Pare un dialogo tra fantasmi, più che un dialogo tra un vivo e il ricordo che egli ha di un morto, e sta in ció secondo me la bellezza di questo racconto.
Si percepisce molto bene quant'è stato svuotato il professore da quell'esperienza, dall'aver perso un suo allievo e dalla stessa credenza di essere stato la causa della morte del ragazzo.
In certe situazioni della vita ci si incolpa anche se non è del tutto colpa nostra, a volte non lo è per niente (ma lo si fa lo stesso finendo per giocare - consapevolmente - a un perverso gioco masochistico di cui non si capisce la finalità), ma se la colpa riesce, dopo aver ripercorso tutti i passi della tragedia ragionevolmente, a essere nostra anche solo in quantità parziale allora non si hanno più scuse nè vie per la salvezza; si comincia a odiare se stessi, come esplica anche l'insegnante.
La mente umana è la più cattiva e spietata quando si tratta di darsi meriti o demeriti, o così penso io.
Alcuni di noi hanno un bisogno talmente forte di giustizia che se fossero loro per primi a commettere un errore piuttosto importante finirebbero per non perdonarsi mai, schiacciati dal rimpianto.
In questo modo gli anni di vita che rimangono a Keating diventano un suo personale girone infernale autoimposto in cui i suoi peccati vengono espiati con una lentezza torturante.
Sembra che, alla fine, non la consideri una pena sufficientemente esaustiva.
Hai reso benissimo tutti questi temi, davvero con eleganza nello stile narrativo, anche paragonando Neil a un ragazzo freddo, gelido, poichè se ne va in una notte invernale e senza confidare a nessuno l'ultimo atto che avrebbe compiuto, benchè precedentemente si fosse mostrato a tutti come un libro aperto.
Un'incoerenza tanto amara che infatti stordisce la persona più vicina a lui, Todd.
Dico anche la mia sul commento:
Non tutti i poeti estinti hanno vissuto.
Si puó dire che l'abbiano fatto solo coloro che hanno superato se stessi dando prova di una notevole evoluzione del personaggio: e si tratta di Neil, Todd, Charlie e Knox.
Ognuno di loro, attraverso le parole, si è lanciato in imprese estremamente coraggiose che hanno dato una svolta decisiva alla storia: Neil nella recita teatrale, Todd alla fine del film, Charlie per tutta la durata della pellicola (perchè mai e poi mai si rifiuta di dire ció che pensa ed è l'unico a mantenere costante questo atteggiamento, purtroppo pagandone le conseguenze - a dimostrazione del fatto che questa società malata vuole sempre disfarsi di chi non ha paura di ammettere la verità) e Knox con Chris.
Meeks, Pitts e Cameron restano figure di contorno perchè nonostante i loro tratti caratteriali ben definiti non hanno manifestato d'essere andati incontro a un cambiamento positivo o in generale a un cambiamento qualsiasi.
Sono più o meno le stesse persone di inizio film, non segnate più di tanto - non come gli altri, invece - dai rischi che hanno corso e le avventure-sventure affrontate.
È soltanto il mio parere, peró ci tenevo a esprimerlo.
Resta ad ogni modo un'ottima fanfiction. |