Eccomi :)
Allora, mia cara, premettiamo che ho riletto almeno quattro volte "Dell’Etere* della Superbia avveleni il tuo respiro" perchč č pura poesia.
Etere. Superbia. Avveleni. Respiro. Sono quattro parole che messe assieme hanno creato un immagine terribile nella mia mente e mi č piaciuta davvero molto. Rare volte rimango colpita dai componimenti brevi e tu ci sei sicuramente riuscita. Hai parlato di un personaggio che, in realtā, nel suo servilismo al potere, non mi ha mai fatto nč caldo nč freddo, ma il tuo modo di raccontare il suo peccato (che lo ha allontanato dalla sua stessa famiglia) č stato incisivo e... come dire... capace di farmi entrare nel personaggio. Lui che sembrava cosė perfetto ("santo") in realtā č stato il primo a cedere alle lusinghe, al riconoscimento (come dici tu) tanto da tapparsi orecchie e occhi e non vedere nulla.
Sei stata bravissima, hai usato la frase in maniera eccellente! in bocca al lupo <3
Risa

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