Recensioni per
Odysseus
di syssy5

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/12/17, ore 09:27
Cap. 1:

Ah, ma che bella storia che è questa qui. Un perfetto esempio di fantascienza fatta bene.

Dunque, l'ambientazione è quella classica del viaggio interstellare, con l'equipaggio che sente la nostalgia per la Terra lontana. Qui però arriva l'elemento di originalità: tutta la storia è narrata dal punto di vista non dell'equipaggio, come inizialmente si è portati a credere, ma della nave spaziale Odysseus (un nome appropriato, direi, anche per la fine che fanno sia la nave che l'illustre omonimo). Una nave che, nonostante sia un oggetto (ben costruito ed evidentemente dotato di un'intelligenza artificiale ben programmata), arriva a provare dei sentimenti simili a quelli umani. Anzi, direi che i sentimenti della Odysseus sono in tutto e per tutto uguali a quelli degli esseri umani in carne e ossa. Molto toccante la parte in cui assiste alla fuga dell'equipaggio e pensa a tutto ciò che hanno condiviso, e soprattutto la scena del capitano che resta sulla nave per un ultimo brindisi. Ripeto, tutto molto toccante, mi è venuto il magone. Ottima anche la scrittura, fluida e senza errori.

Chiudo e ne approfitto per augurarti un buon Natale. Ciao ciao!

Recensore Veterano
22/04/14, ore 19:32
Cap. 1:

Ed eccomi con l'ultima recensione che ti devo per il contest :)
Davvero una bellissimo storia. Scritta bene e originale.
MI sono sentita trasportata dai sentimenti della navicella.
Ottimo lavoro!

Recensore Master
19/01/14, ore 14:06
Cap. 1:

Sesta Classificata 

Odysseus di syssy5 

Grammatica: 9.85 
”C'è solo lui sulla nave, da una parte le sono grata; essendo il capitano di genere maschile, devi utilizzare “gli”; 
(-0.15) 
Stile: 10 
Non ti ho assegnato un punteggio pieno poiché ho trovato lo stile molto impersonale. Trattandosi di una narrazione in prima persona mi sarei aspettata qualcosa di più coinvolgente. Comprendo la necessità di trasmettere al lettore che è l’Odysseus a parlare, ma avresti comunque potuto caratterizzarlo in qualche modo. 
Ho trovato la storia un po’ troppo affrettata e avrei preferito veder scanditi con maggior accuratezza i momenti narrati. Passi con estrema velocità dalla festa all’abbandono della nave, senza soffermarti neanche tanto sull’ambiente o altro. Sarebbe stato interessante l’inserimento di un ricordo di un viaggio fatto in precedenza, magari lo scorcio di un dialogo, di un discorso in onore del cinquecentesimo viaggio. 
E’ tutto molto asettico. Persino il momento dell’abbandono della nave, del capitano che brinda alla sua nave un’ultima volta non trasmette molto. E’ affrettato. Interessante sarebbe stato avere una descrizione del capitano, di quello che dice. Scorgere un sentimento nelle parole della nave, anche se questa neanche se ne rende conto. 
Ho anche trovato qualche ripetizione: 
”insieme al resto della ciurma. Per il resto del tempo”
Nella parte in cui descrivi l’accensione ripeti sempre “sento”. Dato che la cosa risalta e può risultare fastidiosa, ti consiglio di sostituirlo con un sinonimo, in tal modo rendi anche la lettura più scorrevole. 
”Ogni tanto qualche percezione mi coglie, come quella della gente che cammina per i vari ponti, colgo di tanto in tanto”; ci sono ripetizioni anche qui e, come per prima, ti suggerisco di sostituire la seconda con un sinonimo: magari “sento”. 
Attinenza alla traccia: 2 
Hai scelto una canzone che sto davvero adorando e mi rammarica molto trovare un messaggio quasi completamente opposto. Radioactive parla di una sorta di rinascita, di una ribellione interna, di una rivincita. E’ una canzone viva, mentre tu l’hai resa in maniera del tutto differente. La nave si arrende, non esplode perché prova un tumultuo interiore, ma perché è stata danneggiata dalla ruggine e dall’incuria. 
Ho però apprezzato l’originalità con cui hai interpretato il modo in cui l’Odysseus avverte e apprezza la ruggine. 
Inoltre il tema dell’esplosione è presente, anche se non nel modo in cui avrei voluto io. 
Giudizio Personale : 7 
In tutta sincerità la storia non mi è particolarmente piaciuta. Non mi ha preso. 
A onor del vero, apprezzo molto i testi ricchi e con molte descrizioni, per cui, essendo il tuo l’esatto opposto, non poteva che essere così. Inoltre il genere fantascientifico non mi ha mai preso particolarmente, sebbene mi piaccia l’idea di veder i personaggi muoversi in mondi fantastici e interagire in ambienti piccoli e ristretti come quelli di una nave spaziale. 
Purtroppo tu ti sei focalizzata unicamente sulla nave, escludendo a priori qualsiasi altro elemento fantascientifico. 
Come ti ho già scritto prima, sarebbe stato interessante vedere qualcosa di più. 
Totale: 28.85 

Recensore Junior
11/01/14, ore 15:56
Cap. 1:

Ciao!
Eccoti una recensione premio per aver partecipato al contest "A ogni coppia la sua frase"!
Mi ha colpita molto questa storia!
Innanzitutto perché sin dall'inizio ero convinta di aver a che fare con un essere umano e alla fine, invece...Boom! è una navicella spaziale! Ci sono rimasta malissimo! In senso positico, naturalmente! Mi hai totalmenteb sorpresa!
è una storia bellissima, anche se la fantascienza non mi piace!! Grammatica, lessico e stile sono perfetti (almeno, spero di aver letto bene!) e il protagonista, anche se non ha un'anima l'hai caratterizzato benissimo, quasi come se l'avesse!!!
Complimenti ancora!!

Draco_Blueberry

Recensore Master
11/11/13, ore 15:00
Cap. 1:

Molto bella l'idea di questa coincidenza tra festa e quello che in un certo senso è stato anche il suo funerale.
Si dice "bandiera vecchia onor di capitano", in questo caso l'onore è in primo luogo dell'astronave in sè, e del suo legittimo orgoglio di aver portato per anni quei provinciali dell'Orsa minore alla conquista degli spazi interstellari (e anche oltre, fin dove mai nessuno era giunto prima...), per poi essere scaricata senza molti riguardi, dando a essa la triste sensazione dell'abbandono senza un briciolo di gratitudine nei contronti della struttura viaggiante che era stata fedele per anni, e che li aveva accompagnati nei loro viaggi non solo esteriori (una nave non porta con sé solo le persone come frammenti di materia, ma anche le loro speranze, amarezze, gioie, delusioni ecc, chissà quante ne avrebbe da raccontare...).
PS. Sarà uno scherzo delle sinapsi, ma questa storia mi ha fatto venire in mente la parte finale di Dark Star, solo che là ad andare alla deriva erano direttamente gli astonauti...

Recensore Master
02/10/13, ore 21:11
Cap. 1:

Ciao xD
Con calma ma ci sono, riuscirò a recensire tutte le storie, spero al più presto, ma non garantisco xD
Bella storia, mi piace davver molto.
Il modo in cui hai descritto l' astronave e le hai fatto narrare la storia, come se fosse una persona, mi piace molto, bello è anche il rapporto con l' equipaggio, e in particolar modo con il capitano, davvero bello il suo gesto di prendere un ultimo calice prima di abbandonare la "nave" :)
Complimenti
Kissss
karter

Recensore Veterano
22/09/13, ore 13:47
Cap. 1:

Ecco, lo sapevo! Mi sono fatta fregare dalla citazione de 30 Second to Mars! 
Closer to the edge é una delle canzoni che amo di più di questo gruppo e trovo che si adatti bene alla tua storia, così come Radioactive, altra canzone che amo.
È molto originale, perchè non si parla di persone ma di una navicella, però non ho capito che fine fa il capitano! D: 
Bella, e te le dice una a cui la fantascienza non piace! 
A presto
Lady