Questa storia è stupenda. Punto. Sotto ogni punto di vista.
Magica, divertente, emozionante e, lasciamelo dire, scritta benissimo.
L’idea di Sherlock che a undici anni, nonostante le sue già notevoli capacità deduttive, crede ancora a Babbo Natale, mi ha stregato e mi ha intenerito, perché dolce e perfettamente in character, e ho letto tutta la storia con il fiato sospeso, in bilico tra il desiderio che qualcuno (Mycroft) intervenisse per mantenere viva questa sua illusione e la consapevolezza che prima o poi il nostro piccolo genio avrebbe scoperto la verità.
Sei stata bravissima perché sei riuscita a rendere reale e credibile la battaglia di Sherlock per dimostrare l’esistenza di Santa Claus, tutti i suoi tentativi, tutta la sua determinazione...
La scena ambientata in classe, quella in cui i suoi compagni colgono al volo l’occasione di burlarsi del bambino strano, saputello, che li eclissa con i suoi risultati ogni giorno, colpendolo proprio dove faceva più male, ha fatto male anche a me... mentre fuggiva dalla classe Sherlock sembrava così solo...
E bellissime le riflessioni di Mycroft:
“Esteriormente sembrava normale, per quanto Sherlock potesse sembrare normale, eppure per la prima volta nella sua vita Mycroft vide il dubbio nel suo sguardo, la paura di aver sbagliato.”
Ho adorato questa frase... l'incertezza che gli nasce nello sguardo, così evidente che anche Mycroft riesce ad accorgersene.
Il finale poi mi ha fatto stringere il cuore, dolceamaro, venato di speranza.
Bellissimo.
Ho letto che è la prima storia che scrivi per il fandom di Sherlock e ti prego... non smettere!!! Assolutamente!
Perché davvero non vedo l’ora di leggere qualcos’altro di tuo. Complimenti!
Sofy |