SALUTO E BREVE COMMENTO:
Allooora, ammetti che ti stavi chiedendo dove fossi finita.
No, Sally, non frega a nessuno sapere dove diavolo ti eri cacciata. Fattene una ragione.
Minchia, mi sto antipatica da sola.
Comunque, scusami se non ho recensito prima, ma.
1) Sono stata un po' male (ero praticamente morta, ma okay)
2) ieri pomeriggio sono stata un po' meglio ma mi sono dedicata alla mia raccolta di One-Shot (e ho fatto male perchè nonstante le alte visite le recensioni sono state pari a zero.
3) invece di potermene stare a casa e non perdere tempo inutilmente stamane mi hanno mandato lo stesso a scuola perchè c'era la festa d'inverno. Avrei preferito fare matematica (e io odio la matematica!)
Comunque... meglio se smetto di parlare di me e analizzo il capitolo.
PARTI PREFERITE:
Respirai l’aria di Londra. Ero tornata alla realtà.
Quel pomeriggio, tra le braccia di Harry, capì che non l’avrei mai più perso, che ci saremmo sempre sentiti poiché siamo legati inconsciamente da qualcosa che neanche noi sappiamo ben definire.
E poi capì che dovevo parlare con Bryan, dovevo dirgli la verità su questi tre giorni. Era mio marito cazzo.
Sospirai e scesi le scale dell’aeroporto di Heathrow, direzione metropolitana.
Timbrai il biglietto e mi adagiai su un sedile, in parte ad una madre con il proprio figlio accanto. Erano molto carini, e pensai a quanta esperienza avesse incastrata in quel viso quella donna, la quale stanca, assecondava il figlio a sorrisi. Sorrisi colmi di gioia.
Anche io saprò regalare a mio figlio sorrisi del genere? Sorrisi caldi? Anche Bryan sarà pronto?
Mi rilassai, cullata dal rumore della metro sulle rotaie nere e lucide che mi portavano a casa, a casa mia.
- buon giorno amore – mi svegliò, dandomi un bacio sui capelli.
- buon giorno… - aprì gli occhi.
Posò le mani sulla mia pancia e sussultai. Erano fredde.
Girai lo sguardo e gli sorrisi flebilmente.
- chiamo Agata per la colazione? –
Annuì ed uscì dalla porta.
Era molto bello il mio uomo, mio marito.
Guardai velocemente il display del cellulare e vidi un messaggio, lo aprì velocemente e sorrisi alla visione del mittente.
“Glielo hai detto? Chiarito? Buona giornata, mi aspettano lezioni di anatomia tutto il giorno! Byee !
Harry xxx “
Chiusi velocemente il messaggio e, tempismo perfetto, entrò Bryan.
- tra cinque minuti ce la porta in camera… - mi fece l’occhiolino.
- ogni tanto potresti farmela anche te… - dichiarai a bassa voce.
- beh, non me lo hai mai chiesto…una volta te la faccio allora –
- no va beh, fai senza… - scossi la testa, stupendomi della considerazione che gli avevo appena fatto.
- lo so che è mattina presto…..ma…io sono curioso, spiegami dove sei stata. Sto diventando matto – si scusò, ammettendo di non star molto bene.
Abbassai lo sguardo e tirai vicino a me il lenzuolo.
- hai freddo? – mi chiese subito dopo, vedendo la mia reazione.
- prendo una maglia ed arrivo… -
- tieni… - mi porse la sua che era abbandonata sulla sedia.
Amavo indossare i suoi vestiti.
- promettimi che non mi interromperai, che mi lascerai parlare fino alla fine –
Annuì.
- sono stata da Harry con Zayn e Liam. Siamo andati a trovarlo, siamo restati là solo una notte. Abbiamo dormito in letti separati – prima bugia – e non abbiamo parlato un gran chè – seconda bugia – dato che siamo arrivati a Edimburgo la sera tardi. Scozia, si, lui studia medicina là. Non lo sapevo, e ci mancava molto. Abbiam fatto una pazzia, una cosa anormale, ma ne sono rimasta felice. Sono felice di quello che ho fatto, ho rivisto il mio migliore amico. E non c’è bisogno che tu sia geloso perché non ha senso – terza bugia, ignara anche a me – siamo quattro amici, ci piace ridere e scherzare. Ed è quello che abbiamo fatto. Mi sono sentita di nuovo sedicenne. Mi è piaciuto un sacco –
Vidi Bryan corrucciare la fronte e grattarsi la testa. Poi si alzò dal letto, sospirando.
-ok –
Ok?? Tutto qui?!
- come ok? Cosa significa ok? – domandai allibita.
- se sei andata a trovare Harry, un tuo caro amico, perché non lo vedevi da un po’, non capisco che problemi ci siano… -
Aveva ragione….ma tutta questa indifferenza da dove sorgeva? Dove era l’uomo geloso?
- non…non sei arrabbiato? –
- perché dovrei essere arrabbiato, non c’è mai stato niente tra te ed Harry! Era un conto se mi avessi detto “sono andata a trovare un mio ex”…allora magari qualche dubbio mi sorgeva, ma tu ed Harry siete soltanto due amici. È come se mi avessi detto che andavi a trovare un’amica! –
Deglutì.
Certo.
Giusto.
Non faceva una piega.
Era Bryan che era troppo buono o era Bryan che era troppo superficiale?
O ero io che mi stavo rendendo conto di tutto ciò?
- mi…mi fa piacere- conclusi con l’ultima bugia del giorno.
Mi accarezzò la guancia e con i denti si impossessò del mio labbro inferiore, sostituendolo poi alla lingua.
Gli accarezzai il petto nudo e ben scolpito e mi tolse la sua maglia che profumava ancora di colonia, poggiò le mani sotto i miei glutei e mi sollevò, portandomi in bagno.
- doccia calda? – pretese tra le mie labbra e la mia lingua.
Annuì portando le mie mani dietro al suo collo e cercando di far combaciare la sua bocca alla mia spalla. Volevo essere morsa, volevo i morsi, mi sentivo posseduta con quelli. Non avevo una mente malata, assolutamente, ma una cosa che mi piaceva di un rapporto era proprio quando ti morsicavano la pelle come a segnare il loro territorio. Non ero forse suo territorio?
-dici…- sospirò mentre accese l’acqua e mi massaggiò i seni – che non farà male al bambino? –
Scossi la testa e lo baciai voracemente, come a dimenticarmi della domanda appena posta.
Non facemmo l’amore sotto la doccia, scopammo come due animali.
Mi bruciava dentro, mi faceva male, le gocce calde della doccia si mischiavano a quelle dei miei occhi, ma lui non si rendeva conto. Non si rendeva conto che non mi stava donando niente, che stava scopando da solo. Si stava fottendo da solo, ed a me faceva male. Spinse forte e mi bruciò sempre più.
Però venni prima di lui, mischiando più dolore che piacere, appoggiai il viso sulla sua spalla, ignara del rigagnolo scuro che si era creato nella doccia e stava morendo nelle tubature.
La prima parte mi piace per come scritta e la seconda...
Beh, che dire... hai rovesciato le situazioni.
Con una semplice frase hai fatto diventare la protagonista la vittima e il suo fidanzato lo stronzo.
Wow, bel colpo di scena!
Cooomunque credo che lei se non stronza scema almeno lo è. Che cazzo ti sposi a diciotto anni con uno che non sei neanche sicura di amare, ma soprattutto dopo che il giorno prima sei andata a letto col tuo migliore amico?!
Vabbè
ERRORI:
Nada.
COSE NEGATIVE:
E' perfetta.
CONCLUSIONE:
Ti faccio i miei complimenti per il ribaltamento per le posizioni. Un po' mi dispiace per il bambino però...
Ora mi eclisso e vado a scrivere la seconda One-Shot nel caso che qualcuno entro stasera caghi la prima... altrimenti cancello. Vabbè, non ti frega.
Bacioni :)
Sally_ |