Molto carina.
è leggera come un acquerello o meglio, uno schizzo a matita buttato lì, uno spiraglio aperto in una porta.
Tratteggi in poche parole i protagonisti cogliendo bene i caratteri.
In particolare l'incipit si addice molto alla personalità di Niki, come se anche l'amicizia fosse una questione di affari.
- Non ti porto fiori perchè tu non me li hai portati ma tu sei in debito con me perchè io ti sono venuto a trovare, mentre tu non ti sei scomodato quando ero in ospedale - un ragionamento degno di uno disincantato, che non fa niente senza ricavarci un guadagno (qualcosa dai genitori economisti e imprenditori lo avrà pur preso...) e che accetta di correre rischi solo a determinate condizioni.
Quello che mi piace di questa fic è che non diventa in alcun modo sentimentale.
In fondo ormai c'è una specie di amicizia fra i due, almeno rispetto reciproco come dice lo stesso Lauda a fine film eppure questo non si traduce in una tragedia nostalgica e drammatica.
Anzi c'è una certa ironia della sorte, un po' macabra ma manca l'amarezza che ci si aspetterebbe da un "amico".
Insomma rende onore al loro rapporto che era, innanzitutto, competizione.
Il punto di vista sembra quella di un narratore invisibile, direi addirittura onnisciente, che parla e "sparla" di Niki quanto di Hunt, dando al primo del "perfezionista del cazzo" e al secondo "tutto istinto e niente ingegno".
Non prende le parti dell'uno o dell'altro ma è istintivamente simpatico al lettore per il linguaggio semplice, quello di un monologo più che un testo narrativo che rende tutto più incisivo e ricorda un po' un gioco di inquadrature cinematografiche.
Molto piacevole!
Alla prossima,
Neal C. |