Ho letto questa storia tempo fa, ma non avevo ancora riesumato questo account per le recensioni quindi recupero un po'. Prima di tutto non sai quanto mi renda felice vedere il mio nome là sotto, davvero. Sei dolcissima Chiara. Nessuna nota d'autore o altro, solo i nostri nomi. E questo perché hai un gran cuore. In ogni caso sono qui per recensire la storia quindi inizio.
Prima di tutto il tuo stile di scrittura è molto scorrevole e piacevole da leggere, nessuna frase troppo contorta o cose del genere e questo lo apprezzo molto. Grammatica e punteggiatura sono apposto e quindi non posso dire niente di negativo. Poche righe ma d'effetto.
E' la dolcezza. Questa storia è la dolcezza. Non ho capito se sarà una long perché c'è quel "stay with us" ma hai segnato "completa" nell'introduzione, ma non importa. E sai perché? Perché mi piace così. Trapelano così tante cose da quelle poche e intense parole che potrei farmi film interi su quei due.
Louis, ah Louis. No anzi, parto da Harry perché fa meno male.
Harry ha tanti problemi. Il primo è con sé stesso. Da quel che ho capito (saranno tutte supposizioni da adesso in poi), ha paura di non riuscire. E' un ragazzo ansioso con la paura costante del fallimento, con la paura di deludere chi lo circonda e in particolare sé stesso e Louis, dai cui non vuole farsi aiutare ma in fondo lo sa anche lui che senza il ragazzo dagli occhi blu, non ce la può fare. E' per questo che gli dice "Vieni con me." Una richiesta d'aiuto che spazia tra i due portandoli in un universo diverso.
Vieni con me, fuggi dal test.
Vieni con me, vieni a salvarmi.
Vieni con me, andiamo a farci del male insieme.
Hanno un problema comune, non è esplicito, ma lo hanno, altrimenti non si sarebbero conosciuti. Sono sulla stessa barca di qualcosa ancora a noi sconosciuto, un mare di guai (tanto per citare qualche canzone), un oblio che li porta verso l'oceano aperto, dove l'unica cosa che può salvarli è guardarsi negli occhi e sperare nell'altro. Sono così, Harry e Louis di questa storia. Non vogliono essere aiutati, ma non si rendono conto che si stanno già aiutando a vicenda.
Louis.
Louis fa bene ad incazzarsi con Harry, soprattutto perché stava per essere investito e soprattutto perché non finisce il test. La Hastings li perdonerà? Lo spero per loro. (Si chiama Spencer di nome? Dimmi di sì). Louis da un lato è più coraggioso di Harry perché non va con lui. Non vuole perdersi ancora in quell'oceano, vorrebbe che il riccio restasse saldo a terra con lui piuttosto. Gli fa intuire cosa prova per lui, ma Harry è troppo preso dalla paura del fallimento per capirlo. E a Louis non resta che fargli aprire gli occhi, come sempre e rifiutare di andare con lui. Lo dilanierà questa scelta, ma posso comprenderlo, perché come hai scritto "Non posso, perché se non sto bene io, non potrò nemmeno far star bene te.”
E' proprio questa la frase che contiene tutta l'essenza di quelle righe. Louis vuole farsi curare, vuole risolvere il suo problema perché finalmente ha trovato una ragione per farlo, ovvero Harry. Non gli importa di niente se non di lui.
Non so, queste sono le mie teorie, scusa se mi sono dilungata un po' troppo. Spero comunque che questa sia una long, o lo diventi, ho voglia di farmi ancora seghe mentali su questi due personaggi che hai creato e che mi stanno turbando un po'.
Comunque, brava.
Continua (questa invece è una minaccia.)
Un bacio,
Cristina.
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