Recensione/valutazione (scritta come giudice sostituivo) valida per il contest "Pacchetti e stagioni" indetto sul forum di EFP:
Grammatica: 10/10
Da questo punto di vista mi pare di non aver trovato nulla o almeno nulla di particolarmente rimarchevole da segnalare in questa sezione.
Pertinenza e uso dei prompt 14/15
Usati molto bene, forse (ma questo è probabilmente un mio limite) sono stati usati nel senso più diretto e “facile” possibile, ovvero la partenza è in effetti descritta nella storia come l’atto pratico di lasciare un luogo per un altro, le labbra sono quelle della persona amata (o comunque tenuta in gran considerazione dal protagonista) e i germogli sono quelli delle piante (forse con un po’ di fantasia interpretativa si possono interpretare anche in senso traslato, ovvero quello di vedere nei “germogli” l’idea del protagonista di superare una fase non molto felice della propria esistenza e di incominciarne una nuova fase altrove (un proverbio recita: “chi cambia paese cambia fortuna”), riguardo al prompt “stagionale”, direi che è stato reso molto bene e non solo dal punto di vista strettamente meteorologico- climatico (pur presente e con dovizia di particolari), sembra proprio che il protagonista stia vivendo una sorta di “primavera dello spirito” che dovrebbe aiutarlo a superare una fase estremamente cupa della sua vita.
Originalità 8/10
Secondo me l’idea iniziale di un protagonista che vede nella natura lo specchio di sé stesso e fa associazioni di idee tra quello che vede intorno a sé e la sua situazione contingente non era male, il problema è che è un tema che è stato sviscerato moltissime volte nella narrativa, per non andare troppo indietro nel tempo, si potrebbe pensare a composizione petrarchesche come “Zephiro torna” o “Solo e pensoso”, anche se ammetto che pensare a un’atmosfera del genere ambientata in un fandom dove si pensa a una certa praticità nel modo di gestire le cose merita un voto alto.
Gradimento personale 13/15
Solitamente le storie introspettitve mi picciono molto, e qesta storia ne è un ottimo esempio, in quanto mostra molto bene lo stato d'animo del protagonista intento a riflessioni tutt'altro che allegre su quello che lascia (di solito lasciare quello che si ama non è qualcosa di piacevole, anche se il suo passato non sembra essere stato di quelli che è piacevole ricordare) ma con la speranza che al suo ritorno vi sia una situazione migliore di quella che sta lasciando (ma sembra essere molto fiducioso in merito, ha lasciato l'isola in buone mani....), allora perché non c'è il voto massimo? Difficile a dirsi, direi che è più una sensazione che non qualcosa di effetttivo, forse nuoce alla storia una certa verbosità di fondo o il fatto che il protagonista veda o senta la presenza dell'amata dappertutto.
Almeno questa è la mia opinione in merito.
Totale: 43/50 |
