Recensioni per
Io non ho paura.
di Kary91

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/01/14, ore 14:43

Deve essere davvero difficile interpretare il ruolo dell'eroe (o eroina) specie quando si rischia di veder travisato il proprio ruolo dai media (o se si vuole portare avanti una mascheratura ad hoc).
Mi è parsa una scelta stilistica particolarmente adatta al ruolo interpretato dalla protagonista quello di farle ripetere qua e là all'interno del testo le parole "Io non ho paura" che rappresentano allo stesso tempo la sua divisa morale e la sua ultima trincea strenuamente difesa per conservare la sua sanità mentale, dato che quella fisica la si perde abbastanza facilmente data l'atmosfera da homo homini lupus che pervade la saga; con queste parole non voglio assolutamente dire che sia facile, dato che la protagonista è provata più volte da impressioni penose alla vista e alla mente, ma nella situazione in cui si trova bisoga pure riuscire a trovare qualcosa che riesca a farle compagnia nonostante tutte le traversie da affrontare, in un certo senso, novella Roosevelt, ha capito che l'unica cosa di cui si deve aver paura è la paura stessa.

Recensore Junior
21/12/13, ore 15:20

Sono arrivata!
Che dire? Ho betato e sistemato tutto questo (ti ringrazio per avermi citato, davvero) e avevo intenzione di recensire dai tempi che furono, ma sono lenta e arrivo quasi sempre in ritardo, ma arrivo: arrivo sempre.
Ho adorato questa One-Shot. Ho adorato tutta la fragilità di Johanna che emerge alla perfezione, in ogni riga, in ogni frammento, ed emerge nonostante il titolo, sebbene la premessa sia: io non ho paura.
Mi è piaciuta tanto la parte dove parla con il fratellino, dove gli fa intuire che le lacrime sono una farsa, un teatrino per riuscire a tornare a casa da lui, da tutta la famiglia. Ho sempre amato la tecnica di Johanna di fingersi debole davanti a tutta Panem, per poi uccidere tutti dentro l’Arena. È stata una strategia vincente, una strategia fantastica che mi ha sempre incuriosita.
Poi tu hai strutturato tutto come una sottospecie di grosso sogno: una matrioska di sogni, incubi dentro incubi, incendi e pioggia, la pioggia che non è acqua che rinfresca e monda, ma è quell’acqua che lei ora teme tanto, quella dell’elettroshock.
Inutile dire che io non sopporto Gale, eppure li shippo – per qualche oscuro motivo. Così come apprezzo tanto il tuo piccolo Oc, questo figlio di Gale e di qualche donna, di qualche madre che non aveva la forza di crescerlo ed allevarlo. È un bambino fantastico, un bimbo coraggioso e forte che protegge suo padre e Johanna dai mostri, da quei mostri nella loro testa.
Poi – come hai detto tu – vedere la nostra Jo alle prese con un bambino è fantastico, quasi comico. Lei madre è… strana, diciamo. Ma è comunque una cosa dolcissima vederla con questo piccolino, mi è piaciuta molto, mi è piaciuta la ripresa di questa paura reale e palpabile che si porta dietro, perché non è vero che lei non ha paura. Non è vero. Tutti hanno paura, e lei non fa differenza. Ti cito il frammento che mi è piaciuto di più in assoluto e poi scappo a sistemare, perché mia madre mi sta tirando pazza.
“ “Io non ho paura” dichiarò poi con semplicità, sostenendo fiero lo sguardo della donna.
Johanna strinse le labbra, socchiudendo appena gli occhi. Non si prese nemmeno la briga di sbuffare: in fondo se l’era aspettata, una risposta simile.

“Nemmeno io, Hawthorne” rispose a mezza voce, girandosi su un fianco. Il suo sguardo ricadde ancora una volta su di Gale, mentre le dita di Joel tornavano ad intrecciarsi alle sue. Chiuse gli occhi, arrendendosi alla stanchezza. “Nemmeno io.”
E per la prima volta da mesi, Johanna si accorse di aver detto la verità.”.

Perché come dice la citazione finale: la paura è rimasta, ma è quasi impercettibile, in profondità, dove la si sente appena.
Insomma, tu avevi paura che non si capisse niente, ma fidati che si comprende tutto, davvero. L’unico appunto che – di nuovo – mi permetto di lasciarti è di fare le frasi un pochino più lunghe, lasciati andare mentre scrivi e non t’imporre limiti. ~
Tieni dentro la coda, paperina.
 
 
~yingsu.

Recensore Master
20/12/13, ore 19:27

E fu… il parto *w*
Finalmente anche questa stupenda shot ha visto la luce, sono contenta, anzi di più! :D Come sempre, un grazie speciale per farmi leggere in anteprima la tua creazione, anche perché mi diverto a vederti alle prese con le tue paranoie xD *me sadica* e mi piace rassicurarti u.u
Anche stavolta, Picco mia, hai fatto un buonissimo lavoro! *-*
Prima di tutto, l’idea: hai sempre, sempre, sempre, idee originali e sai svilupparle in maniera perfetta. Partire da una semplice ma significativa frase mi è piaciuto molto! Quell’ “Io non ho paura” usato in tre contesti differenti è stato un bel filo conduttore da seguire ed interpretare!
Partiamo dalla prima parte, dai saluti fatti a Johanna dalla famiglia prima della sua partenza!
Sai già che il papà mi sta sulle scatole xD Cioè, se ne frega totalmente di sua figlia, nonostante questa stia partendo per gli Hunger games e non per una scampagnata in campagna T.T Mi è piaciuta invece sua sorella *-* Sloane è tosta ma sa anche dimostrare di tenerci a Jo!
E poi, Sawyer *w* mi sono innamorata di questo pupino fin da quando me ne hai parlato! Adoro la complicità che Johanna ha con suo fratello, adoro il loro rapporto affettivo!  E quel grido, quell’esternazione per far comprendere di aver capito il gioco di sua sorella, è stato un colpo dritto al cuore! Anche se Johanna piangerà, anche se farà la parte della ragazzina debole, suo fratello ha capito che è solo una tattica e che sua sorella sta solo fingendo!
La seconda parte è invece uno stacco sulla prigionia e liberazione di Johanna. Inizia tutto con un sogno, anzi un incubo: Johanna rivive l’incendio che le ha portato via la famiglia, il ragazzo, la sua vita. Poi, il risveglio, con Gale che è arrivato a portarla via dalla sua prigione, che è arrivato a salvare coloro che erano caduti nelle mani della Capitale.
Il loro confronto mi è piaciuto molto! Sono entrambi IC e, anche questa volta, hai utilizzato la frase-cardine con maestria, arrivando qui però ad un’amara conclusione: Gale asserisce di non aver paura proprio come tempo prima anche Sawyer aveva fatto. Solo che il fratellino di Johanna ha pagato un prezzo molto alto per la sua innocenza.
Infine, l’ultima parte, ossia un salto temporale nel futuro, dove Gale e Johanna vivono insieme e con loro c’è anche il mio piccolo ometto preferito, Joel, amore *w*
Il bambino è protagonista di un bel confronto con la nostra badass: la sveglia dal suo incubo, venendo scambiato per Sawyer, e le rimane accanto, cercando di rassicurarla. E qui, la famosa frase, porta ad una consapevolezza: Johanna, finalmente, non ha più paura!
Davvero una shot molto ben costruita, ho adorato come hai affrontato le tre situazioni presentate e come hai saputo utilizzare la frase del titolo, portando in ogni pezzo una riflessione diversa!
Picco, posso solo dirti: complimenti! <3
Alla prossima!

P.s: grazie per avermi citata nelle noticine *-* e quando ti serve una descrizione su qualche tuo personaggio... beh, sai già che non devi nemmeno chiedermela, perchè parto io con le mie speculazioni mentali e te la fornisco alla cavolo! xD

bacioni, Giraffetta

 

Recensore Junior
19/12/13, ore 18:19

Eccola!!! Ora ci metterò un po' a scrivere qualcosa di intelligente perchè ci sono troppe notizie da assimilare! :D Ok partiamo dalle cose semplici: questa è chiaramente una storia su Johanna e credo che tu non solo sia riuscita a descrivere bene il suo personaggio ma ci sei entrata proprio in sintonia, hai costruito dietro un passato solido che non fa una piega con ottime basi. Anche se la sua famiglia viene appena accennata non appaiono superficiali o fuori luogo anzi, soprattutto il personaggio di Sawyer (non posso non pensare a Lost ma questa è una fissa mia :D) ti entra dentro e ti ci affezioni. 
Anch'io ho sempre pensato che Johanna e Gale si vedano per la prima volta quando lui e gli altri vanno in missione a Capitol City quindi ho trovato molto interessante questa parte, sopratutto bella la parte in cui Gale dice di non aver paura, è una cosa proprio da lui! 
L'ultima parte invece mi ha traumatizzato! O.O come non è suo figlio??? DEVE essere suo figlio! XD No scherzo è che proprio non me l'aspettavo, complimenti per questa idea originale e per il colpo di scena! :D Si percepisce comunque che tra Johanna e Joel c'è un legame speciale, anche se lei è piuttosto restia a lasciarsi andare ai sentimenti è chiaro che ci è affezionata; mi ha fatto molta tenerezza quando si prendono per mano! Joel è come il padre, dovrebbe essere bambino ma si carica di responsabilità come un adulto!
Comunque davvero, credo che tu sia riuscita a cogliere in pieno il personaggio di Johanna e mi piacerebbe molto leggere altre tue storie del genere! :) A questo punto non posso non darti il benvenuto tra noi poche ma buone Ganna! :D
A presto spero
Vero

Recensore Master
19/12/13, ore 16:35

Ciao!
È una bellissima storia, toccante, ti fa sperare che finisca nei migliori dei modi, com'è successo. Johanna ha avuto delle ferite grandi, senza dubbio, ma alla fine è riuscita a sopravvivere.
Non posso farti altro che i miei più sentiti complimenti, anche per la perfetta impostazione grafica.
Con affetto,
Bolide

Recensore Master
19/12/13, ore 14:42

Bella One Shot ^_^
Ma quindi Johanna non è la madre di Joel? Peccato :(
Però insieme (come rapporto madre/figlio) sono così teneri *^*
Complimenti per la storia
Magicadark007
(Recensione modificata il 19/12/2013 - 02:44 pm)

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