Una delle mie preferite.
Come il mercurio è densa (in realtà non so se il mercurio sia denso, ma mi dà quell'impressione).
Mi ricorda un po' il dolore esistenziale e le sensazioni della nascita, mi fa venire in mente svariate immagini a dirla tutta, per esempio una videocassetta che viene rimandata indietro, un neonato che ritorna feto, un pesce che ritorna nell'uovo, un corridoio invaso da un'onda blu scuro che si ferma e viene "riavvolta" indietro.
Il dolore esistenziale che mi suscita è innegabile: è disturbante e rilassante insieme; è violenza allo stato puro eppure ha un lieto fine.
E' metallica, indifferente, fredda, paurosa, aguzza, azzura, soffocante, tiepida e stonata.
Mi fa star male e mi fa star bene.
E' una fusione inscindibile degli opposti dell'universo, è una reazione nucleare, è una stella che muore.
Qualunque cosa sia è molto bella e tu hai molto talento, spero che aggiornerai anche "o tu o io" che seguo con il cuore.
Tai.

E' una protesta contro i bellissimi materiali chimici che si trovano nelle scuole? Io ricordo che quando stavo in primo liceo (taaaaaaanti anni or sono) avevo metà della scuola composta da amianto, e non potevamo andare nei laboratori perché si trovavano nell'ala della scuola che era off-limits. Mi sono piaciuti molto i passaggi che hai scelto per andare dall'acqua agli elementi chimici, per poi tornare alle creature viventi e poi di nuovo all'acqua: una piccola drabble nonsense che però fa sorridere chi c'è passato in mezzo e, diciamola tutta, con un sorriso piuttosto amaro. Non commenterò altro perché purtroppo nelle poesie o nelle filastrocche non so mai cosa dire, non mi definisco un'intenditrice. Però posso dirti che se l'avessi letta 13 anni fa (eh sì, ne è passata di acqua sotto i ponti) l'avrei subito appesa sulla porta della mia classe in segno di protesta!

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C'è un che di simpaticamente originale che rende questo testo piacevole alla mia lettura. Molto carino, sarà per lo stile nonsense o per l'ambito chimico, ma mi è davvero piaciuto.
N. F.

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