Recensioni per
Hound of Hell
di Codivilla

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/12/13, ore 20:05

Ho trovato questa storia seguendo il tuo link in un gruppo di Facebook: devo dirlo, di primo acchito la trama non mi aveva granché entusiasamato ma d'altra parte, adesso che sono arrivata all'ultimo capoverso, posso dire di aver letto un racconto ben congegnato, diretto, molto piacevole. Benché questo sia il mio giudizio ultimo e definitivo, andiamo per gradi. 
La trama è essenziale: un serial killer di stampo classico (l'assassino di giovani donne è una sorta di topos letterario) scrive una lettera al suo "antagonista", alla sua nemesi ed al contempo "complice", come spesso accade. L'identità di Joe s'intuisce dopo poche righe, anche perché, come ho già detto, il rapporto di amore-odio, di rispetto-disprezzo fra criminale efferato e il poliziotto che lo insegue è un motivo ricorrente, senza per questo obbligatoriamente diventare un punto a tuo sfavore, anzi: è soprattutto questo filo rosso, che si dipana mano a mano scivolando da una frase all'altra, ad essermi piaciuto particolarmente. Trovo molto originale la scelta di far fare un passo indietro a Joe, che da controparte, una sorta di alter-ego della voce narrante, diventa un personaggio passivo, e per questo più interessante: hai spezzato la dicotomia, e nel farlo hai attribuito al protagonista caratteri ancor più disturbanti. Da una sorta di gara, di sfidarsi ad un duello di arguzia e prontezza intellettuale, si passa alla persecuzione: questa scelta la trovo molto azzeccata, perché dà spessore e credibilità al personaggio.
Spesso leggo, nei thriller/noir più ingenui, di serial-killer (perchè lo sono quasi sempre) delineati in maniera più o meno balorda: si tratta in genere di uomini in cerca di esperienze estetiche, degli artisti incompresi, che talvolta, secondo me, incarnano più l'ideale di virilità maschile degli autori del caso che il profilo psicologico di un assassino seriale anche solo vagamente verosimile. Un po' di questo stereotipo l'ho riscontrato anche qui, seppure mitigato da una sensibilità diversa, che traspare soprattutto nel finale, come ti ho già detto. 
Credo francamente che il tuo racconto, che pure ho letto molto volentieri, sarebbe potuto essere ancora migliore, se ti fossi chiesta il perché (o l'avessi trasmesso anche al lettore) di alcuni passaggi: ad esempio, il protagonista in un certo senso afferma di uccidere per provare l'ebrezza di troncare una vita, ma al contempo lo delinei come un assassinio di sole giovani donne. Questa scelta la motivi in maniera più o meno fumosa (in che senso deve punirle?); se avessi approfondito di più questo punto, se ti fossi soffermata di più sulla psiche di una figura del genere che, sono sicura, può dare molti spunti di riflessione, non avrei avuto alcun appunto da farti. L'impressione che ne ho tratto è che una prima stesura tu l'abbia fatta partendo da un'immagine predefinita, appunto quella del Jack lo Squartatore/Ted Bundy del caso, per poi manipolarla ed estenderla in una maniera tale che le parti più scontate appaiono in difetto, rispetto a ciò che di tuo hai messo dentro. Ma, ovviamente, questa è solo una mia impressione e magari - probabilmente - mi sbaglio. 
Sullo stile, che è molto lineare, non ho molto da dire: mantieni il tono di un colloquio, il che può anche starci considerato che giochi un po' sulla familiarità fra destinatario e mittente, anche se io ho sostituirei tutti quegli intercalari che hanno un senso solo se "sfuggono" a voce alta, tipo i vari "eh?", con qualcosa di più "scritto". Non credo che qualcuno, scrivendo una lettera, comincerebbe mai con un "umh" di riflessione, né un "ahahah": se si fosse trattato di una conversazione che in un certo qual modo imitava il botta e risposta di un dialogo (ad esempio in chat) sarebbe stato diverso, ma in una lettera mi pare un po' forzato. Logicamente è tutto scritto in prima persona, dunque il lessico e lo stile in generale ci dice molto sulla personalità di chi racconta: in alcuni casi ci sono delle incoerenze di registro linguistico, ovverosia frasi molto rudi, elementari, che si succedono ad altre quasi liriche, ma presumo sia una scelta ragionata per rendere l'esaltazione, il furore del protagonista.
Ti chiedo scusa fin da ora se i miei suggerimenti ti infastidiranno: purtroppo, anche quando recensisco una lettura che ho davvero gradito, mi ritrovo quasi sempre a calcare la mano su ciò che mi ha fatto arricciare il naso, piuttosto che sulle tante cose che ho apprezzato. Comunque la banderina verde attesta la positività del mio giudizio. 
Buona scrittura,
GenGhis 

Recensore Master
01/12/13, ore 12:17

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
In un rapido e strano momento di serietà, vorrei porre questa storia all'attenzione dell'amministrazione.
Perché? beh, perché è bellissima. Bellissima per la trama e l'originalità, bellissima per i personaggi perfetti, il ritratto che il protagonista fa di se', bellissima per lo stile di scrittura, che è favoloso, bellissima perché è bellsima, anche se è una ripetizione.
Ho iniziato a leggerla e già alla seconda riga mi ero immedesimata nel protagonista, anche se è un assassino folle ma lucido, ovvero, ovviamente e fortunatamente, un personaggio molto lontano da me.
Mi è piaciuto il rapporto tra l'assassino e il destinatario delle sue lettere, il modo in cui il protagonista creda di aver instaurato una sorta di amicizia, un rapporto che rende più interessante la cosa che fa.
La descrizione dell'assassinio di Clarie è incredibile, Codi, proprio incredibile.
Non è troppo cruenta, ma è dettagliata, rende partecipi in modo assurdo, lascia stupito il lettore, stupito dalla bellezza della cosa, ovviamente.
Ci sono certe frasi, poi, che sono di una genialità da fare impressione, io credo che dovrebbero essere aforismi o qualcosa del genere.
Frasi bellissime, giusto perché oggi pare che il bellissimo sia il mio aggettivo.
Tipo queste, che non sono riuscita a spezzare: Sai quando, per natura, le pupille umane si dilatano in tale maniera, oltre che nei momenti di paura? Esattamente al culmine del piacere sessuale. È curioso che restino così adorabilmente dilatate in punto di morte e dopo la morte stessa. Verrebbe quasi da dire che morire rassomigli al fare l’amore. .
Io credo che basti leggere le frasi che ho appena incollato, per capire il tenore della tua storia.
Dovrebbero leggerla tutti, per sapere cosa significa essere originali, interessanti, bravi, coinvolgenti, un sacco di cose.
Credo che questa storia se la meriti proprio, una segnalazione per le storie scelte.
Sei stata bravissima, Codi, credo che si sia capito quanto ho apprezzato.
Nonostante volessi tirare fuori il peggio di me nel recensire, ha prevalso quel minimo di serietà e di razionalità nel mio cervello, e quindi oggi hai una recensione seria, fatta fa me.
Mi alzo in piedi e ti applaudo, fratello Orso.
Un abbraccio.
Frà

Nuovo recensore
30/11/13, ore 02:47

Mi è piaciuta tanto, ma non so esprimere un complimento a frasi fatte... Posso però dirti che mi sono immedesimata nell'assassino, non ho letto, perché ho sentito la sua voce ipnotica raccontare... ho goduto con lui mentre incideva la pelle ed ho sbuffato scocciata quando ha parlato della donna del poliziotto. Sono stata malata, ossessionata insieme a lui. Da brivido.

Recensore Master
29/11/13, ore 20:08

Bellissima.
Sei riuscita a raccontare tutta una storia tramite una lettera. Mi è piaciuta come la storia è cresciuta, riga dopo riga. all'inizio era pacata, poi si è fatta via via più dettagliata. Sei entrata sempre di più nella mente dell'assassino.
Ho travato molto interessante l'ossessione quasi morbosa che l'assassino ha per il poliziotto, ma non ho capito se loro si conoscevano in passato.
All'inizio ero convinta di no, leggendo alcune frasi mi è parso di captare una sorta di 'amore' che l'assassino rivolgeva al poliziotto. Poi lui l'ha definito il suo migliore amico.
E' inquietante come sia convinto di avergli fatto un favore uccidendo Clare, mentre invece credo l'abbia fatto di più per se stesso, anzi peggio, l'ha fatto perchè si annoiava senza di lui a tenergli il fiato sul collo.
Così l'ha uccisa, perchè lei era una distrazione.
Spero che il poliziotto capisca qual'è la sua linea d'azione.
Mi è piaciuta tantissimo!!
Daisy

Recensore Junior
29/11/13, ore 10:51

Oh, mio dio. È la prima noir che leggo su efp e direi che come inizio non potevo scegliere una storia migliore. È semplicemente fantastica, eccezionale! Lui è un pazzo furioso! Il tipo di pazzo che ha un'ossessione spaventosa, che crede di essere nel bene e nel giusto. Si crede un paladino della giustizia che sta salvando il mondo. È veramente inquietante e geniale, come geniale è il modo in cui si affeziona alle sue vittime e in cui le uccide. Il fatto che sia possessivo nei confronti di Joe al punto di uccidere la sua fidanzata. Ha la mente di uno stalker psicotico e tu l'hai resa benissimo! Il tuo stile inoltre è davvero molto buono, si vede che scrivere ti piace. *^* la passione è la cosa più importante... E poi che altro... Be' ecco aggiungo che il protagonista mi sa molto di psycho alla Tarantino (che io adoro alla follia) quindi i miei complimenti!
Mi hai incuriosito, quindi credo proprio che quando avrò tempo leggerò qualche tua storia. :)
Un bacio e alla prossima;
Marlene

Recensore Veterano
29/11/13, ore 00:08

Ti ho già detto tutto in privato in realtà, ma è giusto che io lo faccia anche qui, proprio per rendere pubblico quanto io apprezzi la tua fantasia e il tuo stile di scrittura. E poi è anche giusto "premiare" determinate storie con una recensione.

Sappi che appena ho visto il banner la mia faccia si è trasformata, divenendo così: *_______*
Poi ho visto il verso di Dragula, la canzone di Rob Zombie, una delle mie preferite in assoluto e lì me son praticamente sciolta e la mia faccia è mutata per l'ennesima volta in -> *O*

"​Sono il segugio cacciatore dell’inferno. Sono il diavolo che ti alita sulla schiena."
Io ho amato questa frase, è M A G N I F I C A.
In realtà sto adorando interamente questa tua opera ma quella frase mi ha colpito particolarmente, mi conosci ormai. Oltre al fatto che per un momento mi son realmente immaginata un ipotetico diavolo che mi alitava contro la schiena e mi son saliti i brividi e_e
Per non parlare della lettera stessa che mette praticamente i brividi, questo assassino che conosce ogni cosa di me, conosce il mio ambiente lavorativo, i miei amici, conosce il mio nuovo appartamento di Los Angeles, all'interno del quale è pure entrato...ripeto: brividi.
Ammetto, sono estasiata.

Bravo figlio, davvero davvero complimenti.

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