Ossignore. Devo dire che è stata una lettura che, per fortuna, non mi è capitata nel giorno sbagliato, perché se mi fosse capitata una di quelle giornate in cui ti senti giù e pensi che tutto il mondo ce l'abbia con te, non penso che avrei avuto la forza di commentare questa storia.
Perché, cavolo, pover'uomo: non solo sua moglie si è suicidata, ma portava in grembo il figlio che non era suo. E giustamente ora lui si chiede il perché e il per come, ma, soprattutto, come ha fatto a non accorgersene. Un dolore giusto, il suo, che non può non essere capito e condiviso. Mi è piaciuta l'immagine del cane, sempre fedele al suo padrone, che gli sta accanto come per aiutarlo, nonostante John non lo calcoli per niente e lo tratti male: ma del resto, chi annega nel proprio dolore, difficilmente, in quel momento, si acccorge dell'aiuto altrui.
Ti dirò. Il filnale, però, mi ha lasciata perplessa. Mi sembra quasi sia stato troncato, che manchi qualcosa, che s sia interrotto a metà. Non so, è come una sensazione di non completezza.
Inoltre, ti consiglio una rilettura della storia: c'è qualche refuso qua e là che, tranquilla, una semplice rilettura potrà facilmente eliminare.
[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 3.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love]. |