Recensioni per
Millequattrocentosessantuno
di Nephilim332

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
17/10/13, ore 22:52

Come sempre, passo prima alla correzione del testo. Premetto che sono alquanto perfezionista ma le regole grammaticali, non sono un opinione, perciò, quello che correggerò, sarà solo perché come l'ho letto, non rendeva. Non voglio correggerti proprio il racconto, quello è strettamente personale, ma cercherò di farti qualche appunto man mano.
"Il cielo era colorato di un grigio minaccioso; grosse nuvole coprivano il sole. Di lì a poco, probabilmente, sarebbe scoppiata una tempesta.
Ero in un parco e stavo congelando sia dentro che fuori. (questa frase puoi lasciarla anche com'è originalmente ma devi metterci una virgola; così: Ero in un parco e stavo congelando, dentro e fuori". Sono quelle due "e" ripetute a non piacermi, ma puoi lasciarla anche così, l'essenziale è che spezzi con la virgola)
- Quindi, mi hai dimenticato? - chiese il mio interlocutore in un sussurro.
Ian era un ragazzo alto, con morbidi capelli corvini e occhi color del ghiaccio. Pareva un Dio, ma invece era solo un sedicenne bellissimo.
Il mio opposto. Avevo capelli biondi, disordinati, e gli occhi verde smeraldo; ero una ragazza come tutte le altre [che intendi dire? caratterialmente o fisicamente? Avresti potuto scrivere "ero una ragazza come tante, fisicamente (o caratterialmente) parlando." o puoi lasciare "come tutte le altre", però credo dovresti specificare comunque per ricollegare il lettore al periodo successivo] Certo non avevo mai avuto un'autostima degna di questo nome, (sarò rinco io, ma non ho capito) ma, francamente, perché avrebbe dovuto importarmi? ("del mio aspetto" puoi cancellarlo se nel periodo precedente, specifichi che ti riferisci all'aspetto)
"Notai che i suoi meravigliosi occhi si erano incupiti. Ora somigliavano al cielo." Secondo me suona meglio "ora erano dello stesso colore del cielo". Perché quella frase "ora somigliavano al cielo" non mi convince ... poi se vuoi lasciarla così, il racconto è tuo. "tu non meritavi di essere nella mia testa" ad "essere" sostituirei "stare".
"mi fermai un attimo, ero troppo stupita. Dalla mia rabbia repressa, certo, ma anche dai suoi occhi: erano colmi di brillanti lacrime. Ma importava?" Così: "mi fermai un attimo. Ero troppo stupita dalla mia rabbia repressa, ma anche dai suoi occhi. Erano colmi e brillanti di lacrime. Importava?" L'ho corretto un po' di più, non suonava per niente in quel modo e la punteggiatura era sbagliata. Se c'è una cosa che ricordo bene mi disse la prof di italiano: mai iniziare un periodo con "Ma". Inoltre, credo ci voglia il punto a prima di "erano colmi e brillanti", per spezzare il periodo; con i due punti viene un periodo troppo lungo.
Passiamo alla storia, mi piace molto. Specialmente il finale, bello davvero. Nelle tue storie trovo sempre il lato romantico dei personaggi, è inutile. Lo sento. Perciò, mi strappi una recensione positiva ma fammi trovare di nuovo tutti questi "errori" e mi parte la bandierina bianca. (lo dico con ironia, senza emoticons non posso rendere il mio stato d'animo).
Mi fa sempre piacere aiutare e leggerti.
Buon lavoro!

Moonlight

Recensore Veterano
17/10/13, ore 22:25

Ciao! Mi ha incuriosito moltissimo il titolo di questa storia. Millequattrocentosessantuno. Ero curiosa di scoprire a cosa si riferisse questo numero.
Breve ma intensa e carica di tensione. Mentre leggevo ho avvertito chiaramente il dolore di Hayley, nelle sue parole e nei suoi gesti, quindi ti faccio davvero i complimenti.
Mi ha colpito molto, davvero un buon lavoro :)

Aihara.