Recensioni per
Animi inversi
di Amartema

Questa storia ha ottenuto 113 recensioni.
Positive : 113
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
02/07/14, ore 14:54
Cap. 1:

Amo questa storia.
Premettendo che vola subito nelle seguite, farò una recensione davvero scontata: é scritta molto bene, i personaggi e l'ambiente sono reali, relitti umani nell'ipocrisia della gente.
Mi piace davvero tanto, e non ho trovato nessun errore. Devi chiederti però come hai fatto a creare quel video stupendo!
Ora corro a leggere il secondo
Baci
stardust

Recensore Veterano
15/12/13, ore 22:46
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ci terrei a segnalare Animi Inversi per l'inserimento fra le storie scelte perché a mio parere merita come poche altre storie di essere lì.
La particolarità di questa storia, al di là di una trama che scorre in maniera meravigliosa e non annoia mai in ciascun suo risvolto, sta nel modo a tratti spietato in cui i suoi personaggi aderiscano alla realtà.
I protagonisti sono autentici a trecentosessanta gradi, ognuno di loro con un bagaglio di trascorsi discretamente tragico, ma senza che la cosa sfoci mai nel reame dell'impossibile.
Animi Inversi narra una storia difficile e terribilmente realistica, sotto innumerevoli aspetti. A partire dal contesto semplice, passando per le condizioni di vita modeste dei protagonisti e approdando nella narrazione di vicende di persone che si potrebbero comunemente incontrare nel quotidiano, offre un quadro di vita che nella propria semplicità invita alla riflessione.
Adoro questa storia perché non descrive spaccati idilliaci, desiderabili o fuori dal comune: Animi Inversi racconta quel che potrebbe succedere al nostro più normale amico, nell'amarezza di una vita di tutti i giorni e con tutte le difficiltà che il quotidiano stesso, inevitabilmente, si trascina dietro.
Animi Inversi parla di sentimenti lineari e limpidi; di complicazioni che potrebbero essere incontrate normalmente nel corso del vissuto di ciascuno, senza che gl intrecci emotivi si facciano così intricati da risultare irreali.
È autentica, è semplice e fa quello che molte altre storie non fanno: parla di quel che è sempre sotto agli occhi di tutti, ma che troppi e troppo spesso ignorano o non vogliono descrivere. Aggira la versione edulcotrata della vita e la narra nei suoi aspetti più spietati; la narrazione stessa, semplice e diretta, si accorda perfettamente al tema dell'ordinario.
La consiglio vivamente.

Recensore Veterano
23/11/13, ore 23:05
Cap. 1:

Ciao :)
È proprio vero: è la sofferenza che unisce Jess e Jeremy. Il loro passato triste e drammatico. Sulla loro pelle hanno provato esperienze troppo dolorose per un bambino, esperienze che non si augurano neanche al proprio nemico mortale. Sono cresciuti insieme, facendosi forza l’un l’altra e spero che questo passato non li divida. Si parano le spalle a vicenda (la sig.ra Parker è un esempio) e questa è la base più solida che un’amicizia possa avere. Però la paura rimane, e con questa anche le paranoie e quelle, purtroppo, non vanno via in fretta… Jess ha paura di diventare alcolizzata come la madre o sociopatica come il padre, però sa che c’è anche un lato positivo, rappresentato da Buck. Lui è riuscito a uscire dal tunnel e questo da alla ragazza la speranza di non entrarci mai.
Dal punto di vista ortografico e grammaticale la storia è perfetta. Non ha proprio nulla da dire. Anche i banner mi piacciono molto e se li hai creati tu… doppi complimenti :P
È stato proprio un piacere leggere la tua storia :)
Un abbraccio!
Robi

Recensore Master
23/11/13, ore 21:32
Cap. 1:

Eila :3
Ho letto questa storia un po' di tempo fa e ora grazie allo stato di recensione sono di nuovo qua.. questa volta con una bella recensione ;)
Iniziamo dal fatto che amo il modo in cui hai organizzato il testo, il font che hai usato e tutto il resto :3 complimenti e ti guadagni già un punto ;)
La storia, almeno in questo primo capitolo, mi sembra originale quindi altri punti per te XP
Buck..ma perché bevi cosi tanto? Hai forse paura che ritornando sobrio ricordi il dolore che ti causa il cuore infranto? Apparte questo piccolo mio dialogo, credo di essermi innamoranta anche di lui... (anche perché mi innamoro di tutti i personaggi con questo carattere che si trovano in diverse storie xD Spero di essermi spiegata xD)
Spero di trovare altro tempo (colpa del lavoro) e continuare a leggere il seguito
Per il momento ti saluto con un bacione
Krystal

Recensore Junior
23/11/13, ore 20:12
Cap. 1:

Eccomi qui! L'ultima tappa: sembra quasi che io abbia trovato la mia Palestina, tanto mi sento completamente assuefatta da questa storia! Forse non ancora perché siamo ancora agli inizi, almeno io che ho cominciato a leggerla stesera, ma posso dire di essermi innamorata del tuo stile! Il tuo e quello di Bloomsbury sono i miei preferiti, amo come scrivete; ma ora parliamo di Animi inversi: in questo capitolo la figura che emerge maggiormente è quella di Buck; Buck che ama bere, Buck che non fa altro, che venderebbe... o forse ha già venduto? la propria anima per una bottiglia di birra, anche quella più scadente. Perché? Io credo ci sia qualcosa sotto, avrà sofferto molto per qualcuno? Di solito si usano gli alcolici per dimenticare il dolore, ma queste sono solo ipotesi, del resto dobbiamo ancora immergerci nel mondo dei vari personaggi. La protagonista è ancora un'incognita, sembra quel genere di persona che si conosce guardandola osservare gli altri. Mi sembra essere un tipo riflessivo, che ama guardarsi intorno... L'ho capito nel momento in cui si è messa a fissare la schiena di Buck che usciva dal locale, lei stessa afferma di farlo sempre...
E Jeremy? Quale sofferenza condividono?
Devo continuare a leggere e prometto che lo farò non appena avrò caricato il cellulare! Pian piano sta morendo xD
Ti faccio i miei complimenti, comunque.
Bravissima, non immagini quanto! Mi sembrava di star leggendo un romanzo!
A presto,
Michelle

Recensore Veterano
22/11/13, ore 00:14
Cap. 1:

Scusa l'orario, ma in questi giorni solo dopo le undici di sera riesco ad avere minuti di completa tranquillità.
Allora, parto col dirti che il prologo della tua storia l'avevo già letto in passato ma tra università e impegni vari, non ho più continuato. Una buona ragione per farlo, visto che rileggendo questo capitolo mi si è riaccesa la voglia di scorprire qualcosa in più di Buck: è il primo personaggio che presenti e che mi ha incuriosito. Hai spiegato il motivo per cui l'uomo è ubriaco già dalla mattina ma, spero, che leggendo i prossimi capitoli questo suo segreto possa essere approfondito. Mi piace tantissimo il modo in cui scrivi: immediato, semplice, fluido, che permette al lettore di farsi trasportare dalla prima all'ultima parola. Ti invidio la capacità di saper descrivere personaggi e situazioni, in particolare ti lascio tre righi che mi hanno colpita dalla descrizione di Buck: "Nessuno si era mai preoccupato di sedersi al fianco di quell’uomo e ascoltarlo, credo di essere stata l’unica ad averlo fatto in questa cittadina d’ipocriti. Buck aveva anche l’enorme sfortuna di essere lo straniero, lo sconosciuto e questo lo poneva già in una posizione di svantaggio." Hai inquadrato subito il personaggio, complimenti!
Aggiungo la tua storia tra le seguite e appena mi sarò liberata di impegni di altre storie, prometto di mettermi al passo con gli aggiornamenti.
Alla prossima cara! :)

Recensore Veterano
20/11/13, ore 20:00
Cap. 1:

Ciao Amartema.
Sto scoprendoti solo da poco. Una conversazione sciocca senza senso mi ha fatta trovare nel tuo account a leggere Io, Artista che ho trovato "Apposto" e poi, questo stato recensioni.
La storia di Animi Inversi mi attira più per il tuo modo di scrivere, che per il contenuto del prologo.
Mi interessa scoprire se, più in là, ci sarà qualcosa di più da sapere su Buck, perché è stato il primo personaggio ad uscire fuori ed il primo ad affascinarmi.
I tuoi due protagonisti sono interessanti nonostante la semplicità con la quale li hai descritti.
Sicuramente, al momento, ciò che mi piace di più è il tuo modo di scrivere: immediato, scorrevole, privo di noiosi arzigogoli vari. Mi piace e solo per questo credo proprio che continuerò a leggere, anche perché mi interessa saper dove vorrai andare a parare con questa storia.
un abbraccio.
Bloom.

Recensore Veterano
20/11/13, ore 19:27
Cap. 1:

scrivi da dio , ma sinceramente queste storie fatte con delle come si dice con dei personaggi tipo vampiri o altri generi non mi piace molto .... e le tue storie sono tutte su questo genere anche se scrivi storie originali in ogni caso il tuo modo di scrivere mi piace molto

Recensore Veterano
02/11/13, ore 01:28
Cap. 1:

Ciao,
è la prima volta che ti recensisco e devo dire che oltre a scrivere molto bene sai immedesimarti bene nei personaggi da te descritti.
Mi piacciono le situazioni particolari, le famiglie rovinate, distrutte... il voler dimenticare pur sapendo di essere marchiarti da qualcosa o qualcuno...
Non mi prolungo oltre, perché voglio subito leggere il seguito!
Sono riuscita a vedere ogni immagine da te descritta come fosse un film in bianco e nero, un punto a tuo favore. ;)

Khristh

Nuovo recensore
12/10/13, ore 00:22
Cap. 1:

Ed eccomi qui,
Sono Swarovski del contest al quale ti sei iscritta.
Prima di pubblicare i risultati, sono passata qui per lasciare una recensione costruttiva a tutte voi X3 (Anche se l'ora non mi fa essere propriamente lucida cerebralmente, quindi chiedo venia per i miei eventuali errori)
Tornando a noi, la storia è molto interessante e i personaggi, sebbene il testo sia breve, sono caratterizzati in maniera eccellente. Purtroppo leggere solo un capitolo non mi aiuta a capire bene la trama di questa storia che però dovrò giudicare in questo modo ma un giorno spero di poter approfondire di più questa lettura.
Un piccolo appunto: Hai ripetuto più volte la parola "insieme" in una stessa frase, cosa che ha appesantito un po' il testo, ma a parte qualche altra piccolezza...non ho altro da aggiungere.
Swarovski

Recensore Junior
11/10/13, ore 12:36
Cap. 1:

Ciao, ho appena scoperto la tua storia e subito le note mi hanno ispirata a leggere il prologo. Che dire? Scrivi da Dio e soprattutto mi piace il modo il cui descrivi i personaggi ed introduci il loro passato. Anche i prestavolto mi piacciono molto ed a parer mio, sono essenziali in una storia quindi già per questo, hai la mia più totale attenzione! :P
La storia è iniziata con Buck, quest'uomo -o meglio, questo straniero- con un passato orrendo alle spalle e senza un'anima buona che abbia voglia di ascoltarlo. I dispiaceri si soffocano sempre con l'alcool e Buck necessita di soffocarli in ogni secondo, continuando a bere imperterrito. 
Jes, una ragazza che sembra riesca a tenerci in qualche modo a quest'uomo abbandonato al suo destino. 
Infine, Jeremy. Anche lui con vita non meno facile degli altri personaggi introdotti e che da quel che sembra abbia stretto un legame essenziale con Jes.
Mi piace, mi piace tutto e non vedo l'ora di passare a leggere i prossimi capitoli.
Bravissima. :)

(Io ho due storie in corso, di cui una freschissima. L'ho presa con filosofia, immaginandola come un esperimento e se per caso avessi tempo e voglia, mi farebbe paicere una tua opinione :) )
Besos

BrokeRay

Recensore Veterano
09/10/13, ore 21:57
Cap. 1:

Il mio paese d'origine ha la brutta fama di essere un covo di ubriaconi; e tu lo SAI che anche io lo sono u.u quindi, inizio col dirti che Buck ha la mia comprensione e la mia spalla su cui piangere. E le mie dita in gola nel caso avesse bisogno di una spinta a vomitare, chettanto a fare la crocerossina sono abituata! XD
E poi, con quella storia alle spalle, chi non si scolerebbe l'intero stabilimento dell'Heineken? ç_ç

Jes. Jes Jes Jes. Per un attimo ho pensato che le avessero messo l'acido muriatico nel caffè del mattino. E invece ha parato le chiappette di Jeremy, che bbrava figlia. Bbrava quasi quanto me. Anzi no. Nessuna è più bbrava di me. NESSUNA.

AmarMamma. Che inizio triste e che triste background per entrambi ç_ç capisco ora da dove Jes ha tirato fuori il carattere forte che sembra avere, almeno da queste prime righe. Devo saperne ancora qualcosa in più, ma penso che possa piacermi tanto, come personaggio.

L'inizio è promettente. Tua figliola prediletta, pian pianino, leggerà rinfrancandosi le serate noiose nelle pause studio <3

Nuovo recensore
09/10/13, ore 12:04
Cap. 1:

Buongiorno mia cara.
Finalmente ho del tempo per recensire questa storia davvero mozzafiato e fantastica al tempo stesso.
Il tuo stile di scrittura mi piace tantissimo.
Sei in grado di puntualizzare ogni particolare e le personalità dei vari personaggi sono meravigliose.
Devi solo dirmi come si chiama il belloccio nel banner.
E' formidabile.
Detto ciò, sono solita a renderti partecipe dei spezzoni che ho preferito.
Rock on, si comincia.

Nessuno si era mai preoccupato di sedersi al fianco di quell’uomo e ascoltarlo, credo di essere stata l’unica ad averlo fatto in questa cittadina d’ipocriti. Buck aveva anche l’enorme sfortuna di essere lo straniero, lo sconosciuto e questo lo poneva già in una posizione di svantaggio; il suo passato che nascondeva una moglie e una figlia assassinate e l’ipocrisia di una cittadina nuova, l’avevano condotto a sedersi ogni mattina al suo fedele sgabello per crogiolarsi nell’unica cosa che lui reputava amico: l’alcool.
[ --- ]
Ero ormai abituata ai suoi sguardi, ogni volta che mi osservava, sapevo che in me vedeva il suo stupratore, sapevo che era costretta a rivivere all’infinito quell’evento, conoscevo ormai il suo odio, palpabile sulla mia pelle. Io che involontariamente le facevo ritornare alla mente l’inferno, un inferno che puntualmente mi ritornava addosso triplicato in potenza. 
Era questo che univa me e Jeremy: la sofferenza.
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Era palese che non le piacessi, proprio perché non era mia indole soddisfarla, non le fornivo mai risposte complete o che potessero dare sfogo alla sua chiacchiera, e le sue smorfie lasciavano trapelare ogni volta il suo disappunto nei miei confronti. Dopo, stranamente, le poche domande, il suo tono cambiò, divenendo più basso e saccente. Ecco che la pugnalata vendicativa stava per giungere, lo sapevo, la conoscevo troppo bene o meglio era troppo prevedibile.
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L’enorme stanza che si presentava, era semplicemente un ampio ripostiglio, presentava ancora svariate cianfrusaglie ammassate negli angoli, un luogo buio dove l’odore d’umidità era quasi opprimente, un qualcosa a cui, tuttavia, ci eravamo abituati. In tutti quegli anni non ci eravamo mai permessi di andare oltre quella sala. Non cercavamo eleganza, la sfarzosità, come neanche la comodità. Ciò che ci importava era avere un luogo nostro, dove nessuno sarebbe mai riuscito a trovarci e quella sorta di cantina, per quanto umida e lugubre, riusciva perfettamente ad accontentare le nostre esigente. L’avevamo riempita con qualche piccolo elemento: un vecchio divano appartenuto a Robert e salvato in tempo dalla discarica, due lanterne e una piccola cassa contenente qualche abito per le emergenze.
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Eppure il suo volto con quel sorriso sempre accennato, se osservato bene, lasciava trasparire il suo vero animo. Anche lui provvisto di occhiaie, procurate da innumerevoli notti insonne e pensieri, quelle piccole cicatrici, regalate da una mente insana e quelle piccole rughe, sorte dalla troppa preoccupazione che in realtà lo opprimeva e che cercava di mantenere nascosta. Era il momento del silenzio: con lui, nessun silenzio era imbarazzante, non lo era mai stato.
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La voce sicura di Robert contrasta con la mia, simile più ad un biascicare tremolante, interrotto da quel pianto che man mano diveniva più controllato, più lento, sino a presentarsi con dei semplici singhiozzi. Non dissi altro e lui fece altrettanto, troppo impegnato nel cercare di estrarre quel frammento di vetro dal mio braccio ed io, troppo impegnata a soffocare il dolore in quel whisky. 
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In quell’esatto momento, in Buck, non riuscivo a vedere altro che il lato peggiore di mia madre, c’era solo una differenza: in lui vedevo anche uno spiraglio di luce, in mia madre l’oscurità di un profondo abisso. Arrivai ad una conclusione semplice, ovvero: se non potevo salvare mia madre, avrei salvato lui.
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Una voce mise fine a quel fiume di pensieri, riportandomi inevitabilmente alla realtà. Constatai di non essere sola in quella sala, ritrovando insieme a me, seduto ad uno dei tavoli più distanti, la fonte di quella voce: un ragazzo. Non dimostrava più della mia età, possessore di uno sguardo magnetico, donato da occhi chiarissimi, messi in risalto da una chioma scura. Un volto nuovo, mai visto e dato che in quella città era piuttosto raro incrociare facce nuove, mi accorsi ben presto che le mie occhiate su di lui divennero particolarmente insistenti.
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Mi trovai spiazzata, schiacciata dal discorso effettuato da quel giovane dall’aspetto curato e ricercato; non risposi, limitandomi ad osservarlo mentre lui già si muoveva verso il bancone per recuperare quella tazza di caffè. Il suo abbigliamento combaciava egregiamente con i suoi modi sicuri: un completo scuro, unito da una camicia bianca e lasciata un po’ aperta sul petto, oltre ad un paio di scarpe eleganti e prive anche di una sola macchia. Me lo ritrovai immediatamente davanti, con la sua mano che già avvolgeva quella tazza ricolma di caffè; la vicinanza mi permise di studiare al meglio quel volto giovane e dalla carnagione chiara, ricoperta di pochissime lentiggini. 
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Ogni mio movimento, ogni mia frase, ogni cosa di me era in grado di trasmettere un certo senso di stanchezza, anche il modo con cui iniziai a mangiare quelle frittelle: piccoli bocconi masticati con inerzia; un cibo ingurgitato per soddisfare i due uomini e non la mia fame inesistente. Era proprio quella stanchezza, quel mal di testa e il pungente dolore al braccio che con forza mi riportavano il pensiero alla notte trascorsa e a ciò che ora sarebbe accaduto. Una cosa era certa: avrei preferito andare a dormire sotto un ponte invece di ritornare a casa, da lei. 
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Abbandonai il piatto nella mano di Jeremy e chiusi gli occhi nel momento esatto in cui le labbra di lui andarono a posarsi contro la mia fronte e le sue dita ad immergersi nella mia chioma. Era solito salutarmi così, un gesto semplice ma in grado di trasmettermi non solo il suo amore ma anche ogni emozione che lui provava. Quel bacio, in fin dei conti era uno specchio che rifletteva fedelmente il suo stato d’animo.

Ed ecco qui!
Non vedo l'ora di poter leggere il settimo capitolo.
Non ti perderò di vista, nono! XD
Un grande abbraccio tesoro,
e ancora, tantissimi complimenti!!

{ emotionallycompromised }

 

Recensore Master
06/10/13, ore 15:23
Cap. 1:

Ciao!
Eccomi qui approdata alla tua storia, erano giorni che volevo passare ma finivo sempre col non trovare tempo, sono una lentona sia a leggere che a scrivere (purtroppo per chi mi legge XD), ma piano piano ce la faccio a fare tutto!
Allora, la storia comincia con Buck, un tipo decisamente simpatico, non ne avrà passate di belle ma capisco perfettamente il suo bisogno di alcol e lo appoggio in pieno, tra alcolizzati ci si intende bene, c'è quell'empatia che sono gli ubriaconi possono avertire XD quindi Buck tranquillo che io sono con te XD
Ma passiamo alla protagonista, per ora si è visto poco quindi non posso esprimermi troppo, sicuramente ne ha passate di brutte anche lei (tutti sfigati in questa storia eh xD), come le ha passate questo suo migliore amico che sono curiosa di conoscere meglio (sono sempre alla ricerca di qualche nuovo personaggio maschile da amare), uniti dalla sofferenza, sicuramente è un tipo di legame che difficilmente si scioglie...
Ma quindi, riassumendo questa insulsa e insensata recensione direi che questo primo capitolo mi piace e hai un bel modo di scrivere, leggo il prossimo e spero di non essere interrotta xD
Alla prossima, Nana

Recensore Veterano
30/09/13, ore 14:16
Cap. 1:

Ciaooo!!
Ho scoperto x caso questa FF mavigando sul gruppo Fb di recensisco e leggo e mi ha subito incuriosita :)
Devo dire che il prologo ha soddisfatto le mie aspettative! Mi piace come scrivi e la storia mi piace.
I personaggi non sono solo delle figure piatte, ma hanno dietro una storia e delle sventure, e questo è un'altro punto a favore!
Sì, mi interessa e continuerò a seguirla!
Baci, Julie TheStrange ;-*

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