Recensioni per
Il pesciolino d'argento
di Libra Prongs

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
28/12/13, ore 19:37

Che dire...strabiliante!
Una delle più belle storie che mi sia capitato di leggere su EFP,e non ne ho lette poche da quando sono entrata in questo magnifico sito....
Probabilmente sono stata influenzata dall'immedesimarmi con la protagonista,con delle passioni che condividiamo.....mi sono intenerita leggendo della musica e di Bach,ma anche se avessi odiato tutto ciò non avrei potuto non amare questa meraviglia.
Sei riuscita a creare un'atmosfera,delle sensazioni....tutto così verosimile,ben descritto. Hai reso alla perfezione l'idea di confusione mista a delusione ( con un tocco d'euforia,alle volte)che si prova quando si ama qualcuno e non si hanno più speranze. Bho,mi dispiace per questa recensione un pò sconclusionata e deludente,avrei voluto scriverti delle cose belle,elevate e toccanti,ma sono così "presa" e coinvolta dalla storia che la miglior cosa che son riuscita a fare è stata questa. Mi spiace ma sappi che va dritta tra le preferite,a presto! ( E continua così!)

Recensore Master
13/12/13, ore 21:31

Oh. Mio. Dio.
Hai scritto qualcosa come l'ottava meraviglia del mondo. Qualcosa che obbliga gli autori fantasma di questo sito (leggi: me) a dirti quando diavolo sei brava per iscritto.
Sei un genio. (Già detto, lo so)
Quest'originale mi piace davvero, davvero tanto. È semplicemente stupenda, fantastica, anche se forse avresti potuto enfatizzare un po' di più graficamente l'anafora iniziale (forse data la lunghezza dei paragrafi o la mia lentezza mentale, è visibile la figura retorica in se ma non la differenza tra potuto voluto e creduta, che invece merita).
È una storia che prende consistenza lentamente.
Inizialmente sono solo pensieri, volute di fumo evanescente, poi man mano prendono consistenza. C'è Pierre che da idea diventa velluto e poi disperazione, e quel che accade, di una caducità tragica e viva.
Della tecnica narrativa stavolta posso dirti poco (sto un po' perdendo la mano per la scrittura, soprattutto dato che non la esercito in senso narrativo da quattro mesi e mezzo), ma da quel poco che riesco ad analizzare è di uno splendore abbacinante. Te l'ho detto, non so esattamente come, ma tu trasformi quei pensieri di fumo in quel pullman, in quelle strisce pedonali che non percepisci solo con la mente: in quell'ultima riga io non sono più seduta in salotto, sono lì, per strada, sto attraversando la strada anch'io e non riesco a capire perché quell'autista abbia preso la ragazza col violino e non me. Allucinante.
Questa storia (in effetti l'unica delle tue.....) mi è piaciuta davvero tanto, sei stata semplicemente bravissima.
Complimenti :)
Telyn
P.S: dimenticavo: probabilmente per un problema di editing o html o altro, nella prima frase c'è a occhio un po' di confusione sintattica, sicuramente per distrazione ;)
(Recensione modificata il 13/12/2013 - 09:33 pm)
(Recensione modificata il 13/12/2013 - 09:37 pm)

Recensore Junior
13/12/13, ore 19:29

Hai un modo di scrivere stravagante che mi incuriosisce e mi piace molto. Tuttavia devi migliorare molte cose, soprattutto la punteggiatura e la sintassi in generale. Avrai senz'altro successo se presterai più attenzione alla forma. C'é qualcosa in questo pezzo di raffinato e artistico e ció va aldilà di qualche virgola dimenticata, ma mi sentivo, comunque, in dovere di dirtelo.

Recensore Master
13/12/13, ore 17:25

Ti odio.
E non amodio, bada bene. Ti sto proprio odiando. Perché sei una worst person e basta, io non leggerò mai più niente di tuo.
...
No, non è vero, lo farò; lo sai che lo farò. Perché in realtà ti amo anche e amo quello che scrivi.
È un po' complicato, capisci? 
Ma andiamo con calma e cerchiamo di fare le persone serie, perché questa storia merita serietà. 
Sarò sincera: avevo fiutato fin dall'inizio che ci sarebbe stata una morte di mezzo. Ma pensavo che fosse lui ad essere morto e lei, che era stata la sua compagna, lo stava ricordando.
Solo negli ultimi paragrafi ho colto la verità, la doppiezza del dramma: non solo lei non ha mai capito di essersi innamorata di lui - se non quando era troppo tardi, quando lui ormai era di un'altra - ma mentre ci rifletteva è stata vittima di un incidente che le è costata la vita. 
Il tuo, devo dire, è un ottimo esempio di flangst (non so perché te lo sto dicendo, forse perché sono così in fissa con quel genere). 
E poi queso brano gronda di poesia, c'è poesia ovunque: nelle proposizioni, nei gesti di lei, nei pensieri di lei. C'è una poeticità intrinseca, negli ultimi tuoi lavori, che è un colpo al cuore, che contribuisce ad avvalorare ultimamente quel che si va a leggere.
E il tuo stile, madonna, il tuo stile in questi ultimi mesi è mutato così bruscamente che la differenza è molto più che netta e crea una sostanziale differenza tra il prima e dopo; te lo dico sempre, ma mi sento in dovere di ripetertelo ancora: sei non migliorata, perché tu eri già molto brava, ma cambiata. Il tuo stile è mutato e si è fatto più adulto, più crudo, più reale, forse perché anche tu stai crescendo e impari a considerare le cose da una prospettiva diversa.
Ma lo amo, oh se lo amo; non me ne voglia nessuno, ma tu sei una delle autrici che leggo con più piacere e credimi, vorrei tanto che i tuoi aggiornamenti fossero più frequenti (ma conosco la tua situazione, me ne hai parlato spesso e la posso capire perfettamente).
Per quanto riguarda il lato tecnico-medico del daltonismo di Pierre, guarda, se anche avessi detto delle stronzate - e sono certa non sia così - la storia è così meritevole e sconvolgente che nessuno te ne farebbe una colpa, giuro. ♥
Immagino che questo scritto ti sia valso un bel po' di tempo, ma credimi, è un risultato pazzesco, vola dritta tra i preferiti.
Sei stata incredibilmente brava e, forse un po' senza motivo, sono fiera di te e di esseri amica, ecco. :3
Ti abbraccio forte (e perdona la recensione un po' così),

Sara.