Recensioni per
Nero e Rosso
di Leslie

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
09/02/14, ore 18:56
Cap. 1:

Valutazione/recensione valida per il contest "La ragazza e il soldato" indetto sul forum di EFP

Grammatica e ortografia: 10/10
Non ci sono particolari annotazioni da fare, ma ciò nondimeno vi sono alcune segnalazioni che mi hanno lasciato un po’ dubbioso che riporto in questa sede:
« Come--? »
Nulla contro i trattini, ma secondo me potevano andare bene anche i puntini sospensivi.
“Aprì un'occhio”
L’apostrofo in questo caso è superfluo.
“e aveva sentito il desiderio di scappare tornare così grande da farle paura”
Secondo me questa forma non è molto comprensibile.
Trattasi comunque di particolari che non inficiano il giudizio generale
Stile: 10/10
Mi è parso a volte un po’ ridondante, ma leggibile, credo non si potesse evitare una leggera dose di infodump, dato che la vicenda si svolge in un contesto non tutto assimilabile al nostro (dove probabilmente non esiste lo stato ove vivono i personaggi di cui narri le avventure).
Originalità: 9/10
L’incontro tra nemici non è proprio una novità (è stato trasposto in libri e film, potrei citare uno, a carattere fantascientifico, intitolato appunto il mio nemico), ma il voto alto l’ho assegnato per il particolare dell’uso delle armi chimiche (vietate dalle normativa di guerra vigenti) e per gli atti di sciacallaggio compiuti dai Ribelli, nella narrativa (intesa come libri, film e via dicendo) solitamente c’è un senso di simpatia istintiva verso chi si ribella alle autorità, mentre chi le difende fa la parte del “cattivo”, nella tua storia c’è un’interessante inversione dei ruoli.
Gradimento personale: 10/10
Quello che mi ha colpito di più è stata la particolare natura dell’incontro tra i due personaggi, c’è una celeberrima canzone di De Andrè, La guerra di Piero, ove lo sfortunato protagonista incontra un uomo che aveva il suo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore, in questa storia la nota cromatica c’è, ma è l’umore che è diverso; il soldato governativo deve essere già da qualche tempo nel campo operativo, o almeno abbastanza da non poterne più di quella guerra e di tutto quello che comporta, la ribelle invece è poco più di una recluta, poco avvezza alla prima linea (infatti sarebbe morta se non fosse riuscita a intenerire in qualche modo il suo nemico, già di per sé stanco di uccidere e perdipiù colpito da uno dei più noti espedienti presenti nella narrativa, ove il personaggio A non manda all’altro mondo il personaggio B perché quest’ultimo/a gli ricorda una persona cara) e ancora imbevuta di quella propaganda che in guerra non manca mai, nemmeno nei casi di guerra civile come sembrerebbe in questo caso; forse sarebbe stato diverso il loro incontro se anche lei avesse avuto esperienze simili a quelle del nemico.
Una menzione speciale va all’ambientazione, mi ha ricordato alcuni passaggi de Il sergente nella neve di Rigoni Stern (in effetti l’inverno non ha ma avuto influssi positivi nelle guerre, a meno che una parte non riuscisse ad averlo come alleato) o uno dei più affascinanti racconti di Dürrenmatt, L’inverno di guerra nel Tibet, inoltre permette di fare un anche troppo facile parallelo critico tra il freddo all’esterno e quello all’interno dei personaggi…
Forse comunque era meglio, dato l’ambiente, far indossare loro divise mimetiche-
Caratterizzazione dei personaggi: 5/5
Come detto nella precedente sezione, i due personaggi principali sono molto diversi e non solo per il colore dell’uniforme, ma allo stesso tempo sono simili, entrambi si erano arruolati con la speranza di servire il proprio paese e la propria parte di paese, solo che appunto uno ne ha già abbastanza, l’altra comincerà ad avere i primi anticorpi dalla volontà guerresca e del desiderio di vedere “l’altra parte”, c’è da sperare che lo faccia, credo che sarebbe un’esperienza che potrebbe essere importante se non fondamentale per lei, ma magari è meglio posporla in un periodo migliore, dove i tribunali militari (e i plotoni d’esecuzione) non sono in attività…
Una menzione anche per i rispettivi capi, in entrambi i casi non si pongono particolari problemi etici, sono onesti burocrati della strage e in quel momento non si sentono occupati da altro.
Attinenza al tema: 5/5
Il voto massimo mi sembra meritato, ci sono entrambi gli elementi richiesti dal contest e interagiscono molto bene tra loro.
Totale: 49/50