In poche parole, mi sembra davvero una storia molto bella.
Più in dettaglio, mi piace moltissmo come hai reso il protagonista, nel suo delirio allucinato (non potrebbe essere altrimenti, e non mi riferisco solo al tetro ambiente e agli ancora più tetri guardiani dai poteri alquanto minacciosi per la salute mentale degli ospiti, ma alla compagnia dei suoi pensieri, se possibile ancora peggori dell'uno e degli altri, oltre alla costante presenza di essere finito dalla parte degli sconfitti, dei reprobi, insomma, da quella "sbagliata", un colpo per lui difficile da reggere, che pensava di appartenere alla parte migliore della società magica, ora lo si vede in un ruolo opposto, che di certo non si aspettava all'inizio...).
In questo il ruolo della Granger nella testa ai limiti dell'insania si mostra in un ruolo duplice, da una parte non può fare a meno di essere la catalizzzatrice del suo odio spinto fino all'estremo (per lui è impensabile che lei si sia sempre mostrata gentile con tutti, lui la considera una specie di non-persona), ma d'altra parte, forse per una versione magica del detto "chi disprezza compra", sembra affacciarsi qualcosa di diverso, ma sempre però come se fosse una sua gentilissima concessione, non certo perché ha capito che avere pregiudizi è inutile se non dannoso. |