Recensione/valutazione valida per il contest "La ragazza e...la maledizione" indetto sul forum di EFP
Grammatica e ortografia: 10/10
Nulla da segnalare, o almeno non al punto da essere notate alla lettura per la loro gravità, posso segnalare nella parte finale la sequenza di “svegliati”, scritti in maiuscolo (sarebbe preferibile evitare quest’uso in un testo che ambisce ad avere dignità letteraria), in un caso poi manca la i (è riportata la lezione “SVEGLATI”), oppure il secondo nome della strega che da “Sesamus” diventa “Seamus” (fa un certo effetto alla lettura vedere il nome di una pianta trasformarsi in un nome di persona gaelico irlandese…) o un “infondo” che scritto così sembra la prima persona singolare del presente indicativo del verbo infondere, sarebbe stato meglio scrivere le parole come “in fondo”
Stile: 10/10
Niente affatto malvagio, mi è parso molto ben inserito il momento del flashback che permette di chiarire l’antefatto che ha portato alla situazione incresciosa della protagonista (come anche l’uso del francese nella partita a scarabeo, ha dato un aiuto all’ambientazione), permette di capire come si sono svolti i fatti prima che il corso del tempo ne provocasse una corruttela del messaggio.
Anche il lessico mi sembra ben scelto, ho solo un dubbio al riguardo, la protagonista usa il verbo “pitturare” per descrivere la sua attività preferita, credo che tale verbo sia più adatto se si tratta di muri e/o pareti, se invece si riferisce ad attività artistiche sarebbe meglio usare “dipingere”. Originalità: 9/10
Il tema di come un (o in questo caso una) discendente debba affrontare le colpe (vere o presunte) compiute dai/dalle ascendenti non è una novità, in questo caso però devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla modalità in cui è avvenuta, non in qualche oscuro antro o in una tenebrosa foresta, ma in ambito che almeno apparentemente è più sereno (in realtà non è del tutto così, ma parlo di apparenza a prima vista), nel corso di una serata tra amiche (o pseudo-tali)
Gradimento personale: 9/10
Tra i vari momenti della storia mi è piaciuta molto la scena del gioco da tavolo, tra persone dove l’amicizia è piuttosto formale (per non dire inesistente), c’è un detto legato al mondo del poker che dice “Se dopo mezz’ora che stai giocando non hai capito chi è il pollo vuol dire che il pollo sei tu”, in questo caso si potrebbe adattare alla situazione, ma non tanto relativo al gioco, quanto alla persona che si trova nella spiacevole sensazione ove si ride di lei, non con lei.
Devo dire che in un primo momento mi è parso piuttosto strano che la famiglia della protagonista nel trasferirsi in Canada abbia evitato di stabilirsi nella provincia francofona (ove forse avrebbero avuto meno difficoltà d’inserimento grazie alla comunanza linguistica) preferendo invece la costa atlantica, ma avranno avuto i loro buoni motivi.
Credo però di non aver capito bene il ruolo di Coffie, a parte il suo ruolo di “Edipo” nella vicenda e se c’entra qualcosa quel Gary che lei conosce alla festa, anche di Samson non so dire quanto sia stato sincero il suo interessamento, dato che all’inizio sembra eterodiretto.
Caratterizzazione dei personaggi: 3/5
Della protagonista si può dire che è come sospesa, da una parte sembra coraggiosa (a volte anche sfrontata, al punto che vuole battere sul tempo la strega o chi altro le ha rovinato infanzia e adolescenza), ma altre volte si evince che è solo un aspetto del suo carattere, che mostra come in realtà portare quella scomoda eredità le pesi eccome (in un certo senso, la maledizione ha colto nel segno, voleva punire l’ostentazione della vanità, ebbene la protagonista è vanitosa)..
Bisognerebbe parlare anche dei personaggi dell’antefatto, Roridula fa tenerezza nella sua volontà di integrarsi (ma purtroppo quando uno si dimentica di essere “diverso”, glielo ricordano gli altri) in un mondo che non le appartiene, mi dà l’idea di un personaggio a metà, divisa tra due discriminazioni diverse (sia da parte della comunità magica che da quella delle persone “normali” o cosiddette tali) ma non per questo meno pesanti da affrontare, penso davvero che si sia divertita a vedere quell’altera persona scongiurarla, la vendetta si sa va gustata fredda.
Attinenza al tema: 5/5
C’è eccome soprattutto per aver sviluppato un aspetto del bando che sinceramente credevo non sarebbe stato trattato, ovvero quello che la maledizione gettata sulla protagonista poteva essere una fola o quanto meno un caso di autosuggestione.
Totale: 46/50 |