare un’emozione o un sentimento particolare, se non le più primitive, come la paura o l’amore.
3) Titolo: 5/5.
Il titolo mi piace tantissimo! Il migliore tra quelli di tutte le storie che hanno partecipato, senz’ombra di dubbio.
Sarà che ho amato la frase finale e quindi mi piace che quelle parole siano state inserite nel titolo, perché di solito prediligo cose più vistose, più evocative. “La strega del bosco” non è particolarmente incisivo, eppure l’ho amato.
Sarà la fitta di amarezza che mi ha letteralmente trafitto quando ho letto le ultime righe e mi sono resa conto che era Tom – lo stesso Tom che l’aveva illusa, portata a letto e messa incinta – a definirla così, come se non ci fosse mai stato niente.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 15/15.
Non ho niente da rimproverarti, decisamente.
Anche se non conosciamo l’IC di questi personaggi e anche se sappiamo ben poco di loro, credo che tu ne abbia dato un’interpretazione alquanto realistica.
Il più approfondito è sicuramente il personaggio di Merope, di cui ci hai descritto tutta la vita e i sentimenti in maniera davvero dettagliata.
È una ragazza fragile, indebolita da un padre alcolizzato e violento e da un fratello pervertito che – grazie a una combinazione di idee distorte (lei è l’unica Purosangue disponibile) e di necessità (è cresciuto, Orfin, e ormai ha delle esigenze) – non esita a stuprarla da quando lei è poco più che una bambina. Mi ha fatto una certa impressione non tanto la parte delle violenze o il fatto che siano incestuosi, ma quando lei perde il bambino: in particolare, il modo in cui reagisce. È talmente poco sensibilizzata all’argomento che la prende bene, è sollevata, non ne soffre minimamente e liquida il problema preparandosi una pozione per i mesi successivi. La cosa straordinaria è che tutto questo non rende il personaggio poco profondo e non toglie nemmeno all’introspezione, ma riesce a dare esattamente l’idea di quanto questa poverina sia inesperta dei casi della vita, ingenua. È la figlia di un vagabondo che è cresciuta senza una madre che le potesse insegnare, continuamente vessata da famigliari poco ortodossi.
Non stupisce che si innamori di Tom, che rappresenta tutto quello che lei desidera ma non avrà mai: Tom è bello, è di buona famiglia, è ricco, ha un cavallo con cui poter scappare. Merope ne è inevitabilmente attirata e trovo probabile anche che si mettesse ogni giorno al margine della strada per vederlo passare, una presenza discreta ma fastidiosa (bellissima quest’immagine: “Come le zanzare d’estate. Le punture prudevano da morire e lui non si poteva grattare, altrimenti sarebbero rimasti i segni.”).
Mi è piaciuto anche lo scorcio da “regina dei serpenti”, è una scena in cui è esaltato il lignaggio di Merope ed è forse l’unico punto in tutta la storia in cui viene da pensare che, anche se brutta, lei sia all’altezza di Tom.
Parliamo invece di Tom.
Sono molto contenta del ritratto che ne hai fatto, perché è certamente più interessante del solito ruolo da vittima che ricopre. Non è cattivo e non è nemmeno crudele (quindi assomiglia al figlio fino ad un certo punto, aspetto positivo), ma non si fa scrupoli a usare la propria influenza su Merope per ottenere ciò che vuole e, dato che ciò che vuole è stringere un matrimonio con un’altra, è doppiamente spregevole.
Non è un bel personaggio e non ha le mie simpatie, ma è ovvio che Merope ci caschi: è il suo sogno che si realizza. Mi sono stupita quando ho capito cosa avevi scelto di farle chiedere da Tom (l’Amortentia), perché lo trovavo poco convincente, pensavo ti sarebbe riuscito difficile metterla giù in poco credibile, perché lei sarà pure un po’ ignorante ma una donna innamorata è incredibilmente acuta se si tratta della gelosia, eppure devo dire che te la sei cavata benissimo.
L’unico momento in cui Tom mi è piaciuto è quando ha visto Orfin molestare Merope e si è messo in mezzo senza pensarci; certo, poi se ne pente, ma è stata un’azione inevitabile, era ovvio – soprattutto per i tempi che correvano – che un gentiluomo come lui si sarebbe mosso in favore della fanciulla. Un po’ speravo che ci fosse del sentimento dietro questo gesto, che si fosse affezionato almeno un pizzico alla sgraziata ragazza di cui si serviva, ma saresti andata contro la trama principale e, inoltre, credo che la storia ne guadagni di più così.
Le scene d’amore tra i due, poi, sono di una tristezza impressionante: lei che continua a ripetersi “amami” in testa, lui che la tocca e la fa godere, ma non capisce ciò di cui lei ha bisogno… mi chiedo se, sapendolo, l’avrebbe chiamata “Tesoro” almeno una volta.
5) Attinenza ai contenuti del pacchetto (3 punti per ogni parametro da me fissato, più un punto bonus): 10/10.
L’utilizzo del pacchetto è a dir poco perfetto, una vera e propria soddisfazione!
Per quanto riguarda l’incantesimo – tu hai scelto l’Incanto Patronus -, assolutamente 3/3.
In effetti, anche se io ne ho messi due tra cui scegliere per facilitarvi, forse ho fatto peggio: non era facile proprio per niente inserire questo determinato incantesimo. In ogni caso, sei stata bravissima, mi è piaciuta la tua idea, è molto coerente con tutto il resto: data la vita che ha fatto Merope, è del tutto naturale che cercasse in ogni modo di tutelarsi un po’, almeno contro la paura e la tristezza. Molto carina anche la forma del Patronus, il cavallo di Tom, con cui fuggire lontano da tutto e da tutti: viene fuori perfettamente come Merope sia, in fondo, soltanto una ragazzina che, come tutte, sogna l’amore.
Per quanto riguarda Merope, ancora punteggio pieno: 3/3.
Volevo che avesse un lato fragile e tu me l’hai resa di vetro finissimo, con i trascorsi che le hai dato. Un passato e un presente di violenze e di abusi non poteva che renderla sciocca, facilmente manipolabile. Non è solo il fatto che lei ama Tom, è proprio il modo in cui Tom si pone – dolce, premuroso, disponibile – che le rende impossibile realizzare fino all’ultimo come lui la stia solamente usando.
Per quanto riguarda Tom Sr., ancora 3/3.
Mi hai presa decisamente alla lettera ed è una cosa che adoro. In realtà con te è sempre così, ho notato che ti attieni alla perfezione ai pacchetti, se ti piacciono (caratteristica che invidio molto, io ci riesco difficilmente)!
Dopo aver letto questa storia, in effetti viene da pensare che Tom Jr. abbia preso più dal padre che non dalla madre (io commenterei che ha preso il peggio di entrambi). Hai reso il nostro Babbano astuto, manipolatore, meschino, senza scrupoli, senza tuttavia scadere in un’imitazione di Voldemort (dubito per esempio che il Signore Oscuro si sarebbe preoccupato di fermare uno stupro: da questo punto di vista, Tom è molto più spontaneo, molto più umano). Mi piace perché questo personaggio ha un suo carattere, ma si riconduce facilmente al figlio, senza essere così… letale, diciamo.
Il punto bonus lo prendi assolutamente, come potrei non dartelo dopo che hai scritto una cosa così bella? Comunque, se devo dare una motivazione, ti dico che la conclusione mi ha semplicemente fatta impazzire, sono frasi bellissime: “Era finita, e la strega del bosco se n’era andata, e lui non avrebbe più dovuto temere nulla, se non i ricordi. Era finita.”
6) Originalità della trama e dei contenuti: 5/5.
Scegliere di descrivere il momento in cui Merope irretisce Tom, quando si ha questa coppia, è praticamente un punto obbligato, ma tu sei andata molto oltre.
Non credo ci siano molte storie che descrivono la vita di Merope (in una chiave così particolare, poi!), dando risalto ai motivi e alle circostante per cui lei si infatua di lui, partono tutti dal presupposto che, siccome Tom è bellissimo, lei se ne invaghisca: tu hai dato una connotazione molto più profonda.
Un’altra cosa originalissima che hai fatto è la caratterizzazione di Tom. Passa sempre per la vittima della situazione, per il povero Babbano con le ciglia lunghe che viene circuito dalla brutta, meschina Merope… ma secondo me la faccenda è molto più credibile così. Mi piace anche l’interpretazione classica, ma questa ha certamente qualcosa in più, soprattutto perché si concilia meglio con il carattere di Tom Jr.: mi sono sempre chiesta come potesse essere così manipolatore, con una madre tanto debole e “romantica” (per me resta la ragazzina che sogna l’amore e che fa di tutto per averlo).
7) Gradimento personale: 10/10.
Beh, credo si sia capito che questa storia mi è piaciuta!
È davvero bellissima, molto profonda e ben curata. Devo dire che sia tu che la vincitrice avete fatto meraviglie con lo stile, abbinandolo alla narrazione in maniera così calzante e appropriata da soddisfarmi al 100% - penso si sappia che sono fissata con lo stile.
Hai davvero fatto un lavoro ottimo, azzeccando in pieno lo spirito del contest, il pacchetto con le mie indicazioni e i personaggi – che certo non erano dei più facili da gestire! -, unendo il tutto in una trama di intenti e motivazioni davvero originali e ben costruite.
Bravissima, cara! |