Il video mi è piaciuto moltissimo. Il problema della "vita" in organismi artificiali è stato più volte affrontato dalla SF, a volte con risvolti inquietanti (pensiamo al computer "umanizzato" di 2001 Odissea nello spazio, che non a caso quando viene disattivato dice "ho paura..."), a volte, come il Comandante Data di Star Trek, con risvolti leggermente umoristici, ma sempre come "consapevolezza di sé". Un cervello artificiale sufficientemente complesso può diventare consapevole, e allora il confine fra "essere vivente" e "essere inanimato" diventa assolutamente indistinto. Questo racconto (scritto bene, con stile pulito e veloce) può essere molto interessante, perché l'anomalia strutturale di Kara la induce a comportarsi e a pensare come se facesse parte della specie umana. Ci sono le premesse per qualunque sviluppo, e spero che l'autore abbia in mente una buona storia.

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