Recensioni per
Io, figlio dell'inferno
di marig28_libra

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/03/14, ore 19:16

Incredibili le coincidenze certe volte, mia cara Marig. Apro Efp perché ho finalmente un po' di tempo per leggere qualcosa di tuo e scopro che mi hai lasciato una recensione sull'altro fandom. Devo ancora leggerla, ma sono rimasto stupito! Procedo subito, perché ormai, con me, il tempo è più tiranno di Serse!

Dall'inizio alla proposta di Tiberio.
Confesso che sto cominciando a sentirmi un po' spiazzato, e lo sono a causa dell'arrivo di questo nuovo personaggio, che sembra davvero un Gesù reincarnato. Ma partiamo alla lontana: Dario è in tutto è per tutto ancora Dario, è ad anni luce dal diventare il DeathMask della serie. Pur prendendosi una (giusta) vendetta nei confronti dei bulli che lo vessavano, la sua rappresaglia è quasi uno scherzo. Oddio, finire in ospedale perché preda di diarrea implacabile non è che sia lo scherzo più divertente del mondo, chiunque affetto da influenza intestinale potrebbe testimoniarlo, ma è una vendetta comunque non mortale, non tipica del DM così come lo conosciamo. Dicevo, qui abbiamo ancora Dario. Un Dario che sogna ancora la normalità, una vita come quella degli altri. E qui entra in scena Tiberio. Chi è costui? D'istinto io dubito sempre di chi appare troppo "positivo", ma cosa ci possiamo aspettare dalla tua fervida immaginazione? Tiberio si rivelerà qualcosa di diverso da come appare? O è davvero un buono? Che fine farà? Serse saprà che sta cercando di portare via Dario e glie la farà pagare? Che ruolo avrà questo cerusico nel passaggio di Dario da ragazzino sognante ad assassino spietato?
Io intanto procedo!

L'incontro col Gufo.
Questo personaggio se ne sta così in sordina che prima ho dimenticato di menzionarlo. Lui è enigmatico ed ha un aspetto più che altro da vecchio pazzo, quindi sarebbe identificabile come uomo infido. Eppure, nell'incontro con Dario, pur solo con i gesti l'uomo sta chiaramente avvertendo il nostro protagonista e sta cercando di metterlo in guardia da questo Arsace, questo terribile Cavaliere/mostro rapitore di bambini. Cosa nasconde questo "Giuda"? Che sia lui il vero buono e Tiberio il cattivo? A me sta venendo un sospettino...

L'allenamento al cimitero.
Qui ha rischiato grosso il nostro Dario... se non ho male interpretato, quell'attimo di debolezza nel vedere la nonna gli ha rivoltato l'Onda Infernale del Presepe contro, e solo Serse ed il suo intervento hanno impedito che il ragazzo ne venisse travolto. Qui il Tiranno si mostra esattamente come lo conosciamo, e le sue teorie sull'amore lo confermano come maestro ideale di uno come DM. Alcune sue parole mi hanno colpito. Accusare Dario di sentirsi come un'ape che va sul miele significa forse che il Maestro ha in qualche modo saputo della proposta di Tiberio?
Procediamo...

La cena col Gufo.
Zanzan! Ecco! Lo dicevo io che quel Tiberio non me la raccontava giusta! E come avevo sospettato, il mostro rapitore è lui! Ammesso che lo spauracchio non abbia mentito, naturalmente!

Beh, non c'è che dire, hai chiuso il capitolo con una bella dose di pathos, complimenti mia cara. Complimenti che si moltiplicano se consideriamo il capitolo nella sua interezza, come sempre magistralmente scritto col tuo stile così particolare.
Appena ne avrò di nuovo la possibilità mi dedicherò con estremo piacere al secondo atto. Continuo a pensare che questa storia abbia un potenziale enorme e che ti darà non poche soddisfazioni. Soddisfazione delle quali, seppur un po' a rilento, sarò contento di essere testimone.
A presto cara, un bacione! ^_________^

Recensore Master

che dramma!
la mia recensione potrebbe finire qui, e avrei comunque espresso quasi tutto quello che penso!
non starò qui a dilungarmi su come tu ti diverta a delineare i drammi più assurdi e tragici per allietare le esistenze di quei poveri pargoli dei cavalieri d'oro... in fondo parliamo di death... e giustamente devi rendere coerente il personaggio con se stesso... e spiegare come dal tenero e paciocco daiuccio diventa il temibile e sanguinario death mask.
a tal proposito, le tessere del puzzle si stanno allineando sempre di più...
insomma, mi aspettavo qualcosa di brutto... ma non così brutto.
se da un lato il fatto che il mostro della palude potesse essere un pedofilo ci si poteva arrivare, mai avrei pensato sin da subito che si trattasse di tiberio!!
insomma, così è ancora peggio! è un tradimento, oltre che una tentata violenza.
dimmi un po', come hai ragionato?
ti sei alzata una mattina e hai pensato: vediamo un po', come posso traumatizzare quel povero piccolo dario? ah, sì... gli faccio incontrare un pazzoide... ma... cosa posso fare per peggiorare ancora di più le cose? ma si, gli faccio incontrare un pazzoide che finge di essere il suo angelo custode...
complimenti, il colpo di scena ti è riuscito.
e il povero iro!!! non si meritava una fine così brutta e schifosa... hai delineato bene il suo personaggio, insomma, avere a che fare con un sordo muto non è facile...
comunque, io all'inizio pensavo che il trauma sarebbe scaturito dal fatto che tiberio (che sembrava tanto buono e caro) sarebbe stato ammazzato da serse facendolo finire nella palude (dove chissà chi altro si nascondeva) perchè voleva aiutare dario a scappare...
...quando iro cerca di mettere in guardia dario per la prima volta ho iniziato a preoccuparmi... c'era per forza qualcosa che non andava...
al di là del dramma che hai raccontato, bellissimo capitolo. non è proprio quello che si adattata al sabato prima di carnevale, ma... ok... bello lo stesso :)

aspetto i tuoi prossimi aggiornamenti :)

saluti,
lady dreamer.

Nuovo recensore
06/12/13, ore 15:54

Ciao! Finalmente riesco a recensire una altra delle tue storie!:)
Probabili spoiler
Allora quando ho aperto il link pensavo che partissi subito descrivendoci la storia di Death, invece sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo prologo, che se da un lato inquieta il lettore presentando un personaggio molto volgare e diretto, dall'altro fa intravedere pienamente l'animo di Death. Un animo scontento, turbato, falso...nel senso che il personaggio vuole credersi felice in quanto ha tutto, ma allo stesso tempo avverte un profondo malessere che non si sa spiegare, o meglio che non vuole approfondire. Un dolore, che riapparendo, andrebbe a minare quella proiezione mentale che lui si è fatto di se stesso, ma che gli serve per nascondere il suo vero io.
Beh...questo è ciò che ho inteso dal prologo^.^
Per quanto riguarda il testo, amo la maniera diretta con cui Death si descrive! Si mi piace molto come tratti questi personaggi un po' oscuri, alcune frasi davvero forti e colorite sono perfette per lui.
Detto ciò saluto.

Recensore Master
04/12/13, ore 16:08

"un demone preso in prestito dalla luce" queste parole mi risuonano nella testa. trovo che siano davvero appropriate a descrivere death. hai saputo sintetizzare con questa frase tutto il suo essere, con le sue contraddizioni, le sue paure, i suoi limiti, le sue positività
mi avevi promesso un capitolo deprimente... hai ottenuto un capitolo depressivo!
il nostro povero dario è catapultato nell'assurda ed impietosa dimensione dell'etna. con un maestro così simpatico e gentile che assomiglia alla fata madrina di cenerentola... XD serse. bel nome. emblematico!
per nn parlare dei tre dell'apocallise, efialte, ascanio e tito. non ti sfuggirà che efialte è il traditore per eccellezza! tradì gli spartani alle termopili... nomen omen, immagino.
mi ha fatto sorridere la descrzione dei tre, uno super pompato, uno simile ad un gargoille e l'altro stile mammut preistorico.... ma...
ho ringraziato il cielo di vedere, in quella marmaglia di gentaglia di pessima risma...tra un dramma e l'altro... il buon vecchio aphrodite :) mi hanno fatto tanta tenerezza lui e death/ dario che parlano da piccolini :)
perchè non riesci a risparmiare noi inermi elettori e regalarci più attimi di pace e serenità?
te l'ha prescritto il medico di presentarci ogni volta drammi, psicodrammi, tragedie, suicidi, morti, abbandoni, condendoli come se niente fosse con il tuo solito linguaggio fine ed erudito?
la sostanza rimane la stessa, anche se ce la infiocchetti bene!
ma... lo sai come la penso... viva gli psicodrammi! :)
anche se serse è proprio stronzo, diciamocelo.
è insopportabile nella sua cattiveria e sadicità!
il povero dario non poteva incontrare un maestro normale, ok, ma insomma... un limite di dignità lasciamogliela a questo povero bimbo! ha sei, sette anni! tutto ha un limite!
mi ha fatto stare male la parte, le parti, pardon, dove dario sta male, dice di vivere con un terrore continuo, di allenarsi con la febbre ecc ecc, quando pensa alla nonna, quando, in fin dei conti, non riesce ad odiare serse, nonostante tutto.
vede in lui una distrorta figura paterna... capisco la sua necessità di rovare una figura di riferimento... capisco anche sia normale trovarla in un maestro... sì, ma se hai un maestro normale! non serse! cos'ha di paterno quella sottospecie di demonio?
non vedo l'ora che questa parte angosciante termini e che arrivino tempi migliori per il cavaliere del cancro per il quale, anche per affinità zodiacali, non posso che nutrire simpatia.

ma so che i sopracitati e sperati momenti di pace (ne avrà mai questo povero disgraziato?) sono lontani. ho già capito che vuoi combinare. quella palude maledetta con il tipo che squarta i bimbi non è citato a caso, me lo sento.
mi fai un favore?
se proprio dario deve finire nei guai nel bosco... mandaci pure ascanio e gli amici suoi... così dario si salva e quei cretini crepano. no, eh?
ok, mi rassegno al clima depressivo XD
avrei altre cose da dire, come esprirmere la mia perplessità sul fatto che dario pensi all'inizio del capitolo certe cose di sua madre, insomma, è un bambino.... oppure esternare per l'ennesima volta che trovo la storia ben fatta e curata in ogni minimo dettaglio... (preferibilmente macabro xD), che la parte del combattimento nell'arena è stato terribile con serse che ammazza e mutila a più nn posso, che la scena con shura (ottimo il rimando all'altra storia) è stata tra le mie preferite, rimarcare che odio serse, anche se gli riconosco un certo fascino assassino (molto assassino), che....
no.... sta volta ho finito davvero... devo andare a studiare arte....
e per questo nn posso nn citare un'altra magnifica frase: "con la bellezza puoi uccidere gli incubi" la sottoscrivo :) viva aphrodite! :)
alla prossima!

ps domanda cretina: perchè dario nn se va da quella banda di matti dell'etna?
capisco che veda in serse una figura pseudo paterna, ma sta male! è leggittima una fuga!

Recensore Veterano
03/12/13, ore 16:41

Eccoci all'attesa continuazione, Marig cara! La voglia di leggere mi vince con sin troppa facilità, quindi mi metto subito all'opera. Recensirò a pezzi, alternando lettura e scrittura, come faccio ormai molto spesso. Si parte!

Dall'inizio fino a quando Serse lascia la stanza.
Vediamo il povero Dario risalire con le unghie e con i denti da una voragine forse più profonda dello stesso Yomotsu Hirasaka. Se considerassimo Deathmask un edificio, credo che quei giorni in cui viene sbattuto come una palla da tennis (in una partita giocata tra dolori e incubi) possano essere considerati la prima gettata di cemento che di quell'edificio fissa le fondamenta. Sembra quasi che gli incubi rabbiosi e incestuosi su sua madre siano propedeutici a dargli la forza per non arrendersi, per tornare sano.
Inquietante poi la figura di Serse, uomo dal nome importante che richiama ben più di un dolore per la Grecia. Uno che sembra ben consapevole di cosa sia essere veramente un guerriero. Sangue, morte e nemici schiacciati, altro che la magna epicità di cui i Santi di Athena amano ammantarsi. Basta vedere che descrizione cruda da della Dea che serve.
Solo un particolare mi stona, su di lui: Cavaliere di Cariddi. Ma Cariddi, il mostro che stava davanti a Scilla, non è mai divenuto costellazione.
Riprendo a leggere!

L'esecuzione nell'arena.
Innanzitutto un plauso per la cornice paesaggistica da te creata. Molto bella e al contempo inquietante la descrizione della grande arena sull'Etna. Abbigliato della sua spaventosa Armatura, Serse si sposa benissimo con la descrizione che gli hai dato: un monumento. Un tributo di ineluttabile forza massacratrice e crudele che ben si rispecchia nei suoi colpi. Non hai usato una terminologia particolarmente "forte", eppure si intuisce più che bene la violenza che esplode dalle tecniche del Tiranno, specialmente la macina d'aria vorticante incarnata dalla seconda. Fra l'altro un po' mi ricorda quella decisiva del Generale di Poseidon Io di Scilla. La mia mente malata già si prefigura un qualche legame fra i due uomini che hanno come simboli la coppia di mostri dello Stretto, ma forse è meglio non volare troppo con la fantasia. Icaro docet! Ma se ci ho preso ben venga! Persino il Sekishiki Meikaiha è tratteggiato con una violenza inusitata e scarnificatrice, che affascina ben bene il futuro "Maschera di Morte". Brutta fine per i tre traditori del Grande Tempio, non c'è che dire.
Vado avanti!

Dario in Grecia.
Confesso di aver sorriso all'idea di quel farabutto di DM preso di mira da tre bulli. E mi sono stupito del fatto che quei tre l'abbiano pure passata liscia con lui. In ogni caso, Serse sembra davvero aver riposto molta fiducia nel giovane Dario (e il futuro glie ne renderà merito). Nonostante le parole sprezzanti e i ceffoni, il Tiranno spedisce comunque il ragazzo ad Atene. E se non è fiducia questa... E' comunque comprensibile che lì Dario si senta fuori posto e non leghi con nessuno. Tanta bellezza e sacralità stride sia col suo passato con nonna e mamma che col tempo passato sull'Etna.
Anche qui però mi è comparso un punto interrogativo in testa, quando si è parlato di questo oscuro Cavaliere degli Uccelli Stinfalidi. Mi risulta che anche questi mostri non siano mai divenuti costellazione. Dobbiamo forse considerare tali personaggi come il Maestro dei Ghiacci, Docrates e Morgana? Ovvero dotati di Armature a cui non corrisponde nessuna costellazione ufficiale?
Procedo!

L'incontro con Aphrodite.
Al di là dell'ulteriore risatona strappatami dal fatto che il buon Aphro si sia preso un cagnolino bello quanto lui, fa sorridere vedere vicino questi due bambini nella loro versione ancora innocente. Loro diventeranno due fra i Cavalieri d'Oro più fanatici e malvagi, eppure fa tenerezza vederli ora. Insicuro il terribile Deathmask; gentile, sognante e dal cuore sereno il crudele Aphrodite. Mi chiedo proprio cosa macchinerai per trasformare quei due piccoli bambini nei tremendi dispensatori di morte che tutti conosciamo.

Scontro con Shura e finale.
Tornato sull'Etna, Dario ne prende un sacco e una sporta dal futuro Capricorno e la pazienza del Tiranno (insieme con la sua fiducia in lui) sembrano venire definitivamente meno. Eppure Serse lo risparmia, congedandolo con parole di scherno. E' come se sapesse che prima o poi quel ragazzino piagnucolante sarà davvero un falco reale, sarà davvero quello che lui vuole che diventi.

E qui si conclude questo bel capitolo, incentrato su un Dario che è ancora molto lontano dal divenire Deathmask. Che dire? La trama deve sicuramente ancora dare il meglio di sé, visto che, come il precedente, questo capitolo serve a mostrarci il background del protagonista, e, in questo caso, l'inizio della sua "seconda vita". Le anticipazioni che ci hai dato nelle note già mi fanno fibrillare. La scrittura è come sempre ottima e particolare. Ogni volta che leggo qualcosa di tuo, mi sembra sempre di trovarmi di fronte ad una commistione di poesia e prosa, e la cosa mi piace davvero molto.
Quindi, come sempre, tanti tanti complimenti cara. Attendo la prosecuzione! ^____^

Recensore Veterano
16/10/13, ore 11:11

Ed eccomi qua. Beh, mia cara, posso dire con sicurezza di non aver visto deluse le mie aspettative. Mi è piaciuta molto l'infanzia che hai costruito per "Dario", il castello d'illusioni tenuto su dalla sua innocenza di bimbo, ma, soprattutto, dalla granitica fibra di nonna Clara. Su di lei hai tratteggiato il volto segnato di una donna d'altri tempi, una di quelle che in quel periodo si spaccavano la schiena ogni maledetto minuto della loro esistenza, in contrapposizione alle più fortunate che si vissero la "dolce vita" degli anni sessanta. Quanta forza in questa nonna, capace di essere per il piccolo Dario sia madre che amica. E quanta tenerezza in quel bambino che si lascia cullare da quell'illusione di vita normale e dignitosa. Certo, il tarlo del sospetto su qualcosa che non va lo assilla sempre, ma come potrebbe essere diversamente,  visto che la madre non si cura nemmeno di allontanrsi dalla via di casa per battere? La cosa che più fa stringere il cuore è proprio l'atteggiamento del futuro DM verso Milena. Si scorda gli insulti, riesce a metterli da parte, perché, come quasi ogni bambino, ama talmente sua madre da volrla sposare, nonostante lei gli mostri affetto solo da sbronza.
Peccato che crolli tutto in un momento.
La morte della nonna apre una voragine senza fondo, non diversa da quella dello Yomotsu Hirasaka che si staglia spontaneamente davanti al piccolo al momento del decesso di Clara, che fa precipitare tutto. E così sparisce la dignità che non macava in quella casa povera, la mamma arriva a farsi sbattere a domicilio, arriva lo sfratto, arriva la sudditanza alla troia grassa e becera, sparisce la scuola.
Fino ad arrivare al climax subdolo in cui Milena rivela quanto la bellezza esteriore possa essere direttamente proporzionale al marciume, abbandonando il figlio di soppiatto alla stregua di un cane in autostrada.
Ci credo che, con questi pregressi, DM incanutisca precocemente. Ma basta questo ad averlo reso il demone che tutti conosciamo? Che ruolo avrà in questo l'uomo che lo ha raccolto e che sarà chiaramente il suo maestro?
Domande a cui tu dovrai rispondere, per permetterci di sapere.
Io mi fermo qui, per adesso. Mi sento solo di consigliarti un maggior uso di turpiloquio, anche nei monologhi interiori del nostro Cancro. Va bene che per un po' è andato a scuola, ma ho intravisto nello scritto alcune espressioni che starebbero meglio in bocca (o in mente) a personaggi, diciamo così, più "aulici". Ad esempio quando paragona la madre ad un'etera o alla Fata Morgana.
E' solo una piccolezza, naturalmente, il resto va tutto benissimo. E comunque la scelta finale del registro linguistico spetta solo all'autore.
Vivissimi complimenti mia cara, e scusa ancora per il ritardo. Sono affaccendatissimo in questo periodo, ma presto o tardi arrivo sempre.
Un bacione, attendo il seguito!
(Recensione modificata il 16/10/2013 - 11:13 am)

Recensore Veterano
16/10/13, ore 10:20

Eccomi qui Marig cara. In clamoroso ritardo, ma eccomi qui, come promesso.
Deathmask.
Sarò sincero sin da subito: DM è un personaggio tanto poco curato da Kuru-fesso, quanto molto trattato dai lettori (e probabilmente le due cose sono strettamente legate). Ne ho lette diverse di sue biografie, alcune meritevoli, altre meno. L'ho visto definire palermitano, siracusano, anche catanese, come lo ha localizzato tu. L'ho visto battezzato come Angelo, Salvatore, persino Calogero.
Ora sono proprio curioso di vedere cosa saprà fare di lui una scrittrice come te, un'autrice che scrive poesia mascherandola da prosa. Il prologo mi fa già ben sperare, sebbene il volgare registro linguistico che sarai costretta ad affrontare sarà un'ulteriore prova a cui sarai sottoposta, e l'oscurità del personaggio è forse maggiore di quella degli Spettri a te così cari.
Stupiscimi.
Si parte.

Recensore Master
27/09/13, ore 16:48

ciao! come va?
scusami tanto se non ho letto e recensito prima il capitolo, tanto atteso per altro, ma, come sai, ho avuto una settimana movimentata -.-"
comunque, insomma... che dramma. che dramma, non so dire altro.
la storia di death mask nella tua versione è davvero tragica e per quante volte tu abbia potuto raccontarmela, io non riesco ancora a capacitarmene. insomma, il povero bimbo, alias il tenero e studioso dario, come ha potuto sopportare tutto questo lerciume? quando c'era la nonna, la sua imperatrice, guida e amica, la situazione era ancora ancora accettabile.... ma adesso, è proprio terribile. come fa una madre ad abbandonare così un bambino, in mezzo alla strada, senza sapere cosa possa capitargli? con il rischio che possa morire, essere rapito, violentato, dal primo pazzo che passa?
lo so quello che stai pensando, che non è colpa tua, ma che doveva succedere perchè mr cancer diventasse quello che è...
non proprio un gentlmen xD ma soprattutto un giovane controverso, a limite tra luce ed oscurità, dalla personalità complessa e problematica...

bellissima la parte della "favola" che gli raccontano i fuochi fatui! ho capito tutto, come immaginavi! non dico niente però, non vorrei spoilerare per qualcuno che legge la recensione... ma il riferimento ad un presunto libro del destino ci sta tutto :) complimenti per l'idea, fantasiosa e giusta per offrire qualche scorcio di positività in un mare di tristezza...

quanto alla storia in genere, sono davvero contenta che tu alla fine ti sia decisa a postarla su efp... perchè merita di avere un pubblico! è davvero originale, ben strutturata, pensata e ragionata nei minimi dettagli e... come al solito scritta benissimo. hai saputo rendere il tuo stile diverso, pur rimanendo riconoscibilissimo, affinchè fosse adatto per essere credibile in un pov death mask, per giunta in prima persona.
quindi ottimo lavoro :)
attendo il prossimo aggiornamento...

la tua affezionata, seppur ritardataria, lettrice,
lady dreamer.

Nuovo recensore
22/09/13, ore 19:41

Lavoro veramente eccezionale. Come già di dissi giorni addietro, QUESTO è un genere che io amo particolarmente. Apprezzo sempre molto le scritture che riportano i pensieri di un personaggio. Una sorta di autobiografia, di diario. E qui, l'amarezza e l'ironia che si manifestano nei discorsi del nostro protagonista, me lo fanno percepire come la vulnerabilità fatta a persona. Era un bambino di una dolcezza disarmante, in tutto quello che faceva, nei gesti. Si sarebbe ucciso per la felicità delle sue due regine, la nonna e la mamma. Hai reso con grande precisione e immagini splendide la confusione mentale di Death, di questo piccolino che capisce ma non fino in fondo cosa gli accade intorno. La nonna è stata da te dipinta come la sua fortezza, il suo angelo custode, la mamma che in realtà non ha avuto. Perché sua madre non è stata altro che la causa delle sue devianze future. L'innocenza di lui, la purezza (tutte qualità che successivamente verrano seppellite da un mare di problematiche, conflitti e violenza) , gli impedivano di vedere cosa era realmente lei. La cui dolcezza spuntava quando era ubriaca fradicia e priva di connessione mentale col pianeta terra. E lui, puntualmente, risponde alla sua noncuranza e alla sua aggressività col sogno di prenderla in sposa, la sua mamma. Dimentica sempre le negatività di lei. Si rialza e con sempre crescente amore la ri sceglie come ancora di salvezza, senza accorgersi che è proprio lei la pietra che lo sta trascinando a fondo. Le immagini che hai usato mi sono piaciute tutte. La descrizione dell'amica di mamma, Barbara, quella gran figona da sposare, mi ha fatto morire. E sono morta in egual modo, anzi, in modo più violento, quando ho letto della bellissima idea di lui di vendicarsi di quella gran stronza, magari infilandole delle cavallette in un barattolo di crema. La cacca in frigo è epica. (continua pure a farmi sognare! Maledettaaaa! Ahahah.. ) la scena della morte della nonna e del suo fuoco fatuo è parecchio dolce e suggestiva. Ciò che a noi terrorizzerebbe è per lui l'unico mezzo di salvezza e evasione da quella realtà grigia e malinconica. Tutti gli ambienti in cui si muove sono poveri, grondano di atmosfere pesanti, insudiciate dalle porcherie di sua madre. La semplicità e il rigore della nonna , invece, facevano brillare anche il aso più brutto o l'abito più logoro, alla stregua di un diamante. Insomma, una gran donna. Ovviamente morta. Perché l'allegria non ci piace! ( :P ) Insomma, bravissima. Attendo il seguito! 

Recensore Master
22/09/13, ore 14:08

Molto interessante... ho letto di varie storie sulle origini di Death Mask, ma devo dire che il tuo stile mi piace. Rendi bene i pensieri e gli stati d'animo del protagonista, dalla sua (infausta) infanzia, all'adolescenza. Ti invito a continuare su questa linea

Recensore Master
21/09/13, ore 18:11

ehi! finalmente questo prologo ha visto la luce!
sono molto contenta che tu abbia iniziato a postare la storia :)
il povero daeth alias dario merita il suo spazio comunicativo... certo ha un lessico non proprio stilnovistico... ma lo accettiamo così com'è XD

a presto :)
leggerò in questi giorni il prossimo capitolo

lady dreamer.

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