Io non sono minimamente capace a rendere i miei pensieri sulla carta. Non nel senso generale, ma nel particolare caso in cui qualcosa mi colpisce così violentemente da stordirmi.
Vorrei essere in grado di recensire questa meraviglia come merita, ma non posso far altro che mostrarmi completamente inerme e prostrato di fronte a tanta bellezza, a tanta capacità descrittiva e alla più incredibile padronanza delle metafore che io abbia mai visto.
Creare immagini è ciò che rende i miei scrittori preferiti, i miei scrittori preferiti. Quel talento innato e allenato, visionario e discepolo di sogni che è il creare vivide immagini, che non si costruiscano solo fra le retine, ma scavino nella pelle, e si possano avvertire nei polmoni e nel sangue.
C'è un disagio umano indicibile, e una quotidianità barcollance. Ci sono elementi del miglior dramma d'autore e piccole chicce di vita vissuta. C'è la tossica presenza dei sensi che ottundono la percezione, e allo stesso modo c'è l'università asfissiante e le nottate con gli amici.
C'è una vera poesia romantica nel senso originario del termine. Romantica. Intrinseca, viscerale quasi epatica. Tutto sembra marcire e ricostruirsi costantemente, e lo spleen è qualcosa di nuovo. Un nuovo spleen fatto di sigarette e unghiate e la voglia di lasciarsi morire dietro tapparelle abbassate di domenica mattina.
Non so come dirti che amo tutto questo oltre ogni dire, e che ti sono grato per averlo scritto. |