Recensioni per
Tu, robot
di Nykyo

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/12/15, ore 20:19
Cap. 1:

La tua è una delle FF su Sherlock e John più toccanti che io abbia mai letto... Ho consumato tutti i fazzoletti che avevo in casa! Meno male che alla fine il caro John decide di soccombere all'amore che prova per il suo migliore amico; capisco la rabbia, la delusione dovuta al sentirsi escluso, messo da parte, ma la dichiarazione d'amore di Sherlock (perchè i suoi vaneggiamenti sono questo in realtà) è la più bella e sentita, la più toccante e vera che io abbia mai letto, udito, visto, sognato... Grazie di cuore per avermi regalato questa perla di FF!!! :)

Recensore Junior
09/11/13, ore 17:47
Cap. 1:

Ciao Ny, sono davvero parecchio arrugginita con le recensioni, quindi scusami in anticipo se il commento sarà confusionario XD
Per iniziare ovviamente devo dirti che mi è piaciuta un sacco, infinitamente. Ritrovo in questa storia il tuo stile che ho sempre adorato, il tuo Angst introspettivo, la cura dei particolari. Non trovo spesso delle Johnlock che soddisfino pienamente ciò che cerco in una storia su loro due, perchè c'è sempre qualcosa che manca o qualche cosa di troppo, o un viaggio inaspettato nella terra dell'OOC per Sherlock e così via, ma sapevo ancora prima di iniziare a leggere che tu non mi avresti assolutamente delusa. Qui c'è tutto. Leggo spesso tante polemiche in giro per il web contro chi shippa Sherlock con John o con chiunque altro, per via della sua "asessualità" o della sua mancanza di "desiderio" verso chiunque, io personalmente trovo che sia una gran cazzata, persino il papà di Sherlock ha dovuto capitolare e dar spazio ai sentimenti della sua creatura ad un certo punto, anche se per poco e giusto in caso di quasi-morte di John, ma i sentimenti ci sono, e lo Sherlock della BBC non fa eccezione. "Ti brucerò il cuore, mi ha detto, e aveva ragione" dice il tuo Sherl a John. Moriarty sapeva che Sherl ha un cuore, anche se il nostro Sociopatico preferito cerca di negarne l'esistenza. Certo, un cuore per la sua mente scientifica è solo un organo che pompa sangue, non lo specchio di qualcosa di effimero come i sentimenti. La gente normale è così semplice, così facile da capire e da analizzare, eppure di fronte ai sentimenti degli altri pure lui si perde, come se gli mancasse un pezzo degli scacchi.
Oh John, caro vecchio John. Una delle critiche fatte a Conan Doyle è proprio quella di aver fatto accettare troppo tranquillamente il ritorno di Sherl al buon dottore, e grazie a Dio Mark Gatiss ha dichiarato che anche lui ha sempre trovato strano questa accettazione così rapida e che ci metterà una pezza, per cui il ritorno di Sherl non sarà così indolore almeno nella serie BBC, e giustamente nemmeno nel tuo racconto lo è. Un pugno in faccia è il minimo che ci si possa aspettare e una bella cicatrice da portare a vita, come monito del dolore procurato, è solo giustizia. I vaneggiamenti di Sherlock febbricitante sono assolutamente fantastici, così da lui e perfettamente credibili. John è altrettanto perfetto nella sua imperfezione umana, nel suo dolore e nella sua rabbia, nella descrizione di come è caduto in pezzi con la scomparsa di Sherlock. John è così umano, pieno di sentimenti, e totalmente non in grado di nasconderli a lungo. L'introspezione del dolore di John è assolutamente meravigliosa, non manca nulla. Il tuo racconto è pieno di frasi che andrebbero citate una per una, per la loro bellezza e precisione, per la lettura impeccabile, a mio parere, del loro carattere e dei loro sentimenti. Non c'è nulla di banale o di buttato a caso qui, funziona tutto come un orologio svizzero, così come Sherlock vorrebbe che funzionasse il suo corpo. "Senza di te non funziono, il mio cervello si blocca e io non funziono più." Che cosa romantica da dire, più romantica di 10mila 'ti amo', anche se probabilmente non era sua intenzione esserlo. Lui parla di sè come di una macchina, ingranaggi e cervello, ma lui non è un Robot, non è fatto di pezzi meccanici che si inceppano, così come vuol credere lui, e dovrà essere John a farglielo capire con un bacio, due, tre, mille e con tanta, ma tanta pazienza.

P.S ti adoro, non smettere mai di scrivere così! :)

P.P.S ahhhhhhhhh ho dimenticato di scrivere che mentre mi apprestavo a leggere ho cercato su you tube qualcosa da ascoltare e ho messo per tutto il tempo clocks e trouble (coldplay) a ripetizione. Andando a rileggere il testo di Trouble, mi sono resa conto che le parole ci stavano a pennello con la storia, e non mi ricordavo minimamente di che parlasse la canzone quando l'ho scelta, pensavo solo che la musica era adatta o_o. Mi mandi messaggi subliminali? XD :*
(Recensione modificata il 09/11/2013 - 09:37 pm)

Recensore Master
05/11/13, ore 22:15
Cap. 1:

Ho bisogno di ossigeno. E di coccole. E di qualcosa che calmi i battiti del mio cuore perché, Dio, questa ficcy mi ha sommerso di emozioni d'ogni genere *_________* Avrei anche bisogno di conoscerti, parlarti, diventare tua amica perché scrivi magnificamente e vorrei dirtelo mille e mille volte! <3
Non avevo mai letto nulla di tuo e dunque non sapevo che sarebbe stata una bella lettura. Ultimamente cerco di non leggere le post Reichenbach perché le abbiamo viste in tutte le salse ma le recensioni mi hanno incuriosita così ho aperto la storia e non potevo fare scelta migliore. 
È assolutamente perfetta. Emozionante, coinvolgente dal primo all'ultimo rigo, con personaggi totalmente e splendidamente IC. 
Spero di leggerti ancora in questo fandom perché sei davvero superlativa <3

Recensore Junior
04/11/13, ore 15:05
Cap. 1:

meravigliosa. anni fa adoravo le tue ff su harry potter - ancora adesso, in veritá. sei sempre bravissima!!! e poi che coppia!<3

Recensore Master
03/11/13, ore 12:51
Cap. 1:

Bellissima storia, mi è piaciuto come una banale influenza diventi modo per Sherlock e John per raggiungere un chiarimento definitivo su troppe cose che tra loro sono rimaste in sospeso. Perché John l'avrà anche perdonato, però non ha saputo, fino a questo momento, guardare dentro di sé e comprendere cosa significhi davvero aver accettato nuovamente Sherlock nella sua vita (significa lasciare a casa la propria moglie e precipitarsi dall'amico malato), né perché lo abbia perdonato (come si dice lui stesso, aveva tutti i diritti di non farlo, dopo una carognata simile). E, lentamente, dolorosamente, come quando con il sudore si fa purga la febbre, i sentimenti emergono, e con essi le ammissioni.
E' "giusto" in un certo senso che, da parte sua, Sherlock si lasci andare in questo modo, reclamando capricciosamente la presenza di John accanto a sé, intanto che è vittima della febbre alta, perché sappiamo tutti che, quando è lucido, Sherlock costruisce attorno a sé troppe barriere, soffoca ciò che prova e non sarebbe stato in grado di rapportarsi a John così come fa quando è malato.

Recensore Veterano
30/10/13, ore 23:52
Cap. 1:

Ma è di una bellezza devastante... Dio, il tuo Sherlock, il modo in cui cerca di rimettere insieme i pezzi (e sempre sbagliando i calcoli), il modo in cui confonde il cuore con il cervello ("il mio cervello si spegne" che meraviglioso idiota), il suo delirio lucidissimo, crudele, tenerissimo... Ti dico solo che questa entra nella mia personale classifica delle tue storie più belle, e che sono incantata e commossa. Purtroppo al momento non riesco ad aggiungere altro, mi sento un'idiota il cui cervello non riesce ad esprimere il cuore.

Recensore Master
29/10/13, ore 08:31
Cap. 1:

Bellissima. Hai scritto una storia spettacolare: l'ho letta d'un fiato, trattenendo davvero il respiro. E Sherlock e John sono davvero loro: il fatto che Sherlock imputi all'assenza di John la sua incapacità di pensare lucidamente è così tipicamente da lui. Ed il fatto che dica al dottore che ogni mattina sentiva il profumo del suo caffè e lo sentiva muoversi in cucina, in realtà è una grande dichiarazione d'amore. E John torna a casa. Sulle montagne russe in realtà, ma è quello che vuole.