Recensione/valutazione valida per il contest "La ragazza e il soldato" indetto sul forum di EFP:
Grammatica e ortografia: 10/10
Non ho trovato nulla di particolare da segnalare da questo punto di vista, o almeno non così notevole da poter essere segnalata in questa parte del giudizio
Stile: 10/10
Molto leggibile, le parti narrative e quelle dialogiche mi sembrano ben incastrate tra loro e permettono ai personaggi di mostrarsi molto bene nelle loro qualità (e difetti)
Originalità: 8/10
Da questo punto di vista non ve n’è molta, in altre parole il tema dell’individuo che in un paese dittatoriale nutre idee contrarie a quelle del regime è stato usato più volte (senza dover per forza scomodare il Winston Smith di 1984 o il Pereira del romanzo di Tabucchi, soprattutto negli ultimi anni si è visto un fiorire di storie ambientate in paesi sotto regime dittatoriale dove il/la protagonista segretamente contesta le posizioni al potere, tanto da far pensare che siano più gli oppositori che i sostenitori del governo), in questo caso però almeno non c’è la ribellione aperta.
Gradimento personale: 10/10
In generale, posso dire di averla gradita molto, in primis perché hai parlato di un’opposizione a un regime oppressivo fatta non in base a un contenuto ideologico, ma per un semplice senso di umanità di chi non tollera gesti esecrabili come quello fatto da Johann, sembra poco, ma in quel contesto essere capaci di rifiutare la corte di quello che poteva essere definito un ottimo partito non doveva essere facile (da dire che nemmeno lui sembra insistere, forse ha subodorato qualcosa, del resto fa parte di un’organizzazione poliziesca e il fiuto investigativo non doveva mancargli, forse va a suo merito non aver provato ad averla comunque con la forza) e in secondo luogo per aver parlato di una persona che aveva capito che qualcosa non andava quando nessuno se n’era accorto).
Quanto a quel tanghero per il quale si stava malauguratamente innamorando la protagonista, c’è da sperare che il processo e la condanna buon pro gli facciano (a Norimberga la Gestapo venne accusata di crimini contro l’umanità, e di certo lui non ne era contrario, al limite poteva rifugiarsi dietro la classica frase “Eseguivo ordini”), ma non credo gli siano del tutto precluse le vie di un reinserimento nella società dell’allora Germania Ovest, mi viene alla mente un personaggio del telefilm Heimat, storia di una famiglia renana del ‘900, che durante il regime è un membro delle SS attivo e fanatico, ma dopo la guerra fa dimenticare il suo passato riciclandosi come referente locale della CDU, può darsi che qualcosa del genere possa capitare anche a lui, del resto una seconda possibilità va data a tutti, ma non so se se la merita...
È uno strano (ma felice) paradosso che chi pensava di portare il suo paese in un’epoca di gloria e splendore l’aveva in realtà distrutto, mentre tale compito sarebbe toccato proprio a persone come la protagonista e il suo compagno, una volta usciti dalla sciagura della guerra.
Caratterizzazione dei personaggi: 5/5
Anche da questo punto di vista posso dire che il giudizio è positivo, la protagonista è ben descritta nel suo essere leggermente diffidente verso il regime nonostante le sue promesse di grandezza, non si tratta di qualcosa di razionale, non la si può definire una vera e propria oppositrice, si può dire che lei e la sua famiglia facciano parte di quelle che vengono definite “maggioranze silenziose” che non si occupano molto di politica ma al massimo hanno paura di subirne le conseguenze.
Quanto a Johann, si poteva dire all’inizio: “Peccato che sia una canaglia”, ma ha tutto il tempo per dimostrare che invece lo è davvero, forse la protagonista doveva capirlo prima, ma almeno l’episodio le ha permesso di capire il rischio che correva a farsi impalmare da un “volenteroso carnefice” del regime; su Peter, devo dire che a una prima lettura non appariva molto empatico, in altre parole sembrava che la protagonista l’avesse scelto per una sorta di versione locale del “chiodo scaccia chiodo”, invece nel procedere della storia appare abbastanza chiaro che era davvero la persona adatta a lei, coscienzioso e senza manie di grandezza (e soprattutto senza pensieri di egemonia sul prossimo basati su ideologie terrificanti).
Attinenza al tema: 4/5
Direi che c’è, vi sono entrambi gli elementi richiesti dal contest e sono usati al meglio, anche se il soldato sembra più assegnato alla sicurezza interna che alla difesa da nemici esterni..
Totale: 47/50 |