Ciao Fliv
Questa storia è veramente dolce e commovente.
Confesso che all'inizio pensavo di essere su un'altra categoria, pensavo che quella che stavo iniziando a leggere fosse una favola. Quel "C'era una volta" l'hai usato con destrezza, facendo pensare al tuo lettore, cioè a me, una cosa completamente diversa da ciò che poi, invece, si è rivelata. Ecco, penso che stupire chi legge, anche solo attraverso l'uso di una frase celeberrima ma qui usata con un altro scopo, sia una cosa che richiede abilità, comunque una certa pratica.
In pochi capoversi hai raccontato una storia d'amore tenera e incompiuta e lasci stupito chi legge a chiedersi perchè quei due innamorati non si siano incontrati. La metrica ti ha aiutato tantissimo a cadenzare quei flash che dipingi in modo così ripetitivo, come fosse una poesia. Quei colori, il giallo e il blu, che diventano ingiallito e azzurro, e che si rincorrono su quella panchina, senza trovarsi, senza trovare, loro malgrado, il rosso dell'amore, sono come una pennellata di Monet (conosci l'impressionismo? Poche pennellate costruiscono il tutto).
Il finale, poi, che riunisce i due amati perduti, e per sempre, colma quel senso di incompiutezza che tu, da sessant'anni, avevi già ridotto a un flash.
Complimenti!
eb

Cosa posso dire di questa breve storia che pare quasi poesia? In poche righe sei riuscita a racchiudere un'intera vita; mi hai fatto provare le emozioni dell'anziano innamorato che dopo 60 non ha ancora perso la speranza, mi hai fatto essere il timido ragazzo che con mani tremanti sfiora la carta della lettera ingiallita e mi hai fatto essere la morte che insensibilmente si porta via l'amore e il vecchio con essa. Commuovente, tragica, romantica, sincera, delicata, profonda ... sono questi gli aggettivi con i quali descriverei questa one-shot. Con affetto Erica :)

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