Con la lentezza di una Supermassive Black Hole ( ;-) ) arrivo a commentare questo secondo capitolo. Purtroppo, il periodo delle Feste e quello che lo precede sono giorni caotici in cui si ha a mala pena il tempo per postare le proprie cose, e anche se una legge le storie seguite, non ha cinque minuti cinque per elaborare un commento degno di questo nome.
Veniamo a noi.
Continua la dicotomia seria classica/versione italiana (va bene che la storia è vecchia, però che ne diresti di correggerla e sistemarla prima... Prometto di non dirtelo più.), per cui ad un Camus che si riappropria dell'Undicesima Casa - me lo vedo con le valigie e la gabbietta del canarino in mano - abbiamo un Crystal che se ne va, quatto quatto e con le pive nel sacco. Sì, sarà certamente degno dell'Armatura, ma Camus è un'altra cosa. N'est-ce pas?
Ho apprezzato l'amicizia virile tra i due (sia benedetta Athena) e il rancore provato da Milo per il tradimento di Camus... anche se, fossi stata nei panni del francese, mi sarei sentita io tradita e offesa. Sono contorta, lo so.
Hai preso a mazzate con una sola, singola frase, il sacrificio di Shaka.
-E di cosa? Ha fatto tutto da solo quel genio. Che poi… non sarebbe stato più facile dirci le cose come stavano? Io non lo capirò mai. Si è fatto ammazzare, ha spinto Lady Isabel al suicidio, ha rischiato di far esplodere un big bang al tempio! Ho capito che deve tenere gli occhi chiusi ma la bocca? Parlare no?
Tu hai ragione, e una persona sana di mente l'avrebbe pensata così, ma ti rammento che i tre Goldini resuscitati avevano alle calcagna gli Spectre e se non hanno detto una parola è stato per timore di essere sbugiardati e che il nemico scoprisse il loro gioco. Sì, è vero che se solo avessero sussurrato all'orecchio di Mu (l'unico dotato di telecinesi e telepatia) che diamine stesse accadendo forse ci sarebbero state meno tragedie in una sola nottata (e se Mu avesse fatto due più due subito, senza uscirsene dopo, avrebbero risparmiato tutti un sacco di tempo), tuttavia...
Dialogo tra Saga e Mu(r). Saga agisce e parla proprio come Kanon, e come farebbe una persona dotata di cervello. Mu, il solito democristiano e pecorone, segue quello che dice Athena, e amen se Saga gli ha accoppato il maestro senza tante cerimonie, e pace se lui se n'è andato dal Santuario proprio per quel motivo.
Aldebaran gli offre un silenzio eloquentissimo, mentre il faccia a faccia con l'Armatura è un fare i conti con se stessi. E arriviamo ad Aiolia. Ma Death Mask? Dov'è? Lui non è stato graziato?
A casa del Leone troviamo un provvidenziale Shura (e il mio cuore ha iniziato a palpitare di gioia et letizia) che fa rinsavire Aiolia dal rifilare a Saga una sfilza di sberle a due a due fin quando non diventano dispari. E mi sei piaciuta, con Shura. Sul serio. Perché ci vuole davvero coraggio nel prendersi le proprie responsabilità, nel dire "Se c'è qualcuno con cui devi prendertela, quello sono io", come fa Shura davanti ad Aiolia. Resta da capire cosa stesse facendo il Capricorno a casa del Leone (un caffè? Aveva finito lo zucchero?), ma sono dettagli. L'apparizione di Shura è stata capace di regalarmi un sorrisone a trentadue denti, è IC e anche se para le chiappe a Saga, sono sicura che due paroline le ha scambiate col santo dei Gemelli, una volta giunti all'Inferno.
Ed è arrivando a Shaka che mi sono nati i primi dubbi. Le prime impressioni stonate. Perché i pensieri di Saga (che spara giudizi sui suoi compagni senza preoccuparsi della trave che spunta dal suo occhio) sono i classici pensieri del maschietto che, ohibò!, si ritrova a pensare ad un altro maschietto. Assomiglierà pure a Barbie, ma è innegabile che Shaka sia un portatore sano di cromosoma Y (e che cromosoma, signori), per cui ci stanno i pensieri di colpa (per averlo accoppato) e attrazione, velata e in fase embrionale, che Saga prova per Shaka (con due occhioni così...).
Però non ci stanno rispetto alle note che hai messo alla storia, e che permettono di sceglierla nel mare magno di Saint Seiya. Me la sono spulciata e non ho visto alcun avvertimento circa uno yaoi o uno shonen-ai. Certo, leggendo la tua introduzione (che mi permetto di citare in questo luogo, perché è molto bella :
Infine c’era stato l’inferno. L’eufonia dinanzi al muro del pianto. Milo aveva scoperto che il suo cosmo era entrato in risonanza in modo particolare con quello della Vergine e ne era rimasto spiazzato.
Quando ormai il suo corpo giaceva riverso nel Cocito, era stata la delicata mano di Virgo a spezzare la catena che lo trascinava verso il letto del fiume.) salta subito all'occhio in che direzione andrà la faccenda e chi saranno i protagonisti del triangolo.
Però, mettere quell'avvertimento è un discorso di onestà intellettuale (tua) e di rispetto verso i lettori, che magari aprono la tua storia convinte di trovarci una dato tipo di intreccio e invece ne salta fuori un altro. Se, invece, metti i dovuti avvisi, nessuno può dirti nulla. Anzi, a quel punto sei tu che, forte degli avvertimenti dati, puoi far notare che gli avvisi ci sono. E che sarebbe opportuno leggerli. Sono solo cinque minuti.
E la sensazione che si sia non solo in una storia yaoi ma anche in un clamoroso AU continua. Va bene che già di per sé il ritorno alla vita dei santi periti varrebbe come spia grossa come un semaforo, ma... Shion padre di Atena?! Te lo chiedo per favore, apporta i dovuti cambiamenti aggiungendo due piccole semplici note nelle caselle a scelta multipla.
La riunione alla Tredicesima Casa avrebbe bisogno di un paio di virgole qua e là, ma niente che non si possa sistemare. Death Mask viene quasi lapidato, mentre nessuno dice nulla a Saga. Certo, il Cancro se le cerca le rispostacce, diciamolo pure; ma ho apprezzato il suo essere schietto e sincero. Perché a Death Mask pio e ravveduto credo meno che a Camus che vuole prendere la testa di Atena.
E anche Milo parrebbe essersi preso una scuffia per la Vergine (il primo che fa battutacce...), i cui occhioni non lo abbandonano nemmeno dopo una notte brava con due dico due sacerdotesse (tutta salute). Una domanda: che gliene dovrebbe fregare a Shaina di come passa le notti Milo?
E il Sagittario è l'unico che non s'è risvegliato o me lo sono eprso per strada? Perché mi sarebbe davvero piaciuto vedere un chiarimento tra la vittima e il carnefice.
Ora, fermo restando che quando nomini i segni zodiacali dovresti scriverli con la maiuscola ("Siete incorreggibili", disse il Toro; "Mi passi lo zucchero, Acquario?"; "Quel gran rompiscatole del Leone si lamenta che tengo la radio troppo alta", borbottò il Cancro dando di gomito al cavaliere dei Pesci), e che sacerdotessa guerriero non si può sentire (ma mica è colpa tua, eh, sia chiaro!), le cose da fare qui sarebbero due: apportare le modifiche che ti ho caldeggiato poco sopra, assieme ad una distribuzione delle virgole più ponderata ("Pensaci, Aiolia") e dare una revisione generale che elimini i refusi lasciati qua e là (siamo umani, e io per prima lascio certe perle che fanno ridere i polli...).
Confesso che mi hai lasciato con una certa curiosità, tipo scimmia appesa ad una palma. Perché è chiaro, lampante e palese che quello che sta accadendo a Shaka non è solo fuffa attaccata con la colla glitterata, qualcosa che serve a dare un tocco di colore ad una storia d'amore, ma, spero, una minaccia vera e propria.
Che vuol dire che una perla del suo rosario non è diventata nera?!, mi sono chiesta sgranando gli occhi. Perché quella piccola, singola frase puzza di avventura e mazzate in arrivo lontano chilometri, e mi frego le mani dalla curiosità.
In sostanza, il tuo lavoro ha bisogno di una buona sgrossata per emergere e brillare come meriterebbe. Fallo, e ne uscirà fuori una bomba.
Alla prossima! (Recensione modificata il 23/12/2013 - 02:45 pm) |