Buonasera, Gnocconana.
Probabilmente non leggerai mai questa recensione - in effetti, arriva un po’ in ritardo rispetto alla data di pubblicazione - ma spero comunque ti farà piacer sapere che il tuo brano mi è piaciuto moltissimo. È un peccato che tu non abbia approfondito il personaggio di Emi in un’altra opera: questa one-shot mi ha catturata a tal punto di sperare in una long ad essa collegata! Ma non tergiversiamo.
Le emozioni provate e descritte dalla puella magi sono vivide, ma anche inafferrabili; la sua disperazione è palpabile, e mentre la speranza lascia posto alla desolazione, Kyuubey non può fare a meno di alimentare questo fuoco con le sue parole ciniche. Dopotutto, gli Incubator sono essere privi di emozioni; come avrebbe mai potuto capire Emi? Inoltre, a mio dire, non può decisamente ergersi a giudice del desiderio della ragazza. Basti ricordare a come sia apparso a Mami, sfruttando quel momento dolorosamente tragico per stipulare il contratto con lei.
È un paradosso che Emi, una volta trasformatasi in Strega, si sia tramutata in ciò da cui aveva tentato di salvare suo padre. Ironia della sorte, eh? D’altronde, è un po’ come la Legge del Contrappasso: al peccatore tocca una pena simile per somiglianza o contrapposizione ai peccati commessi. Per quanto poco sia stato parlato di Emi e della sua vita di ragazza magica, è un personaggio che mi ha davvero incuriosita. Chissà, magari un giorno riprenderai in mano questa storia. Che dici? Se tu lo facessi, la seguirei senz’altro. Intanto, questo brano finisce con un biglietto di sola andata tra le ricordate.
Ancora complimenti, e alla prossima!
Ayako |