Salve, Alessa!:)
Ti dirò... mi ha incuriosito la trama, anche perchè io sono una fan di questa coppia padre-figlio. (Haytham e Connor).
Dici che è una schifezza... ma posso assicurarti che non è così.
Io stessa ho sempre cercato di scrivere qualche dabble e le poche che ho iniziato si sono trasformate in one-shot perchè sono negata a scrivere dabble. ù.ù. L'unica cosa che mi riesce bene, ancora per poco, sono le flashfic e chisa come.
Ma veniamo al testo: in queste 110 parole sono racchiusi sentimenti tristi. Ma è bello, comunque, che Connor, precedentemente Ratonhnhaké:ton, faccia questa riflessione... anche se in terza persona. La parte che preferisco è certo questa: "Loro vivevano in case di pietra, loro sparavano il fuoco dalle mani. Non indossavano pelli di animali e non usavano armi di pietra. Erano la civiltà."
Perchè qui, in poche parole, spieghi tantissime cose veramente. "Vivevano in case di pietra, loro sparavano fuoco dalle mani..." sono reflessioni che, sicuramente, avrà pensato chiunque indiano. Infatti al suo villaggio raccontavano così gli uomini "bianchi".
Una reflessione più che vera, per gente che viveva all'epoca e sopratutto per gli indiani, quindi.
Bhè... non può che finire nelle mie "preferite" questa storia.*-*
Bella, scorrevole e vera. Con reflessioni, ti ripeto, davvero vere per la gente che ha vissuto all'epoca.:)
Ti faccio i miei complimenti!
Alla prossima,
Kate Pierce. |