Recensioni per
Sic 58
di sic58

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
17/12/13, ore 18:48
Cap. 1:

un brivido è corso lungo la schiena leggendoti...lo stesso percorso di quel 23 ottobre...non voglio e mi sento di dire altro...solo grazie per averlo ricordato anche con questa lettera...manca come l'aria quel sorriso genuino e quella "zazzera" inconfondibile

Recensore Master
24/10/13, ore 15:01
Cap. 1:

Non ho parole...semplicemente sono d'accordo con te.Anche se non sono un'appassionata di corse la morte di Marco è stato un duro colpo per tutti.
Ciao Marco un bacio.

Recensore Master
24/10/13, ore 11:13
Cap. 1:

.... una fan accanita come te di moto e "innamorata" di SIC. è stato giusto scrivergli la lettera; è stata molto toccante,a tratti divertente quando ricordavi di lui e sono sicura che SIC. come me ha gradito molto.... in questa lettera hai racchiuso tutto i valori che lui rappresentava,sei stata come sempre brava e molto attenta ai particolari.... grazie per averci resi partecipi anche noi.... un ragazzo come il SIC. non si potrà mai scordare.... ciao

Nuovo recensore
24/10/13, ore 10:28
Cap. 1:

Bellissima.... ho la pelle d'oca! Sei riuscita a spiegare tutto quello che ho provato e provo tutt'ora anchi'io!!!
Ciao Sic....

Nuovo recensore
23/10/13, ore 20:22
Cap. 1:

Ciao..
Recensisco e forse sarò l'unica..non so..non importa. Lo faccio non perchè voglio entrare nella banalità (che ormai è purtroppo) di questa giornata. Recensisco perchè è un argomento (chiamiamolo così per il momento) che mi sta a cuore.
Parto con il dire che..è il tuo stile, si riconosce nonostante tutto. sei brava...porti bene le emozioni ai lettori. Brava.
Con questo piccolo sfogo non voglio assolutamente, IN NESSUN MODO, superare la tua FF che è estremamente toccante, personale..e molto bella. Quella è il corpo principale, questo è soltato il mio pensiero. Sei brava..ma ho la necessità, vera e propria (da tua lettrice) di esprimere il mio pensiero.

Spero che quello che ti dirò..non ti sconvolga, non sconvolga tutto il resto delle lettrici e che non venga criticato, perchè è solo il mio pensiero e dal momento che siamo cittadini italiani, ne ho ancora piena libertà.
Adesso quindi..permettimi di esprimere il mio pensiero..

Leggendo tutta la tua lettera capisco che sei un'appassionata di moto, capisco che hai un ragazzo appassionato di moto, che non è il suo mestiere, lo fa perchè gli piace, perchè si diverte...perchè prova qualcosa di irresistibile sulle due ruote e l'alta velocità. Conosco anch'io moltissime persone così. Sono amici. Per fortuna il mio ragazzo non ama la forte velocità e neppure le due ruote..per fortuna, lo dico, perchè io non le amo, e i gusti si uniscono..solo per questo.
Non ho mai disprezzato chi ama correre sulle moto o con le auto, vedi la F1..anche se lo reputo pericolosissimo.
Mi sono sempre interessata però..nel minimo, ovviamente. Ho guardato molte più corse di formula uno, rispetto al MotoGP, ma conosco anch'io molti personaggi.

Marco..lui è uno di quelli che conoscevo al di fuori delle corse.
E' uno di quei ragazzi che potevano assomigliare alla tua compagnia, al gruppo di amici con cui ti vedi il fine settimana, con cui passi i giorni di festa, le vacanze estive, i momenti gioiosi e quelli ombrosi. Marco è un po' uno di noi. Non è una frase fatta..è la realtà della persona di cui stiamo parlando. Un ragazzo che a 24 anni non aveva nessuna montatura derivata dal successo, che è rimasto pulito e normale dall'inizio alla fine. Un ragazzo che può sembrarti il vicino di casa, il compagno di banco, un ragazzo qualsiasi che vedi nei corridoi dell'università.
Bene..io questo ragazzo ho avuto il piacere e il grande onore di conoscerlo di persona. O meglio..forse conoscerlo è un termine troppo ampio. L'ho incontrato, per puro caso..l'ho guardato ridere e scherzare con i fans..e non sapevo assolutamente nulla di lui. In quel momento ridevo, pensando che fosse semplicemente un ragazzo con i suoi amici che faceva battute e raccontava aneddoti divertenti. Mi sono avvicinata per ascoltare, li ho spiati, come magari molti di noi in alcune situazioni fanno, quando non abbiamo nulla da fare e ci guardiamo attorno. Ma il suo volto era familiare e avevo la sensazione di averlo già visto. Ero timida, sola e non sapevo se fosse il caso di chiedere in giro chi fosse. Ma poi..quando si è dovuto allontanare ho sentito che lo chiamavano a gran voce e "Simoncelli, a tutto gas!" gli dicevano.
Mi sono girata verso di lui, che ha fatto il segno di girare la manopola della moto (passatemi il termine, non so come si chiama) per dare gas e poi con una mano ha salutato e sorriso. Mi è venuto naturale, alzare la mano e salutarlo "Ciao Sic". Si è rigirato e mi ha sorriso, alzando la mano e ricambiando il saluto. Una semplicità che spiazza. Una semplicità che lascia interdetti. Li aveva salutati come se fossero amici di vecchia data, come se fosse uno di loro. Mi ha salutata come se davvero gli importasse di una che non sapeva neppure riconoscerlo.
E forse...perchè no..lo é effettivamente uno di noi!
Scusate se parlo un po' al presente e un po' al passato, non so bene come riferirmi a lui.
Continuiamo comunque con il mio aneddoto..Da quel momento ho cominciato a seguirlo molto di più.

La mattina di quel 23 ottobre di due anni fa..stavamo facendo colazione quando è giunta la notizia. Esattamente un giorno dopo il mio compleanno. Non potrò mai dimenticarlo. Ero insieme ai miei amici, chi più interessato alle corse, chi meno..ma tutti con l'attenzione puntata lì..a quelle notizie agghiaccianti. Ho pianto, quando ho realizzato quello che era successo. Perchè per me..era come se facesse parte del mio gruppo. Più o meno della stessa età della mia compagnia, più o meno con la stessa voglia di vivere e di ridere, di far baldoria, di far casino, di voler bene alle persone che se lo meritavano.
Quella giornata..è stato un susseguirsi di immagini che ancora non si levano dalla mente, che non voglio più rivedere, che mi danno la sensazione di dolore e angoscia ancora oggi. Ho seguito i funerali da casa, non potendo spostarmi, ho pianto di nuovo, ed ho pianto i giorni seguenti, anche senza guardare il telegiornale.
E' stato un periodo nero per me.

La sua passione era pura, era sfociata ed espansa all'ennesima potenza e tutti i suoi fans l'amavano per questo. Tutti coloro che l'hanno ricordato l'hanno fatto dicendo "Ci ha lasciati facendo ciò che sognava, ciò in cui credeva!"
Tu stessa hai ricordato la sua frase "dei cinque minuti vissuti davvero"..che reputo emozionante, quanto discutibile (purtroppo, non me ne vogliate). La vita è un dono. La vita è qualcosa di talmente prezioso che non dovremmo mai, mai e poi mai lasciarci scivolare dalle dita. Le passioni, i sogni..ci spingono a superare i limiti, ci spingono a oltrepassarli con il sudore per sorridere poi..ci spingono ad ottenere di più per essere felici. I sogni che abbiamo ci spingono a migliorare la nostra vita..non a perderla.
Purtroppo è questo quello a cui voglio arrivare, purtroppo questo è il mio pensiero razionale..dopo due anni da quel fatidico giorno. Purtroppo..questo è quello che penso sui sogni.
Un sogno, per quanto potente, totalizzante e forte sia..non ti deve mai, mai e poi mai, precludere la vita.
E' bella la frase "Sei morto facendo ciò in cui credevi" è bella da piangere..perchè esprime la consapevolezza dei fans riguardo ai sogni del Sic, esprime la conoscenza profonda dell'amore integrale che provava Marco per le corse.
Ma la sua morte, la sua tragedia..mi ha ricordato che ciò che ci è stato donato dobbiamo custodirlo con tutte le nostre forze..e se siamo lì, lì per perderlo...dobbiamo fermarci un secondo e riprenderlo tra le mani, afferrarlo forte e non farcelo scappare più.
Marco non ha voluto lasciare la moto, Marco è rimasto attaccato alle sue due ruote, perchè voleva, sperava di rimetterla in gara e di volare come sapeva fare..ma il destino ti attende al primo errore. Io..forse sono paurosa, forse sono troppo realista e mi servirebbero un paio d'ali per sognare..ma mi sarei fermata prima. Io..avrei pensato a chi lasciavo..al dolore che distrugge quelle persone che gli volevano bene, che lo amavano più della propria vita. Io..avrei staccato le mie mani da quelle manopole, e avrei detto..."Posso sempre rifarmi alla prossima gara ma la mia vita me la tengo stretta!"
Forse sarà una visione agghiacciante la mia, non lo so..ma questo è quello che penso.

Continuo a seguire le corse, forse solo un po' meno di prima, continuo a non guardare e non ammirare la velocità con cui sfrecciano su quel cemento. Perchè per me..non se n'è andato un corridore, un personaggio famoso che fa notizia...per me se n'è andato un amico. E quando succede..potrai capire perchè lo faceva, potrai ammirarlo..ma non potrai dimenticare il dolore che ti provoca questa perdita.

In questo giorno..ho continuato a sorridere, a fare finta che nulla fosse diverso..perchè a Marco ci penso sempre. Perchè Marco è con me in ogni istante, non deve ricorrere un giorno speciale per farmi ricordare che è esistito, non devono esistere le immagini che circolano per mostrarmi il suo volto sorridente. Io lo ricordo, lo ricordo benissimo il suo sorriso. I suoi occhi che a mala pena si vedevano con tutta quella chioma riccioluta.
Io lo ricordo..365 giorni l'anno..come un amico.