Ciao, Raw! Mi credi se ti dico che questa storia è splendida? Mi ha colpito molto l'introspezione psicologica di questa donna che pensa di non esistere, è descritta davvero in un modo incantevole. Davvero, sentirsi così dev'essere un peso assurdo, eppure ci sono persone che hanno questa sindrome. È spaventoso direi! Sei riuscita a colpirmi in pieno, con questa storia. Sarà anche breve, ma lascia il segno! La psicologia e la neurologia riescono sempre a trovare un modo per rendersi interessanti e a farti sgranare gli occhi! Spero di rivederti presto, e intanto mi godo la lettura delle tue storie! Sid. <3

Hai aperto la storia con una frase dalla connotazione generalmente positiva, e quando ho continuato a leggere è stato come se mi avessero tirato un pugno nello stomaco. Ammirevole, davvero.
Non conoscevo la sindrome di Cotard, ho appena letto qualcosina sulla Wiki; fa paura, mi fa quasi più paura della FFI, ma allo stesso tempo è veramente affascinante.
Complimenti veramente, hai saputo rendere bene la sensazione di inconsistenza. Le cose che scrivi hanno gli stessi colori della sigla di Fringe, un contrasto fortissimo di nero ed azzurro spettrale.

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Ti dirò: a voler ricambiare le gentili parole delle tue recensioni ai miei pensieri sono venuta qui a leggerti. Bene, non ho bisogno di sforzarmi e non è un educato scambio di compliemnti che mi muove, adesso. Brividi. Credimi, pelle d'oca. Mi hai ricordato la Higgins Clark, dallo stile. Chapeau!
Voglio leggerti ancora, e spero lo faccia anche tu con me. Evanne

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E' fantastico come riesci a leggere l'esperienza di una sindrome... psicotica? Si dice così cara collega?
Scrivi in modo semplice ma d'effetto. Tutto corretto, attenta però a quel "cosienza", manca una C - a me capita spessissimo di perdere qualche pezzo per strada battendo tutto di getto sulla tastiera.
Davvero interessante questo lavoro concettuale. Spero di leggerne altri simili.

Un baciotto.

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