Recensioni per
Voci Silenti
di Altariah

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
16/10/13, ore 13:09
Cap. 1:

Otto paragrafi stupendi in cui si da chiara visione di Journey. Otto paragrafi in cui si racconta la magia dell'esperienza che si vive pad alla mano con questo videogioco. Sinceramente mi viene difficile classificare Journey come videogioco secondo i canoni standard a cui siamo abituati. Si potrebbe dire che sia un Adventure, ma ha comunque pochissimi punti in contatto con esso visto che non è un'avventura come ci hanno abituato titoli come Uncharted o Tomb Raider. Potrei dire che sia un Platform alla Jack and Daxter o alla Banjo & Kazooie, ma anche qui siamo ben lontani dagli elementi caratteristici di suddetti esempi di tipologia videoludica. Journey si distacca completamente dalla nostra visione tipica del settore del videogaming, è uno di quei rari titoli che trascende la sua condizione di mero passatempo e svago per elevarsi alla definizione di Arte. Journey non si pone come portatore di divertimento, ma come divulgatore di emozioni, un'esperienza appunto. Fin dall'inizio si capisce bene che il viaggio che affronteremo non sarà rosa e fiori. I controlli, tanto semplici quanto minimalisti, sono studiati appositamente per far percepire la leggerezza del nostro pg. La musica catapulta subito nell'immedesimazione più profonda nei panni rossi del nostro protagonista mentre accogliamo poi il suo muto silenzio interrotto solo dal quel canto flebile che è possibile sprigionare a seconda del tempo di pressione di un tasto.
Journey non mette fretta alle cose, ci da le basi per muoversi, ma capiamo subito che non possiamo correre dritti sparati verso il nostro luminoso obbiettivo. Ci si guarda intorno e ci si muove lentamente. Si scopre il cimitero nel deserto e la forza che ci permette di librarci in volo. Lentamente scopriamo la trama, chi siamo noi e cosa è successo in quel mondo animato da una fantastica resa degli ambienti, un uso magistrale di luci e ombre, da una grafica curata e piena di bei colori (grazie al motore Phyreengine che fa veramente miracoli). La storie è, come il personaggio, volutamente muta, vediamo che succede e possiamo carpirne diverse sfumature e impressione, cose che tu stessa ci hai riportato attraverso frasi calibrate e piene d'armonia come se esse stesse fossero cullate dalle note della main theme del titolo. Ed attraverso il canto della Dea, forse madre del nostro personaggio scopriamo i retroscena e otteniamo alcune risposte anche se tutto è troppo frammentato per avere una visone globale e chiara dell'insieme. E in tutto questo Journey continua a dipengere la sua tela, a mostrarci la sua arte e a farci comprendere che sotto quelle immense dune di sabbia dorata c'è molto più che semplici rovine mentre la soundtrack ispira le emozioni nel cuore e ci accompagna attraverso i vari scenari. 
E' sorprendente quanto gli artisti abbiano reso l'ambiente evocativo e ammaliante. C'è tanto da vedere e da espolare in Journey, non solo per ottenere l'energia per aumentare la lunghezza della nostra sciarpa e quindi le nostre capacità di volo, ma soprattutto per ammirare lo splendido lavoro artistico e di design di quel piccolo frammento di mondo che i Thatgamecompany ci hanno donato.
E in un turbinio di emozioni diveniamo muti come il nostro protagonista e proseguiamo questo fantastico viaggio alla ricerca e alla scoperta dell'identità del nostro piccolo rosso amico. Tocchiamo con mano lo splendido character design e saltiamo sulle meduse di stoffa e voliamo sui grandi tappetti, attraversiamo grotte oscure e fuggiamo al cospetto dei terribili serpenti che volano nel buio e si trascinano nella sabbia blu tenebra. 
Alla fine siamo così vicini alla meta, il freddo e il gelo ci attraversano le viscere e soffriamo col protagonista in quella irta scalata. Ad un certo punto pare la fine, la sciarpa si frantuma, il corpo si intorpidisce e si congela, gli occhi vedono nient'altro che neve, cadiamo sulle ginocchia e ci sentiamo morire....ma la nostra ricompensa è grande: l'energia ci pervade e raggiungiamo la vetta librandoci come aquile e alla fine torniamo alla luce. Percorriamo il nostro viaggio all'indietro spediti mentre corrono i titoli di coda e le emozioni hanno il sopravvento. Rinasciamo, pronti a un nuovo viaggio, ad un nuovo inizio.
Cosa forse più sorprendente e al contempo spiazzante di Journey è la sua modalità multigiocatore, anche se persino questa non è possibile definirla veramente tale. Nel nostro viaggio è possibile incontrare altri giocatori intenti a percorrere la stessa via, il gioco tuttavia non subisce alcuna variazione dal punto di vista delle meccaniche, ma dal punto di vista emotivo è tutt'alta faccenda. E' possibile comunicare soltanto col canto, nessun tipo di chat, nessun nome (che si scoprirà solo alla fine dopo i titoli di coda), solo canti e fiducia. Condividere l'esperienza di questo viaggio con un'altra persona, anche non potendoci comunicare, rende il tutto più profondo e immersivo. Quando il nostro compagno rimane dietro non ci si sogna di lasciarlo dietro, quando si scoprono fonti di energia lo si avvisa affinchè anche lui possa allungare la sua sciarpa e quando cade o viene colpito da uno dei serpenti viene voglia di aiutarlo e incitarlo. Tu ci hai dato una visione perfetta di ciò che vuol dire affrontare questa esperienza insieme ad un compagno (sebbene sconosciuto) e di come ci si affeziona ad un individuo del quale non sappiamo assolutamente nulla.
Journey è così: un viaggio, un'esperienza, un'opera d'arte che va condivisa e vissuta almeno una volta. Un vero peccato che parecchie persone non colgano l'essenza e la bellezza di questo piccolo capolavoro, un gioco che è stato riamandato più volte e che forse è un po' caro per la sua durata effettiva o per coloro che badano più al gameplay in se non badando alle emozioni che il titolo riesce a suscitare. Journey è uno di quei titoli di cui il settore della videoludica ha bisogna, ce ne sono troppo pochi di videogiochi che riescono ad avere lo stesso impatto emotivo che il suddetto riesce a dare. 
Esperienze come Journey, Beyond: Two Souls, Heavy Rain, Fahrenheit (o Indigo Prophecy) e Flower sono di quelle rarissime perle che abbandonano lo status di videogames per elevarsi a capolavori artistici, smuovendo il terreno torbido e acido in cui l'industria videoludica si muove ormai da troppi troppi anni, perchè lasciano perdere i preconcetti e vengono realizzati secondo la forte idea dei loro sviluppatori intenzionati a dare al videogiocatore ben di più che qualche ora di divertimento. 
La tua storia riprende a piene mani lo spirito e l'essenza di questo capolavoro. Lo scritto riesce ad ammaliare e incantare lasciando andare la mente in quel viaggio fantastico e cullato dalle dolci note della sountrack del titolo. Un grazie è d'obbligo, un applauso è dovuto, splendido scritto davveroMi rendo conto che questa recensione è diventata più una recensione a Journey stesso che alla tua storia e me ne dispiaccio tanto, ma la tua opera mi ha fatto venir voglia di condividere la mia opinione da appassionato e da piccolo lavoratore nel settore della videoludica. Alla fine i videogiochi sono un modo per comunicare tante cose, modi di narrare e condividere universi fantastici e incredibili, le fanfiction sono un modo per dare la nostra impressione su un gioco che, nel caso di Journey, ci lascia davvero tanto dentro se cui riflettere e tanto su cui lavorare. 
Un saluto e ancora complimenti :)

Recensore Junior
20/09/13, ore 08:59
Cap. 1:

ma m spieghi chi è l protogonista nn lo capito m lo spieghi