Recensioni per
Il Demone e il Cacciatore
di syssy5

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
23/11/13, ore 21:37
Cap. 10:

[Recensione contest "Il vino buono sta nelle botti piccole"]

Il titolo sembra sviare il lettore, perché i protagonisti non sono ‘Il Demone e il Cacciatore’, ma la verità, credo, è che esso nasconde un significato più sottile: un paragone e una domanda. Chi è più spietato e brutale dei due? Chi è il vero mostro? Sono poi così diversi? Forse, no. Ottima scelta, davvero.
Mi è piaciuto che tu abbia inserito dei concisi sottotitoli, ma non sempre ho riscontrato un nesso particolarmente azzeccato tra questi e le Drabble cui si riferivano.
Una storia che, grazie al pv interno, quello della protagonista, prende subito il lettore: la fuga concitata, la salvezza, il dubbio, la cattura e l’umiliazione, l’odio che monta e, di nuovo, la fuga.
La fine mi è piaciuta, perché è dolce, per l’importanza data alla famiglia e perché, diciamolo, costituisce un bel colpo di scena. Tuttavia se deciderai di scrivere una conclusione alternativa, senza sogno, la leggerò molto volentieri.
Mi ha intristito e incuriosito particolarmente il personaggio del giovane cacciatore: sincero, la aiuta – l’umanità non l’ha ancora abbandonato – ma poi, quando il suo tutore la scopre, sceglie di non vedere; sarei curiosa di leggere quale ruolo avrebbe in un eventuale sviluppo alternativo o side-story: tornerebbe sui suoi passi?
Una manciata di osservazioni su lingua e forma.
Qui “Cosa stava bramando?” intendevi proprio ‘bramare’ (=desiderare ardentemente) o piuttosto ‘tramare’ (=macchinare un intrigo)? Nel primo caso non mi sembra che abbia molto senso.
Personalmente qua “Senza fare rumore, rotolai, ma gli orecchi del cacciatore esperto riuscirono a cogliere i miei movimenti” avrei aggiunto un ‘comunque’ o qualcosa di simile per rendere la frase più chiara e sottolineare che l’ha sentita nonostante sia stata silenziosa.
La ripetizione, sebbene non identica, penalizza dal punto di vista lessicale questa frase “mentre si avvicinava alla mia posizione, allontanandosi e riavvicinandosi nuovamente”; inoltre, la sequenza mi stona un po’ anche dal pv logico e della consecutio temporum.
Questa espressione “nel vano caso in cui un'anima pia mi avesse aperto” non mi convince granché, personalmente avrei optato per qualcosa come ‘nella vana speranza che un’anima pia mi aprisse’.
Comunque la storia, se non si fosse capito, mi è piaciuta molto! Ti aggiudichi il PREMIO SURPRISE.
frav