Recensioni per
Fra i salici piagenti
di xingchan

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/10/13, ore 19:53

Yeah! Che bello aver postato il mio capitolo e poi essere andata nella pagina iniziale e vedere che avevi aggiornato! :D
Che bello questo capitolo: certamente è il mio preferito tra tutti quanti! Quello che riesci a tirare fuori a Greed è eccezionale: si può cogliere tutta l'umanità di questo homunculus, anche se può sembrare un concetto strano (ma qui amo ricordare la frase che Lust dice ad Havoc e Mustang "... proviamo sentimenti, siamo umani"). E' perfettamente plausibile che la grande paura di Greed sia rimanere solo: non parliamo solo della sua precedente esperienza con le chimere di Dublith, ma anche del concetto stesso di avidità. E' un sentimento fatto per colmare il vuoto che uno ha dentro di sè e se da una parte può essere fatto con l'accumulo di beni materiali, dall'altra si fa con il "possesso" di amici e di persone. Greed sa benissimo qual'è la sua grande paura: restare solo. Gli altri homunculus ed il Padre non possono sostituire assolutamente gli umani o le chimere perché non gli concedono di appagare la sua sete di amicizia. Paradossalmente quella che è la sua vera famiglia è l'unica cosa che non potrà mai possedere.
Invece con il resto del mondo è diverso... sia nella sua precedente vita, con le chimere del Devil's Nest, sia con la sua nuova nascita, a partire dalla presenza di Ling.
Greed inoltre ha la capacità di riconoscere il valore delle persone da lui possedute: non è un accumulo compulsivo e privo di senso. Capisce benissimo che le chimere di Dublith sono qualcosa di completamente diverso rispetto al gruppo che ha con sé in quel momento. Riconosce l'esigenza di piangere gli uni e condividere con gli altri.
Ed è così assurdo e naturale che la paura di rimanere solo sia in realtà la stessa che attanaglia anche Ed: il terrore di perdere Al prima di potergli ridare il corpo o non rivedere più Winry, fanno capire quanto in realtà umani ed homunculus, almeno Greed, siano più vicini del previsto.

Non avrebbe mai abbandonato gli umani, perché loro non avevano abbandonato lui.
Quest'ultima frase è bellissima, te la dovevo citare! Esprime tutto il senso del Greed che conosciamo ed amiamo... spiega benissimo il suo ritorno a combattere contro Bradley più tardi!

Sei stata bravissima ^_^
 

Recensore Veterano
28/09/13, ore 10:02

E' stata una piacevolissima sorpresa aprire il sito stamattina e trovare il tuo aggiornamento!
Ero proprio curiosa di sapere come avresti continuato quest'analisi del particolarissimo quartetto.
Questa volta ti sei molto soffermata sulla figura di Greed, dando voce ai suoi pensieri e ai suoi sentimenti. Devo dire che non è facile: per il secondo Greed si deve oscillare tra diversi fattori. Il fatto di avere l'anima di Ling ancora attiva dentro di sè, i ricordi del precedente Greed, senza dimenticare la sua essenza di avido. E' sicuramente un miscuglio molto interessante e anche difficile da reggere, infatti ho apprezzato il fatto che tu abbia fatto vedere le ripercussioni che tutto questo ha sulla mente e anche a livello fisico.
In particolare ho trovato molto interessanti due punti: il primo quando pensa a Ling e al fatto che, nonostante tutto, l'anima del giovane non si è fatta soppiantare del tutto. L'Arakawa ci fa spesso intuire come la cosa non dispiaccia poi così tanto a Greed. Penso che in fondo l'avido sia contento di averlo dentro di sè (poi il concetto di chi ha dentro chi è un po' lunghetto se uno ci pensa bene). Forse sente la presenza del principe di Xing come una compagnia permanente che in teoria nessuno gli potrà portare via (e difatti il distacco tra Greed e Ling avviene per volontà di Greed stesso), come invece è successo con le chimere del Devil's nest.
Il secondo punto su cui tu hai giustamente voluto puntare l'attenzione è il confronto inevitabile che sorge nella mente dell'avido tra i suoi nuovi compagni e le chimere uccise da Bradley. Abbiamo già visto che trauma sia stato per Greed ritrovare i suoi ricordi passati nel momento in cui uccide il povero Bido nei sotterranei di Central City. E' molto bello e veritiero il dilemma che si pone l'avido: da una parte vorrebbe dimenticare quelle cose, ma dall'altra sono comunque cose sue, che la sua essenza vuole possedere. E oltre ai ricordi visivi si aggiungono anche quelli sonori: in particolare è stato molto toccante quello di Martel, passando dalla sua risata dolce e allo stesso tempo mascolina, ai suoi richiami disperati mentre vede i suoi compagni uccisi dalla spada di Wrath.
Come pensa lo stesso Greed, con quelle chimere c'era un rapporto completamente diverso rispetto al gruppo che comanda in quel momento (ottima l'intuizione di porsi al comando in modo che gli altri non lo possano lasciare). Però anche se le due cose non sono possibili da unire, Greed non rinuncia a niente.

Molto bella anche la scena finale di Ed: l'ho potuta sentire quell'ansia nel momento in cui non vede l'Avido e lo cerca con lo sguardo. Dura solo qualche secondo, per poi fare di nuovo spazio alla solita rabbia esuberante di Acciaio che ben conosciamo. Ma significa davvero tanto.

In any case! Non dire che non ti soddisfa. Ti è venuto molto bene :P
Brava!

Recensore Veterano
21/09/13, ore 17:33

Sai quanto ami il personaggio di Greed, per cui vedere che sei riuscita a portare a compimento questa storia mi riempie di gioia. E poi, accidenti, grazie davvero di avermela dedicata <3
La parte iniziale dipinge un quadro generale di questo curioso e improvvisato quartetto che a primo impatto potrebbe non suscitare chissà quali idee, e invece abbiamo modo di capire come anche personaggi completamente diversi possano formare un gruppo unito in determinate circostanze.
Non è stato il caso a volerli insieme per quel lasso di tempo, ma le loro stesse scelte, quelle che hanno portato ognuno di loro a finire in quel gruppo di cui il vero punto cardine è sicuramente Edward Elric. Una parentesi voglio dedicarla a questo personaggio, che anche tu descrivi come qualcuno che non riesce ad abbandonare le persone in difficoltà; un ragazzo che non sopporta di veder accadere agli altri ciò che lui teme di più. Un esempio lampante di questo è il ragionamento che egli stesso fa nel pensare a Greed e al suo triste destino. È chiaro che, avendo abbandonato per sempre gli unici esseri in grado di vivere quanto lui, l’homunculus sia destinato a rimanere solo, o comunque a vivere in un eterno girotondo di continue perdite e ricerche (la cosa peggiore per un essere avido come lui). Edward è consapevole di questo, e per questa ragione non ha intenzione di abbandonarlo; cerca di farlo sentire il più possibile in compagnia, sperando forse nel profondo del suo cuore che possa un giorno saper distinguere il sentimento dell’amore dal più comodo concetto di avidità. Il solo fatto che Edward noti come Greed stia mantenendo bene il corpo di Ling, gli fa intuire che l’homunculus non sia la creatura che vuole far credere, e che quindi ci sia speranza che possa capire davvero di cosa ha bisogno. Edward è forse il primo a rendersi conto, insieme a Ling, di quanto Greed sia diverso dagli altri della sua specie. Lo dice anche nello scontro con Pride, se non sbaglio: “Greed è molto più evoluto di voi!” (e Pride fa una faccia… xD).
Andando avanti, un altro elemento che sicuramente ci fa capire quanto “spirito di squadra” ci sia in questo gruppetto è il fatto che tutti accorrano ad aiutare Henkel. Voglio dire, se davvero ci fosse totale indifferenza fra loro nessuno si sarebbe preoccupato di sorreggerlo, quanto di trarre in salvo i viveri da lui acquistati.
Ed è qui che entra in gioco la seconda parte del racconto, quella che funge da perfetto contrasto con la prima. Mentre nella prima fase della storia non siamo ancora convinti di quanta interazione ci sia effettivamente fra questi personaggi, nella seconda ci troviamo di fronte a un quadretto davvero sensazionale. Improvvisamente, è come se il tempo si fosse fermato. Come se homunculus, cerchi alchemici e giorni cruciali non avessero più alcuna importanza.
Perché esiste in quei pochi minuti qualcosa di ancora più importante. Qualcosa che sembra frivolo, ma che in realtà ci fa capire quanta armonia ci sia in questo gruppo così improvvisato.
L’unica cosa che conta è ormai che Edward beva il suo latte. Non mi sarei mai aspettata un simile risvolto, anche se le varie parole in corsivo donano di per sé una certa comicità al racconto. Mi piace come tu abbia saputo dare una svolta a quello che viene descritto come un momento simile a tanti altri, con l’incaricato del giorno che va a procurarsi i viveri, loro che li consumano e poi tutti dritti a letto.
Eh no. Qui succede qualcosa di molto più interessante. Qualcosa che mi ha fatto sorridere fino alla fine, quando vediamo un Greed forse più sentimentale che avido premurarsi di coprire il suo amico.
Veramente un bel capitolo, attendo con ansia il prossimo nella speranza di recensirlo presto!
Grazie ancora della dedica, sei stata davvero carina <3

A presto!

Strato.
(Recensione modificata il 22/09/2013 - 12:53 am)

Recensore Veterano
20/09/13, ore 19:20

Eccomi qua!
Innanzitutto ti ringrazio per la bellissima dedica fatta a me e a Strato! Leggere le tue ff per me è sempre un vero piacere: sai trattare la psicologia dei protagonisti delle tue opere in maniera davvero eccellente e, soprattutto, ti cimenti con argomenti e personaggi molto particolari (per esempio la tua ultima ff sul dottor Knox ^^) esaminandoli davvero in profondità. Ti confesso che negli ultimi tempi ti sei davvero superata e con questa ff che hai iniziato a postare lo stai dimostrando ancora una volta!
Partiamo dal gruppo che hai scelto di trattare: è davvero particolare e non credo di aver letto altre opere dedicate a loro. Inoltre è un missing moment che offre molte possibilità perché, come hai notato tu stessa, non ci sono che pochi accenni nell'anime. Questo vuoto di mesi, tra la formazione del gruppo ed il giorno della Promessa è una bella sfida ed effettivamente c'è il rischio di andare fuori strada. Ma non è stato il tuo caso.
In primis hai saputo rendere perfettamente la tipologia di legame che unisce questi quattro personaggi che, uniti in modo forzato, hanno saputo trovare un loro equilibrio. Ciascuno ha le proprie motivazioni: le chimere che non hanno altro posto dove andare, ma che tuttavia hanno scelto coraggiosamente di essere liberi. Greed con la sua insaziabile avarizia e l'esigenza di essere a capo di qualcosa: in lui c'è tutta l'amarezza di una persona che è stata tradita, a cui è stata nascosta la terribile verità sulla sua precedente vita. Anche per il secondo Greed la sua famiglia originaria si è rivelata una delusione. E poi abbiamo Ed, estremamente profondo e intuitivo come riesce ad essere a volte... ma in questo caso succede perché in qualche modo è in sintonia con l'homunculus: sa cosa vuol dire cadere nel baratro oscuro dell'ostinata ricerca di qualcosa e sa che è una ricerca che porta solo disperazione. Ovviamente per Greed questa ricerca è una cosa dettata dalla sua stessa natura e dunque incancellabile, ma nonostante tutto Ed vuole evitare quanto possibile che questo accada. Accettare la supremazia di Greed è un'ulteriore prova di quando Ed tenga non solo a Ling, imprigionato dentro a Greed, ma anche all'homunculus stesso, così diverso dal resto dei suoi nemici. Greed in fondo non ha niente a che vedere con il cerchio di trasmutazione, con il giorno della promessa... lui è l'indipendenza, la libertà e il desiderio di potersi permettere da che parte dello schieramento stare, o se rimanere neutrale (anche se sappiamo che questo non succede perché per la sua stessa natura avida Greed aiuterà sempre gli altri in quanto una sorta di sua proprietà).
E molto bella anche la parte dell'attesa del ritorno della chimera andata in spedizione: il fatto che tutti sentano in modo diverso la responsabilità di quella vita lontana da loro è davvero commovente e fa capire come è visceralmente necessario per queste persone la presenza l'uno dell'altro. La loro sicurezza emotiva è data dal fatto di essere tutti insieme: sanno che si scatenerà presto la battaglia finale e in quei mesi di vagabondaggio traggono conforto dal sapersi uniti, sapere che gli altri ci sono ancora e che il nemico non sarà affrontato da solo. Una consapevolezza rassicurante soprattutto per Ed, privo della presenza di Al da cui raramente si è separato. Sicuramente per il giovane Elric è stato indispensabile avere compagni di viaggio: dubito che lui riesca ad andare molto avanti come singolo.
Devo dire che l'ultima parte mi ha molto sorpresa: non mi aspettavo affatto che tu introducessi il nemico storico di Ed e ne creassi una scena così interessante. Non c'è solo il risvolto comico della situazione, poni la cosa in una luce completamente diversa. Il voler costringere Ed a bere il latte non è semplicemente una sfida voluta da Greed dopo aver visto la paura negli occhi di Ed (a proposito, bellissima la frase di Darius "...sta rendendo la cosa molto più grande di quello che è realmente"), è un qualcosa che i compagni vogliono fare per lui. Tutte le loro frasi sono riferite alla sua crescita, al fatto che il latte sia nutriente... non vi è la minima traccia di presa in giro, solo sincera preoccupazione.
Certo, il fatto che poi Ed praticamente svenga è tipico di lui: la reazione esagerata del nostro giovane alchimista.
Ma subito dopo c'è quel gesto tenerissimo da parte di Greed: come un vero capo, come colui che si preoccupa davvero, vuole essere lui a prendere il giovane in braccio per portarlo in un posto più comodo. Fa uno strano effetto pensare a questa scena... ma ti giuro che per un attimo ne ho fatto il parallelismo con Havoc che prende sulle spalle Fury ubriaco nella mia prima fic. Sono gesti tipici di una squadra, di persone che hanno un legame tra di loro.

Sono davvero curiosa di vedere come proseguirà. Se era partita come one shot ma poi si è rivelata più lunga del previsto vuol dire che hai sviscerato questo quartetto in maniera davvero approfondita ed è una cosa che merita di essere fatta ^_^
Bravissima!