(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Rileggo questa storia e no, niente, l'effetto è sempre lo stesso. Kuruccha, è la migliore: come riesce lei a delineare i personaggi del mondo di Avatar non ci riesce davvero nessuno. Le sue sono pennellate malinconiche, che con tratto sicuro inquadrano la situazione, il contesto, la persona e trasformano una frase in un'immagine nitida di ciò che è stato (non dico nemmeno potrebbe, perché sono certa che è andata così; se mai ci sveleranno il passato di Hiroshi e sarà questo, io avrò la conferma che dietro all'intera creazione di Avatar c'è proprio Kuruccha).
Ho adorato il canale comunicativo che è riuscita a creare tra Aang e Hiroshi, lo ha reso così umano, così vero - commovente. Sullo sfondo di una Republic City che fatica a nascere, si stagliano le figure di due uomini: uno già creato, pronto e cedere il passo, e uno che si sta creando - da sé, con il duro lavoro. Credo che, a prescindere dal suo interlocutore, Aang sarebbe davvero riuscito a stabilire un contatto con il singolo in mezzo alla folla (molto più di quanto non ci stia riuscendo Korra). Hiroshi, comunque, viene descritto in modo terribilmente realistico. Non so perché, me lo ero sempre immaginato ricco di suo (ma può essere che mi sia persa dei pezzi dal momento che mi sono vista il book 1 solo in inglese); questa variante è innovativa, almeno ai miei occhi, e rende il personaggio più interessante (leggendo la storia, per un attimo, mi sono perfino scordata di ciò che ha poi combinato).
La challenge richiedeva di usare due personaggi che nel cartone mai si sono incontrati ed è riuscita a farlo in grande stile, con maestria, rendendo all'occhio del lettore una cosa assolutamente naturale. E poi lo ripeto, il flusso degli eventi è incredibilmente verosimile, un plausibilissimo preludio che può essere spacciato per verità.
Questa storia merita di essere inserita tra le Scelte e sono certa che lo penserebbe chiunque la leggesse. |
