Ciao,
innanzitutto, brava.
Tutto ciò che riguarda Vegeta e la sua famiglia, perchè è di questo che credo tu intenda implicitamente parlare, meriterebbe un "brava" di diritto... purtroppo così non è XD ma sarebbe un mondo migliore...
Oltrepassando il mio delirio utopistico...
Mi permetto di sottolineare, e di stimare, la difficoltà volutamente inserita in questa storia.
Sei andata a ricercare tre addii importanti: l'addio di Vegeta a Bulma, l'addio di Vegeta a Trunks, l'addio di Vegeta a tutti... o meglio, l'addio di Vegeta a sè stesso. Momenti descritti con poche incisive parole che subito ci riportano alla mente il momento esatto a cui fai riferimento.
Il dilemma per noi che leggiamo non sta tanto nel riconoscere questi momenti o nel riflettere sulle differenze... importanti, certo, ma a che scopo? ecco, l'enigma che poni è dettato da quel "Mother - Boy - Father". Che, se considerati insieme, non vanno a formare i termini corretti per identificare una famiglia: "mamma, papà e figliolo" è ben diverso, in sonorità e contenuto, da "madre, ragazzo, padre".
E credo tu sia riuscita, o forse non l'hai fatto apposta ma ci sei comunque riuscita, a mettere questi tre termini in maniera ascendente così che vengano assimilati nel concetto di "famiglia" solo all'apparire di quel "father". Spiego: il primo addio di Vegeta non è rivolto ad una donna anche solo compagna di letto, no; è rivolto ad una "mother", alla stessa persona con cui passava le notti, che viene lasciata anche (o forse soprattutto) perchè incinta. "Mother", appunto, non compagna, non amante, non mamma. Parimenti, il secondo addio di Vegeta è rivolto ad un generico "Boy", non a un figlio, non a un "figlio del futuro", come se quel ragazzo non fosse nessuno, eppure questo "Boy" gli smuove qualcosa dentro. E questo smoversi culmina nel terzo addio di Vegeta, che, ripeto, non lo vedo tanto come un addio alla vita e alle persone che ha capito di amare, anzi è proprio dicendo addio che se se ne appropria (cit. "per salvarlo doveva lasciarlo); è un addio al "Father", alla percezione di se stesso non più come "Vegeta" ma come "Padre". Se il personaggio non fosse maturato, al posto di quel "Father" ci sarebbe stato benissimo un bel "Saiyan". Invece la maturazione ottenuta gli fa dire addio ad uno se stesso nella veste di genitore consapevole appena ottenuta. E qui, proprio con questa consapevolezza di essere padre, giunge a compimento l'idea di famiglia, che non poteva considerarsi completa con i soli termini di "madre" e "ragazzo".
Da notare anche la diversità del rapporto addio/morte: nel primo caso è un addio per non uccidere, nel secondo è un addio a chi è stato ucciso e poi è resuscitato, nel terzo caso è un addio di chi sceglie di uccidersi per lasciare in vita chi ama.
Insomma, un lavoro eccezionale a mio parere.
Un lavoro eccezionale per me e per coloro ai quali piace scervellarsi un po' di più.
Complimentissimi!
Continua così! (Recensione modificata il 21/11/2013 - 11:10 pm) |