Dunque:
> Gli errori grammaticali sono diminuiti, è vero, ma continuano ad essercene diversi, più o meno gravi. Cerca di rimuoverli tutti, prima o poi;
> "dissi sedendomi a gambe incrociate tenendo alto lo sguardo per fissare il mio interlocutore negli occhi."
Da quello che ho potuto capire, V è un uomo adulto, mentre Apollo è un alicorno.
Ad occhio, direi che tra di loro ci sono due/tre metri.
V ha DAVVERO bisogno di tenere alto lo sguardo per guardare Apollo negli occhi?
In secondo luogo, dall'inizio della storia fino a questo rigo, non hai mai segnalato che V si alzasse o cambiasse posizione.
Non si può, obiettivamente, descrivere ogni singolo gesto di un personaggio, ma se uno compie un'azione da seduto od in piedi, credimi, c'è differenza.
Lo hai fatto sedere ed incrociare le gambe quando era "già" seduto, dunque?
Al limite, fagli incrociare le gambe, ma non ripetere un'azione già nota e scontata;
> "Mentre continuava a parlare dell'importanza di quel simbolo, io mi stavo osservando meglio il braccio nel punto che stava trattando, notando come ora il tatuaggio fosse ben definito e passandoci sopra con la mano sinistra sembrò che pulsasse come un cuore."
Com'è fatto? Come funziona? Perché è apparso proprio adesso e non quando ha afferrato l'arma?
E sopratutto, come accidenti fa un tatuaggio a "pulsare"?!
(NOTA: dato che i riferimenti a Zero no Tsukaima, in questa storia, si sprecano già nel semplice rapporto tra Trixie e V, avresti potuto metterne uno anche qui, semplice ed efficace);
> "Signore del Sole, e primo alicorno della storia di questo mondo."
"Ma ci vuole un enorme potere per alimentare quella stella, darle il suo calore, il potere della vita.
Ed è questo ciò che IO faccio."
Me cojoni!
Ed io che pensavo che fosse V quello a palese rischio di diventare un Gary Stu!
Ha ottenuto un avversario non indifferente, direi;
> "Mi fissò, e si avvicinò a me, fino ad essere viso a viso."
Gay love? Gay love. That's cute;
> Non ero ancora arrivato a metà della storia che mi vengono sfoderate le mirabolanti doti di recitazione del miglior ladro del mondo, nel caso non avesse avuto già abbastanza pregi, il giovine.
Perché, voglio dire, non solo è un ladro, anzi IL ladro, non solo è il prescelto di una divinità, anzi, LA divinità, ma è pure un attore con i controcazzi!
Me cojoni!
Abilità che, oltretutto, non solo è mal riprodotta e mal funzionante, ma ci viene anche forzatamente fatto credere che Hooves, un "geniale e fantasioso" scienziato, ci creda senza battere ciglio alcuno.
Non potrebbe essere altrimenti, dopotutto;
> Tutto d'un tratto, poi, il caro e perfetto ladro viene attaccato da niente di meno che il gran simpaticone del capitolo precedente, che non sazio di avergli fatto la festa una volta, decide di ripetere l'esperienza di fronte ad un pubblico ben più folto e teoricamente intento ad occuparsi di attività MOLTO più importanti di seguire due rissaioli, come salvare vite o curare vittime di un attacco di cui non ci è ancora stata spiegata portata, entità e scopo.
Avrebbe perfettamente senso, se non fosse che prima di tutto, costui dev'essere completamente scemo per mettersi a fare una rissa in un contesto del genere e dopo, oltretutto, averne fatta una in pieno centro ed aver probabilmente ricevuto un richiamo per questo (perché non ci voglio credere che questo tizio attacca qualcuno e non gli viene detto nulla perché è un ex-ufficiale, sottolineo "ex", per una precedente carica puoi, al massimo, ottenere uno sconto su di un'eventuale pena od entrare gratis in un luna park [cit.], ma non diventi immune alla legge).
Ma a parte questa incredibile, scontata ed inguardabile forzatura, non solo l'ex-capitano delle guardie (che ora come ora sarei abbastanza convinto di voler ridefinire come carta del gioco di pokémon) rimane a bocca asciutta, ma le prende di santa ragione dal nostro protagonista.
Il quale, signori e signore, usa una lancia. Una lancia.
E da quel che siamo riusciti a capire, non una lancia di quelle da combattimento terrestre, con una lama in fondo o sulla falsariga di una alabarda, no, ma una lancia da cavaliere, di quelle che si tengono sotto l'ascella.
Anche perché, dopo aver letto:
"lo colpì di lama con la lancia"
Mi sono cadute le braccia.
Dunque, partiamo da dati oggettivi: le lance, od almeno, la lancia che penso tu abbia dato a V, ovvero quella medievale da torneo, NON hanno lame né altro tipo di strumento tagliente per colpire.
Si usavano a cavallo, sfruttando la forza cinetica dell'animale e il potere d'arresto della sella e delle staffe per imprimere ancora più potenza d'impatto al colpo, che quindi era SINGOLO e DIRETTO, un po' come una pistola ad avancarica: se sbucciavi il bersaglio, avevi pochissime chance di poter provare un nuovo colpo.
Il più delle volte ci restavi secco e basta.
Lasciando, tuttavia, perdere questa parentesi storica pressoché inutile ai fini della recensione, tu gliela fai usare a terra.
A piedi. Senza alcun tipo di sostegno. Come se fosse un bastone.
Contro pony molto più veloci, agili ed esperti.
Va bene che è l'arma della "super-mega-ultra-epica divinità" e tante altre belle cose, ma come hai scritto tu, la lancia mostrerà i suoi poteri solo quando sarà il momento.
Ergo... finché non è quel momento, quella è una lancia da cavaliere usata da un tizio a piedi, e quindi scomoda, poco pratica e relativamente inutile.
È come andare in guerra ed usare una spada contro un fucile d'assalto;
> "Lo aiutai piantandogli lo un calcio con la gamba destra sotto al mento sollevandolo in aria, per poi seguirlo, e compiendo una spazzata orizzontale con la lancia da sinistra verso destra, con il solo braccio destro, lo colpì al fianco sinistro, dove ruppi nuovamente una parte della sua corazza e facendolo volare direttamente contro un albero, facendogli perdere i sensi."
E con questo, lo catalogo come Gary Stu e concludo.
Peccato. Stavi andando tanto bene e sei tornata indietro.
Lo stile generale è migliorato, certo, ma questo personaggio così odioso e perfetto rende la lettura davvero, davvero irritante.
Peccato, perché la scena delle lacrime pareva funzionare. |