nella valigia c'è sempre il profumo
serve a celare I'odore che si ha
ma all'occorrenza ti inventi qualcosa
che non sia solo un'età
Che bella storia.
Sono piacevolmente sorpresa da questa scoperta, dico davvero. Che tu sia brava me ne accorgo storia dopo storia, una piacevole conferma che trovo ad ogni idea, in pratica; ma qui tu hai compiuto un piccolo miracolo che Shu/Shido l'ho sempre relegato al ruolo del ciccione del gruppo, la zavorra che si inserisce per riequilibrare un gruppo altrimenti ad alto tasso di testosterone (gli altri sono la ragazzina ed il marmocchio, almeno per tutti gli anni '70).
Invece, qui me lo mostri umano, via la corazza e l'undergear, a cuore aprto, spogliato del suo essere smaurai. Mi mostri l'uomo, un trentottenne sballottato dalla vita che ha provato ad andare avanti. Si è fatto la sua storia, le ossa, ha smesso con le vecchie abitudini, ma alle volte quella sensazione di mancanza diventa troppo forte ed i suoi denti stringono fino a lacerare il cuore.
Ci vuole qualcosa che spezzi il trantran quotidiano e lo aiuti a non pensare alla nostalgia (maledetta canaglia): una birra, una boccata d'aria, una ventata di novità. E pazienza se la ragazza senza nome che ha incontrato dietro al bancone del bar possa essere sua figlia, se sia l'inciampo di una notte o un crocevia come tanti altri lungo la strada dell'esistenza. Non importa. Quello che importa è che lei sia lì, quando lui ne ha bisogno, più matura di quanto la sua età dovrebbe essere, così da rendere a lui una leggerezza che gli anni si sono portata via senza battere ciglio. |