Ciau!
Con questa fic hai aperto un sipario contrastante e doloroso, nonché affascinante e accattivante: devo ammetterlo, tentativo riuscito al primo colpo, si vede che Gilles rientra nelle tue corde, così come le sensazioni da lui provate.
È un capolavoro, come al solito, e io non smetterò mai di dirti che stimo molto il modo fluido con il quale proponi i testi a noi lettori e/o scrittori del fandom – è un piacere leggere le tue storie.
Questo precedente soliloquio, solo per dire che parlare di Jeanne in un modo così semplice e spontaneo, è proprio da Gilles (?) o per lo meno questa è la mia personalissima opinione; credo che lui abbia riflettuto molto sulla sua figura, anche perché tutt’ora ne è ossessionato, in un modo o nell’altro.
Lo scorcio di loro due, purché io continuo a dire di non essere amate delle het, è magnifico: mi ricorda molto il film su Giovanna d’Arco, ma credo che il parallelismo sia per lo più storico; eppure posso vedere la scena dinanzi a me, come se stessi osservando proprio quel film. È fantastico l’uso che fai delle parole, davvero complimenti.
Ho provato dei brividi alla fine, sono sincera, in qualche modo la comparsa di Michael mi ha ricordato in modo soffice quanto lei sia legata all’arcangelo ~
Per me il loro è per lo più un rapporto a senso unico da parte di Jeanne, ma allo stesso tempo di convenienza per quanta riguarda l’albino – opinabile, certamente, ma devo ammettere che li vedo proprio così.
Interessantissimo lo scorcio sulla morte della donzella <3
Complimenti ancora e alla prossima,
xoxo |